Musetti e la cavalcata di Montecarlo: “È stata una delle settimane più belle della mia vita”
Una settimana difficile da dimenticare quella che Lorenzo Musetti ha vissuto al Rolex Monte-Carlo Masters. Il tennista carrarino, attuale numero 11 del ranking ATP, ha disputato il torneo con coraggio e grinta. Capacità che gli hanno permesso di recuperare da diverse situazioni di difficoltà. La finale non è andata come sperato dal tennista italiano, anche a causa del problema fisico che lo ha afflitto già nel prepartita e che gli ha presentato il conto col passare dei minuti in campo.
Alla vigilia del secondo Masters 1000 su terra rossa, il Mutua Madrid Open, Lorenzo Musetti ripercorre ai microfoni di Supertennis quanto fatto nel Principato. “È stata una delle settimane più belle della mia vita”, ha dichiarato l’azzurro sottolineando a supporto del fatto che la prima finale a livello Masters 1000 rimane qualcosa che rimarrà nella mente del ventitreenne azzurro. “Ho condiviso tanto con la mia famiglia e questo ha reso forse tutto ancora più speciale. Ovviamente non è finita nel migliore dei modi, come come speravo, però non posso non riconoscere il lavoro fatto e il lavoro svolto e il modo in cui mi sono andato a prendere questa finale.”
Un percorso che ha permesso a Musetti di affacciarsi alle porte della top 10. Un traguardo che il carrarino potrà raggiungere in quel di Madrid (qui gli scenari che permetterebbero all’azzurro di entrare in top 10) anche considerando che lo scorso anno Musetti si è fermato all’esordio contro il brasiliano Seyboth Wild.
Musetti ha raggiunto l’ultimo atto del torneo di Montecarlo rimontando da una situazione di svantaggio per ben quattro volte, scrivendo il suo nome accanto a quello di Tommy Haas e Gilles Simon gli unici altri due tennisti dal 1990 (anno di istituzione di questa categoria di tornei (in grado di raggiungere una finale di un Masters 1000 rimontando per almeno quattro volte. Un traguardo raggiunto grazie alla giusta attitudine: “Sicuramente l’atteggiamento e Il mood mostrato a Montecarlo è quello che devo avere nelle prossime settimane e nel resto della mia carriera, ed è quello che mi è sempre un po’ mancato. Quindi il passo in avanti bisogna farlo partendo da questo e facendolo nel quotidiano. Sono molto deciso e convinto che il resto della stagione potrà andare molto bene.”
A Madrid, l’azzurro esordirà direttamente al secondo turno contro l’argentino Tomas Martin Etcheverry (51) o il serbo Hamad Medjedovic (61, il suo best ranking), che quest’anno a Marsiglia ha centrato la seconda finale ATP dopo aver sorpreso Daniil Medvedev e celebrato così la sua prima vittoria contro un Top 10.
La cavalcata di Monte Carlo ma anche il bronzo olimpico in quel di Parigi, oltre alle prestazioni passate al Roland Garros solo per citarne alcune, mostrano come la terra rossa sia la superficie prediletta del tennista azzurro. “Sono cresciuto sulla terra, probabilmente è la superficie su cui ho giocato di più. Le variazioni che posso esprimere funzionano al meglio: posso dire che sia la mia superficie preferita”.