ATP Madrid, Fonseca: “Un tempo ero molto timido, ma mi sto abituando a giocare questi tornei”
Dopo qualche settimana di stop, Joao Fonseca è tornato a giocare un grande torneo e lo ha fatto al Mutua Madrid Open 2025, superando Elmer Moller in 6-2 6-3 e regalandosi la sfida contro Tommy Paul al secondo turno. Al termine della sfida il brasiliano è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti.
D: Come ti è sembrata l’atmosfera nel Manolo Santana?
Joao Fonseca: “È stata la prima volta nel Manolo Santana ed è stato davvero bello. Ho cominciato un po’ troppo nervoso rispetto al solito. Era il primo turno, sapevo che Moller stava giocando bene, aveva appena vinto un Challenger, ha passato le qualificazioni e ha fatto comunque bene. Sapevo che sarebbe stato un match difficile, ma sono felice del modo in cui ho lottato“.
D: Questo è solo il tuo quarto Masters 1000 e mi sto chiedendo quanto a tuo agio ti senti in questa situazione. Qualcosa comincia a sembrarti normale a questo punto?
Joao Fonseca: “Come dicevo prima mi sto abituando a questo tipo di tornei e di stadi. Ho già detto in altre interviste che oggi avevo un po’ più di esperienza del mio avversario. È difficile da dire questa cosa perché io sono più giovane di lui, ma sapevo già cosa vuol dire giocare nei grandi stadi e credo che per lui fosse la prima volta e fosse anche un po’ nervoso. Io sento che mi sto adattando a questi campi“.
D: Conosciamo la tua potenza, ma hai anche fatto qualche drop shot, uno dei quali ti ha permesso di ottenere un break nel primo set. Quanto è importante per te quel colpo? È qualcosa su cui lavori molto?
Joao Fonseca: “Ci lavoro molto quando gioco sulla terra. È difficile farlo come Carlos (Alcaraz, n.d.r.) sul cemento, ma sulla terra è davvero un bel colpo. Perché più su questa superficie? Perché gli avversari sono molto difensivi, stanno a cinque metri dalla linea di fondo campo. Mi piace cercare i colpi, quindi qualche volta mi piace muovermi tanto con il dritto e quindi gli avversari stanno a cinque metri da fondo campo. E allora pensano che io vada per il colpo, così qualche volta la smorzata è una buona soluzione, ma deve essere fatta al momento giusto“.
D: Se guardi al tuo prossimo match con Tommy Paul, è uno dei giocatori americani che gioca meglio sulla terra rossa, come vedi questo scontro?
Joao Fonseca: “Sì, so che gli piace giocare sulla terra rossa e so che sarà un match difficile. Mi sono già allenato con lui una volta, a Madrid lo scorso anno. Sono eccitato per il match, so che sarà difficile. Parlerò con il team della strategia e sabato vedremo”.
D: Il tuo avversario ha detto che la cosa più difficile è fare le interviste in campo. Come vedi questo lato? Soprattutto dopo che vinci un titolo ti prepari per quello che dovrai dire?
Joao Fonseca: “C’era un periodo in cui ero molto timido e non parlavo molto bene l’inglese o lo spagnolo. Il portoghese sì, ma ero comunque nervoso nel parlare davanti ad una telecamera e a tante persone. Ma quando sei un giocatore di tennis o di calcio ti devi adattare a queste situazioni. Devi parlare, anche se lo fai male. Non mi piace mai prepararmi quello che dovrò dire, sono molto spontaneo. Ma allo stesso tempo so che devo ringraziare alcune persone, di dire alcune parole per loro”.