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ATP Monaco: Zverev spegne le candeline con il primo titolo stagionale

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[1] A. Zverev b. [2] B. Shelton 6-4 6-3 (Jenny Rosmini)

Alexander Zverev ha scritto un’altra pagina della sua storia al BMW Open di Monaco di Baviera. Il numero tre del mondo si è imposto in finale su Ben Shelton con il punteggio di 6-4 6-3, conquistando il suo terzo titolo in carriera in questo torneo dopo i trionfi nel 2017 e nel 2018. Per il tedesco, si tratta del 24° titolo, il nono sulla terra che lo conferma come uno dei più solidi interpreti di questa superficie. Dopo un periodo complicato, nel giorno del suo 28esimo compleanno, il tennista tedesco ritrova fiducia grazie a questa vittoria che può dargli nuova linfa per il proseguo della stagione. 

Una finale tra due generazioni e due stili 

La partita è iniziata con ritmo alto e scambi brevi. Shelton ha cercato da subito di imporre il suo gioco aggressivo, basato su servizio potente e colpi piatti, che però non hanno trovato concretezza a causa della poca lucidità esecutiva più che tattica. Zverev, al contrario, ha costruito i punti con maggiore pazienza, affidandosi alla solidità del rovescio e alla sua naturale attitudine difensiva.  

Primo set: dominio assoluto di Zverev  

Il break in apertura a favore del tennista tedesco ha influenzato fin dall’inizio l’andamento del primo set, Ben Shelton regala molto all’avversario, si percepisce la tensione e con il servizio, suo colpo letale, non riesce ad incidere.  

Dopo solo 15 minuti Zverev si trova a servire sopra 2 a 1, Shelton si mostra comunque rapidissimo confermando le sue incredibili qualità atletiche. Un dritto lungo linea fulminante porta Zverev ad avere la palla del 3 a 1 che ottiene con un’ottima prestazione al servizio, nonostante un doppio fallo a inizio game. 

Shelton tenta di trovare angoli strettissimi, continua a spostare Zverev da un punto all’altro del campo e riesce a smuovere il punteggio, tenendo a zero il proprio turno di battuta nel quarto gioco. 

Il tedesco risulta perfetto nei propri turni di servizio, con percentuali sopra all’80%, Shelton fatica a trovare soluzioni efficaci, con tentativi di palle corte che però non vanno a buon fine. Subito tre palle break per Zverev e Shelton confuso, non sa bene cosa fare. 

Entrambi i break ottenuti dal giocatore di casa derivano da un doppio fallo dell’avversario, Zverev va quindi a servire per il match e il primo set risulta ormai compromesso per l’americano. 

Inizio incerto per Ben Shelton nella quarta finale della sua carriera, la seconda sulla terra battuta. Zverev al contrario perfetto e concreto, efficacissimo al servizio, si trova a due punti per chiudere il primo set: il primo lo guadagna con il suo servizio letale. Chiude poi con un rovescio fulminante e ottiene il primo parziale in 28 minuti con 10 punti di differenza, 26 a 16. 

Secondo set: neanche una palla break per l’americano che non trova soluzioni 

Shelton non riesce a fare male con il servizio, non trova i presupposti per chiudere gli scambi, e un errore fatale condiziona fin da subito il secondo parziale. L’americano già a partire dal primo game del set si mette nella condizione ancora una volta di dover rincorrere.  

Dal canto suo Zverev è sempre più propositivo con il dritto, colpo che gli è mancato in questo ultimo periodo e consolida il break d’apertura.  

Shelton non preoccupa Zverev, nonostante abbia capito che deve proporre qualcosa di diverso e tenta di rispondere più vicino non avendo raccolto fin qui molti punti in risposta. 

Doppio fallo di Zverev a inizio del sesto gioco che immancabilmente non viene sfruttato da Shelton, l’americano continua a commettere errori prendendo rischi che in questa fase della partita non sono necessari. Continua invece a essere solidissimo Zverev che dimostra anche un’ottima forma fisica, il punteggio favorevole fin da inizio match lo ha aiutato a essere più tranquillo anche sotto l’aspetto psicologico. 

Lo statunitense si trova ancora a forzare, in un settimo gioco complicato tenta strenuamente di difendere il suo turno di battuta per evitare di mandare Zverev a servire per il match, rimane attaccato e si salva. 

Quinto doppio fallo, ancora una volta in apertura di game per Zverev, ma guadagna il punto successivo con un rovescio preciso lungo linea di alta qualità e poi servizio vincente. Un’uscita lungo linea con il dritto di Shelton conduce il game al 30 pari, momento che risulta essere cruciale, ma ancora Zverev solido e profondo con il servizio ottiene il suo game. 

Shelton a questo punto si trova a dover servire per allungare il match e sperare poi nell’ultima chance di break, inizia con due prime vincenti tiene efficacemente il suo turno di battuta e delega a Zverev la responsabilità di servire per il match e il titolo. 

A questo punto Zverev sente la tensione e dall’altra parte Shelton si fa più propositivo, esegue una stop volley di diritto splendida e ottiene così un punto spettacolare che lo rianima. L’esaltazione dura poco, ancora un altro scambio incredibile ma questa volta è Zverev ad avere la meglio. Al termine il tedesco prende un rischio insolito eseguendo una palla corta dopo il servizio, mai tentata fin qui nonostante Shelton fosse sempre rimasto lontano, ottiene così un doppio match point e chiude. 

Ottiene finalmente una vittoria che mancava dal 1000 di Bercy alla fine dello scorso anno, e si posizione al numero due nel live ranking in attesa del risultato di Barcellona. 

Prossimi obiettivi: Madrid, Roma, e il sogno Roland Garros 

Con la stagione su terra ormai entrata nel vivo, Zverev si candida come uno dei principali contendenti per i tornei di Madrid e Roma, dove ha già ottenuto risultati eccellenti in passato. Il BMW Open rappresenta per lui non solo una conferma tecnica, ma anche un’iniezione di fiducia nel percorso verso Parigi. 

Shelton, dal canto suo, potrà affrontare i prossimi tornei con maggiore serenità. Il tennista americano ha dimostrato grande maturità e spirito di adattamento, confermando la sua crescita continua anche su una superficie finora considerata ostica per il suo tennis esplosivo e a tratti disordinato. Il suo approdo in finale qui a Monaco è un segnale importante: il ventiduenne, n.13 ATP, chiude una settimana molto positiva che lo rilancia in vista dei grandi appuntamenti sul rosso.

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