ATP Madrid: Caja Magica stregata per Carreño Busta, Bautista si prende il derby con Munar, out Cilic e Mpetshi-Perricard
Le maledizioni che si rinnovano, le sorprese, i derby e il giorno delle prime volte. C’è stato un po’ di tutto nel primer día dell’ATP 1000 di Madrid dove è andato in scena il primo turno. Per il nostro Federico Cinà non lo era, ma il successo di Ethan Quinn in due set su Dusan Lajovic è la prima vittoria in un Master dello statunitense classe 2004. Oltre al finalista di Montecarlo 2019, gli altri esclusi eccellenti sono Giovanni Mpetshi-Perricard e Marin Cilic. Il giovane transalpino è caduto con un doppio 6-4 contro il terraiolo Mariano Navone mentre l’ex numero 3 del mondo non è mai stato in partita contro un buon Benjamin Bonzi.
Sembra proprio non essere profeta in patria Carreno Busta, con lo spagnolo giunto alla settima eliminazione al primo turno su otto partecipazioni alla Caja Magica con l’asturiano rimontato da Nuno Borges dopo una grande battaglia. Sorride invece Roberto Bautista Agut che si impone in tre set nella sfida tutta spagnola contro Jaume Munar, mentre quello francese è stato un derby che non è decollato a causa del ritiro di Corentin Moutet che stende il tappeto rosso a Harold Mayot. Esordio senza particolari patemi anche per Arthur Rinderknech e Cristopher O’Connell abili a regolare in due set rispettivamente Roman Safiullin e Camilo Ugo Carabelli.
M.Navone b G. Mpetshi-Perricard 6-4 6-4 (A cura di Carlo Galati)
Terzo successo in carriera in un Masters 1000 per Mariano Navone, che conferma il suo buon momento di forma battendo con un doppio 6-4 il francese Giovanni Mpetshi-Perricard. Una vittoria costruita con pazienza, sfruttando i tanti errori dell’avversario, in particolare con il dritto, e approfittando di un servizio tutt’altro che incisivo da parte del transalpino.
Il primo set si decide nel nono gioco, quando Navone conquista l’unico break dell’avvio sfruttando la scarsa resa del francese sulla seconda di servizio: solo il 38% di punti vinti in questo fondamentale per Mpetshi-Perricard. Le difficoltà al servizio – complice anche il sole negli occhi – condizionano fortemente il rendimento del francese, che ha nel servizio la sua arma principale. Ma quando questa smette di funzionare, spesso non ha un piano alternativo. Il 6-4 in favore dell’argentino dopo 35 minuti è una naturale conseguenza.
Nel secondo parziale, Mpetshi-Perricard salva due palle break nel game d’apertura, ma alla terza capitola con un grave errore di dritto mentre cercava il punto a rete. Da lì in poi, l’argentino prende in mano il match, complice un atteggiamento troppo passivo del francese, che subisce un parziale di cinque giochi consecutivi. Mpetshi-Perricard prova a rientrare nel match affidandosi nuovamente al servizio, ma Navone, consapevole di dover solo gestire il vantaggio, si limita a fare il minimo indispensabile per chiudere la pratica. Da segnalare solo il settimo game, durato ben 17 punti, in cui l’argentino annulla due palle break prima di cedere il gioco: un piccolo premio per il francese, utile solo per le statistiche.
Navone non concede più nulla e chiude con autorità, cancellando l’unica palla break concessa in tutto l’incontro. Una prestazione solida, lucida e intelligente da parte dell’argentino, che al secondo turno, troverà un ostacolo ben più impegnativo: l’americano Ben Shelton.
A. Rinderknech b. R.Safiullin 7-6(4) 6-1 (A cura di Carlo Galati)
Il gigante gentile francese torna a ruggire. Arthur Rinderknech inaugura il suo cammino al Mutua Madrid Open con una vittoria convincente, superando in due set Roman Safiullin col punteggio di 7-6(4) 6-1 in un’ora e ventisette minuti. Un match che ha raccontato due storie diverse: l’equilibrio tirato del primo parziale e il dominio senza appello del secondo.
Sul campo numero 6 si sono affrontati due tennisti dal tennis diretto, fatto di colpi piatti e accelerazioni improvvise. Nel primo set, i servizi hanno comandato le operazioni: nessuna palla break, scambi brevi e un tiebreak che ha premiato la maggiore lucidità del francese, chirurgico con il dritto e solido nelle fasi calde.
Ma è nel secondo parziale che Rinderknech ha cambiato marcia: break immediato, risposta aggressiva e un Safiullin incapace di trovare contromisure. Il russo, forse ancora in cerca del ritmo giusto sulla terra madrilena, ha ceduto il campo senza più lottare, con le gambe pesanti e lo sguardo assente.
Per il 28enne di Gassin è una bella iniezione di fiducia dopo un inizio di stagione altalenante. Ora per Rinderknech si apre uno spiraglio interessante in tabellone: affronterà il vincente tra Ruusuvuori e un qualificato. E con questo servizio, mai dire mai.
B.Bonzi b. M.Cilic 6-3 6-2
E’ un Marin Cilic deludente quello che abbandona al primo turno l’ATP 1000 di Madrid, confermando lo scarso feeling con la Caja Magica dove ha raggiunto i quarti di finale solo nel 2019. Festeggia un solido Benjamin Bonzi che ha mostrato una più che discreta forma fisica, utile a lasciare al croato solo cinque game. Eppure il match era partito in salita per il francese, costretto a salvare palla break nei suoi primi turni di servizio: quattro in totale. L’arma più efficace dell’ex numero 3 al mondo si inceppa subito, troppo presto per pensare di risultare vincitore oggi, il servizio va in cortocircuito nel sesto game e il transalpino ne approfitta dando la spallata decisiva per il primo set, portandosi sopra 4-2. Il classe 1988 serve per rimanere nel parziale, ma sul 30-30, la difesa mostruosa di Bonzi causa l’errore di dritto che vale il primo set point. Scambio quasi in fotocopia ma questa volta il colpo del croato trova gli ultimi centimetri del campo. E’ solo un sussulto perchè il numero 62 del ranking trova la chiusura 6-3 nel game successivo.
Al pronti via del secondo set, Cilic si flagella da solo con 4 errori gratuiti che lo condannano nuovamente a cedere la battuta, con Bonzi che si mette a rispondere praticamente dai teloni del campo sulla palla break. Il francese prova a gettare un’ancora di salvataggio con il doppio fallo che vale lo 0-30, il croato non ne approfitta e Benjamin viene via bene da un match complicato. Il campione dell’US Open 2014 prova a rimanere in scia ma deve fronteggiare un’altra palla break nel quinto game, annullata con un vincente di dritto. E’ solo una questione di tempo per il doppio break, con Marin troppo remissivo che completa il disastro con una palla corta giocata malissimo con cui offre la chance per indirizzare definitivamente la contesa. Il numero 62 al mondo ha la meglio in uno scambio pesante e scrive 5-2. Il sesto ace della sua giornata è il punto esclamativo che conclude la brutta giornata dell’avversario e legittima il suo buon esordio a Madrid.
C.O’Connell b. C.Ugo Carabelli 6-3 6-4
Un match che avrebbe potuto riservare scenari paralleli rispetto a quello maturato, ma la partita di O’Connell ha il volto del cinismo con l’australiano abile a sfruttare le proprie chance e neutralizzare quelle di un rivedibile Camilo Ugo Carabelli. L’argentino, nonostante occasioni di immediato contro break, si ritrova sotto 5-0 e ha un moto d’orgoglio nel primo set che lo porta a rifilare un parziale di 12-5 che porta in dote tre game di fila e tre occasioni di riportare la contesa on serve. L’australiano riattacca la spina e si ribella alla rimonta del tennista albiceleste: 6-3 e 1-0. Il secondo set corre via rapido, con i rispettivi servizi a salire di livello e dove non ci sono giochi lottati. La zampata del nativo Sydney arriva silente nel nevralgico settimo gioco, dove dopo aver confermato il break si trova sopra 5-3. Il numero 59 del ranking non ha la forza di reagire e si arrende 6-4. O’Connell affronterà la testa di serie numero 3 Taylor Fritz.
N.Borges b. [WC]P.Carreño Busta (7)6-7 7-6(3) 6-3
A maiden victory in Madrid @nunoborges97 saves a match point en route to defeating Carreno Busta 6-7 7-6 6-3.#MMOpen pic.twitter.com/aboHVDv6HY
— Tennis TV (@TennisTV) April 23, 2025
Ha lottato come un leone, davanti alla sua gente, davanti al suo pubblico ma non è bastato. Pablo Carreno Busta si ferma, ancora una volta, al primo turno dell’ATP 1000 di Madrid con la capitale spagnola che pare essere stregata per il nativo di Gijon. Solo nel 2016 è riuscito ad accedere al secondo turno, nelle altre sei partecipazioni ha dovuto digerire un esordio negativo. L’ottava non fa eccezione, questa volta a sbarrargli la strada ci pensa un grande Nuno Borges capace di rimontare all’iberico un set di svantaggio con il pubblico a sfavore. E’ stata una battaglia da più di due ore e mezza che si porta via tanti rammarichi per il beniamino del pubblico, con il match point nel secondo set che grida vendetta.
Tranne i primi due giochi tenuti a 0 dai giocatori al servizio, si capisce subito che l’equilibrio regna sovrano nella contesa con tanti game lottati nonostante l’assenza di palle break, eccezion fatta da quella salvata da Carreno Busta nel sesto gioco. Sarà l’unica di un set deciso al tie brek, anche esso restio a finire dove è proprio lo spagnolo a trovare l’allungo definitivo sul 9-7. Il secondo parziale è quello dei rimpianti per l’iberico perché questa volta è il primo ad avere chances di sorpasso, ma Borges respinge l’attacco e prova a fare altrettanto. Nel quarto gioco l’asturiano si ritrova sotto 15-40 e, dopo aver disinnescato la prima palla break, è costretto ad affidarsi in toto al servizio per venirne fuori, trovando tre punti consecutivi con il primo colpo. Il set rimane on serve fin quando il lusitano, sotto 5-4 e 30-30, manda in rete il tentativo di incrocio di rovescio: è match point. Nuno si salva con una buona prima e rinvia il verdetto ad un altro tie break. Il portoghese si prende il 3-0 con grande intensità mentre anche grazie all’aiuto del nastro la wild card della Caja Magica muove il punteggio, ma al cambio campo il punteggio recita 5-1 Borges. Divario troppo grande per essere colmato, così si va al terzo.
La vittoria che sembrava ad un passo e un terzo set ancora da giocare. Inutile negarlo, l’inerzia del match è completamente girata in direzione Portogallo ma Carreno Busta prova a tenere da un punto di vista mentale. Obiettivo raggiunto fino alla pausa lunga che vede Borges avanti 3-2. Al rientro in campo lo spagnolo paga a caro prezzo un passaggio a vuoto che vale il primo break dell’incontro, il più pesante. Il lusitano conferma lo strappo decisivo e vola 5-2. L’iberico prova a concedersi una chance, ma nel game di chiusura Nuno rasenta la perfezione giocando tre punti uno più bello dell’altro: una smorzata, uno smash poderoso e un grande dritto vincente in arretramento. Arriva il 6-3 che conferma il tabù Madrid per Carreno Busta, mentre Borges avanza al secondo turno dove troverà un altro spagnolo: la testa di serie numero 28 Alejandro Davidovich Fokina.
[Q]E.Quinn b.[Q]D.Lajovic 6-3 6-4
First ATP Masters 1000 win @ethanqu1nn continues his fine form & takes out Lajovic 6-3 6-4.#MMOpen pic.twitter.com/5ulsVJWdxy
— Tennis TV (@TennisTV) April 23, 2025
Continua la favola di Ethan Quinn alla scoperta del rosso. Dopo aver centrato il tabellone principale a Barcellona e non sfigurando affatto contro un fenomeno come Carlos Alcaraz, il classe 2004 non lascia ma raddoppia nella capitale spagnola. Aver fatto fuori un combattente del circuito come Thiago Monteiro era solo l’antipasto, alla Caja Magica lo statunitense si prende la prima vittoria in un Master 1000 della carriera contro un avversario di livello come Dusan Lajovic che si arrende 6-3 6-4. Il giovane americano impiega un’ora e mezza per chiudere la pratica dando prova anche di una certa attitudine mentale, infatti in entrambi i set ha dovuto fare partita di rincorsa con il finalista di Montecarlo 2019 che soprattutto nel secondo parziale si è fatto rimontare dal 3-1 che avrebbe potuto trascinare il confronto al terzo. Il sogno continua, ma il prossimo avversario sarà singolarmente più giovane di lui, ma è uno scoglio molto più duro da superare: il diciannovenne vincitore di Miami, Jakub Mensik.
R.Bautista Agut b. J.Munar 6-4 2-6 6-3
Plenty of fight left
— Tennis TV (@TennisTV) April 23, 2025
2014 Madrid semifinalist @BautistaAgut prevails in a 6-4 2-6 6-3 all-Spanish battle with Munar.#MMOpen pic.twitter.com/56Yr57xTy4
Affrontare un connazionale non è mai semplice, con qualsiasi derby ad assumere un sapore speciale. Quello tutto in salsa spagnola ha sicuramente regalato spettacolo, con il pubblico equamente diviso tra Roberto Bautista Agut e Jaume Munar. Ha avuto la meglio il più anziano dei duellanti che si porta 3-1 nei confronti diretti contro il classe 1997. La differenza di età sembra non essere quasi mai un fattore quando in campo c’è il veterano fresco trentasettenne che quando si entra in bagarre sembra quasi ringalluzzirsi. E’ il sunto di quanto avvenuto durante il suo esordio, con Munar costretto ad arrendersi dopo due ore e venti di battaglia. Rischia di complicarsi la vita il valenciano quando nel primo set è avanti 5-1 ma subisce tre game di fila, con due break annessi, ma riesce a trovare il guizzo per riappropriarsi di un parziale sino ad allora dominato. Il nativo di Maiorca produce una reazione veemente, scrivendo un 6-2 senza storia che rimanda i giochi al terzo e decisivo set. Dopo un botta risposta agli albori, è nell’ottavo game che Bautista Agut si prende il break decisivo. Il poderoso smash con cui si prende la partita gli permette di assicurarsi il derby e, cosa più importante, il secondo turno contro Alexander Zverev.