Rassegna Stampa – Sinner sereno guarda a Roma, Serena lo adora ma solo a metà
Serena per Sinner ma soltanto a metà (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Ammirazione per il tennis di Jannik Sinner ma anche stupore per come si è chiuso il caso Clostebol, con il patteggiamento con la Wada e la sospensione di 3 mesi. E quanto ha espresso Serena Williams, diretta come suo solito, in una lunga intervista a ‘Time’ che l’ha inserita tra le 100 persone più influenti nel 2025: «Adoro questo ragazzo, è un grande, una personalità fantastica. Amo come gioca, è un grande per questo sport: il tennis maschile ha bisogno di lui», le parole della vincitrice di 23 titoli Slam facendo riferimento all’atteso rientro a inizio maggio agli Internazionali d’Italia. Poi, però, l’ex regina del tour in rosa, pur sottolineando di non voler augurare niente di male all’altoatesino […], esterna tutta la sua sorpresa. «Ma se l’avessi fatto io, avrei avuto 20 anni. Siamo onesti. Mi avrebbero tolto il Grande Slam», afferma Serena, ricordando quanto accaduto a Maria Sharapova, nel 2016 fermata inizialmente due anni per doping […] per uso non intenzionale: «Non posso fare a meno di pensare a Maria per tutto questo tempo. Non posso fare a meno di provare compassione per lei». A proposito del n.1 del mondo, il meteo fa i capricci anche a Monte-Carlo così da rimandare ulteriormente il ritorno dell’azzurro su un campo di un circolo affiliato a una federazione. Dopo aver trascorso il weekend in famiglia, venendo fotografato sorridente sui kart a Vadena […], ieri mattina attorno alle 10 Sinner si è presentato al Country Club insieme al coach Simone Vagnozzi e al preparatore atletico Marco Panichi per il primo allenamento ufficiale, 66 giorni dopo l’ultima volta. Tuttavia la pioggia ha reso impraticabili i campi in terra rossa del Principato e Jannik ha optato per un’altra sessione di lavoro in palestra […] per lasciare l’impianto poco dopo l’ora di pranzo. Che sia oggi il fatidico giorno, Giove Pluvio permettendo? […] Intanto prosegue il momento positivo di Luciano Darderi, che dopo il trofeo alzato al cielo a Marrakech dieci giorni fa ha centrato l’ingresso nei quarti di finale dell’Atp 500 di Monaco. Il 23enne italo-argentino […] si è imposto in rimonta, con il punteggio di 2-6 7-6(4) 6-4 sul serbo Miomir Kecmanovic, immediatamente alle sue spalle in classifica. Un match in crescendo per ‘Lucio’, capace di reagire dopo un primo set complicato e di non scomporsi nel secondo, in cui era avanti 4-1 e ha subito il controbreak. In una partita segnata da tanti errori […] decisivo il break nel nono game del terzo set che ha consentito al ragazzo dì Villa Gesell di cogliere il settimo successo consecutivo, sua striscia più lunga in carriera. Domani per un posto in semifinale sfiderà per la prima volta lo statunitense Ben Shelton, che ha sconfitto 7-6(1) 6-3 l’olandese Botic Van De Zandschulp. Avanza anche Alexander Zverev, primo favorito del torneo, che si è aggiudicato per 6-3 6-2 il derby con il connazionale Daniel Altmaier. Nel contemporaneo 500 di Barcellona, in attesa del secondo impegno del beniamino di casa Carlos Alcaraz opposto oggi a Laslo Djere, nel rispetto del copione hanno staccato il pass per i quarti il campione in carica Casper Ruud […], Stefanos Tsitsipas […], Holger Rune […] e Arthur Fils […].
Alcaraz: “Che peso la corsa al numero 1. Non bado a Jannik” (Massimo Brizzi, La Gazzetta dello Sport)
Serve un rivale, o un nemico, per sentire il fuoco nelle vene, darsi un obiettivo e impegnarsi allo spasimo per raggiungerlo. L’assenza di un punto di riferimento, figurato o reale, può disorientare. Nello sport come nella vita. Lo stop di 3 mesi di Jannik Sinner, per l’accordo trovato con la Wada sul caso Clostebol avrebbe dovuto liberare le energie dei suoi immediati rivali, pronti a braccare la Volpe Rossa per insidiargli la vetta del ranking. I loro assalti, più o meno convincenti, si sono invece infranti sul cono d’ombra del loro rivale, presenza quasi più ingombrante nel loro confronto a distanza di quanto avvenga quando è al di là della rete. Se il tedesco Alexander Zverev si sta ancora leccando le ferite del ko patito dall’altoatesino nella finale degli Australian Open, dopo quella partita ha infatti un bilancio di 6 vittorie e 6 sconfitte, con brutte uscite al 1° turno nei Masters 1000 di Indian Wells e Montecarlo […], ammettendo di aver subito il contraccolpo di quella partita a Melbourne, lo spagnolo Carlos Alcaraz prova candidarsi come rivale reale del nostro n.1, dopo aver confessato «l’assenza di Sinner mi ha ucciso». […] Carlitos, fresco del successo a Montecarlo e del primato nella Race, la classifica dei soli risultati del 2025, resta l’unico a tenere la scia di Sinner, anche se con i suoi affanni. Con un bilancio di 20 vittorie e 4 sconfitte nel 2025 e le coppe di Rotterdam e del Principato in bacheca, lo spagnolo cerca un rilancio definitivo verso quel dualismo tanto atteso nel circuito maschile che va oltre i numeri, con Carlos avanti nei confronti diretti […] e negli Slam […], ma indietro nei titoli […] e nelle settimane da numero 1 […]. A proposito di ranking, Alcaraz se vincesse Barcellona, Madrid e Roma potrebbe essere l’unico a impedire a Sinner di rimanere in vetta un anno intero, in attesa di un possibile incrocio a Parigi, che se fossero ancora numero 1 e 2, come ora, avverrebbe solo in finale: «La sfida che la gente vuole», ha detto. […] Alcaraz si è ripreso a Montecarlo dopo un duro periodo, come ha detto in un’intervista agli spagnoli di Marca. «A Indian Wells la sconfitta contro Draper mi ha fatto molto male. A Miami, poi nel ko con Goffin ho toccato il fondo: dovevamo fermaci e vedere cosa stava succedendo […]. E’ stato un momento brutto, ma di grande aiuto, mi ha fatto concentrare su ciò che è importante. Ho fatto una vacanza in Messico e lì mi è tornata la voglia». Quella della rivalità con Sinner resta però un’ossessione, non solo di tifosi e giornalisti: «Credo che a me e a Zverev dopo ogni partita sia stata fatta una domanda sul fatto che Sinner non ci fosse e sulla possibilità di diventare numero 1. E normale chiederlo, poi dipende come gestisci la situazione: io ho cercato di non farci caso, ma emotivamente sono stato influenzato dal desiderio di raggiungere buoni risultati per arrivarci. Credo che ci aspetti una bella lotta con Jannik, ma cerco di dare importanza a ciò che è veramente importante e per me, adesso, non è la classifica, ma divertirsi». Serve un rivale. Anche per godersi il proprio tennis.
Sinner a Roma è tutto un programma (Massimo Calandri, La Repubblica)
Al primo posto ci sono sempre i pisolini pomeridiani. Fondamentali. E poi dalle due alle tre ore sulla terra rossa del Country Club di Montecarlo, divise tra singoli gesti da registrare […] e il tennis giocato, sotto gli occhi di Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Un’ora con Marco Panichi, preparatore atletico: esercizi e palestra. Un’altra tra le mani di Ulises Badio, il fisioterapista. Qualche variazione […] senza forzare, solo per divertirsi. A letto non oltre le dieci di sera. E’ la tabella quotidiana di Sinner da qui al 4 maggio, quando scadrà lo stop concordato con la Wada: il giorno dopo si racconterà in una conferenza stampa a Roma. Farà il suo ritorno ufficiale agli Internazionali d’Italia il 9 o 10 maggio. Il suo nuovo programma sarebbe dovuto partire lunedì, ma il maltempo sta ritardando tutto. Borsa da allenamento in spalla, ieri si è presentato al club monegasco di Roquebrune con Vagnozzi e Panichi. Pioggia fitta e sottile: campo ancora impraticabile, si sono chiusi in palestra. Oggi nel Principato il tempo non migliorerà. «In questi 2 mesi abbiamo potuto lavorare con calma», ha detto il suo staff: ci sono buone ragioni per credere che Jannik sia fisicamente ancora più in forma di quando a fine gennaio si è preso lo Slam australiano. Ora che mancano tre settimane al suo esordio al Foro Italico, deve però ritrovare l’abitudine agli incontri “veri”. A Montecarlo vivono tanti protagonisti del circuito Atp, ed è frequente vederli allenarsi tra loro al Country Club: Zverev, Djokovic, Berrettini, Bolelli. «A Sinner basterà molto poco per dare una spolverata a livello di percezioni»: il prof Valter Durigon insegna presso il Dipartimento di Scienze neurologiche del Movimento dell’Università di Verona e alla scuola dello sport del Coni, è un punto di rifermento in diverse discipline, ha anche «scambiato informazioni» con Sergi Bruguera, grande tennista e poi allenatore. «Sinner ha un bel vantaggio rispetto a altri atleti», spiega. «Ha una formazione sportiva variegata: è scientificamente provato che in questi casi si raggiungono più facilmente alti livelli di prestazione». Jannik ha solo bisogno di «reimmergersi nell’ambiente. Lo può fare in un tempo minore perché è naturalmente in sintonia tra percezione e azione. Non è un campione costruito, robotizzato». Una spontanea destrezza. «Entrerà subito nella giusta dimensione». Ieri Sinner ha dovuto incassare la frecciata di Serena Williams, conosciuta un anno fa a Miami. A Time l’americana ha commentato il caso Clostebol: «Amo Jannik ma a me avrebbero dato vent’anni e tolto i titoli Slam».
Sinner, stavolta, fermato dalla pioggia (Antonio Sepe, Corriere dello Sport Stadio)
Pioggia uno, Sinner zero. Atteso al Country Club di Montecarlo per il primo allenamento ufficiale, il tennista azzurro ieri è stato costretto a rivedere i suoi piani a causa del maltempo. Quando Jannik è arrivato al circolo in mattinata, l’atmosfera sembrava essere quella da primo giorno di scuola. Borsone in spalla, un saluto veloce al coach Simone Vagnozzi e al preparatore Marco Panichi e poi dritto al campo. Il ritorno sulla terra rossa è slittato e Sinner ha lasciato l’impianto dopo un paio d’ore in palestra. Poco male. Dopo aver atteso 66 giorni, per l’azzurro non sarà un problema pazientare ancora un po’. Inoltre il countdown vero, che nella sua testa è partito subito dopo lo stop, è ancora in corso. Si tratta di quello che finirà il 4 maggio, quando potrà tornare a giocare. E di Jannik ha parlato Serena Williams, in una lunga intervista su Time: «Il tennis maschile ha bisogno di Sinner. Caso clostebol? Se l’avessi fatto, avrei avuto 20 anni. Siamo onesti. Mi avrebbero tolto il Grande Slam. Amo il ragazzo, amo questo gioco». […] Intanto sono diventate 7 le vittorie di fila per Luciano Darderi, che continua a farsi strada nel 500 di Monaco di Baviera. L’italo-argentino, reduce dal titolo a Marrakech, ha avuto la meglio sul serbo Kecmanovic dopo due ore e mezza, in rimonta per 2-6 7-6 6-4. Nei quarti affronterà l’americano Shelton. […] In campo femminile tre sconfitte. A Stoccarda Sara Errani eliminata tra i rimpianti dalla polacca Frech. Ripescata come lucky loser l’azzurra si è trovata a soli due punti dal successo ma ha ceduto per 7-5 4-6 7-6. Gli altri due ko a Rouen: Nuria Brancaccio si è arresa alla giapponese Uchijima per 3-6 6-2 6-1, Camilla Rosatello è uscita di scena contro la rumena Ruse […] .
Il Vavassori ferito “Riparto da Madrid” (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Andrea Vavassori è questa settimana in una fase di recupero, dopo alcuni giorni di riposo, a causa di una infrazione di 1 mm alla sesta costola. L’infortunio è stato causato da una “pallata” al corpo arrivata dalla racchetta dell’americano Ben Shelton nel corso del match di 2° turno nel doppio del Masters 1000 di Montecarlo: «Era il primo game […] e subito non ho capito di essermi fatto male. Il dolore, anche se non l’ho dato a vedere, é aumentato nel corso della partita e li mi sono reso conto che qualcosa era accaduto. Non mi è piaciuto l’atteggiamento né di Shelton né di Bopanna che tanto dopo l’episodio quanto alla fine sono stati poco rispettosi nei miei confronti. In doppio si può anche tirare contro gli avversari, se riesco io lo evito, ma il rispetto per i propri rivali è fondamentale in uno sport come il tennis dove non esiste il contatto fisico». Archiviato l’accaduto Vavassori tornerà, dopo il lavoro in palestra senza forzare, a prendere la racchetta nel fine settimana: «I dottori mi hanno consigliato di far disinfiammare la parte prima di tornare a caricare evitando così ricadute e di portare avanti il problema per più tempo». Riavvolgiamo il nastro su questa prima parte di stagione, inizialmente molto positiva, poi con alcune battute d’arresto: «Non si può sempre vincere e direi che fa parte del gioco. Con Simone siamo una delle coppie più forti del circuito e questo è un dato di fatto, su ogni superficie. Ogni tandem che ci affronta lo fa in modo libero cercando di ottenere il nostro “scalpo”. A volte si vince, anche per un solo punto, a volte si perde, con le stesse cadenze e magari al super tie-break come successo anche a Montando. L’importante é mantenere il giusto equilibrio, non eccedendo nei festeggiamenti quando tutto va bene e non cadendo in depressione quando si è battuti. A Dubai, Miami e nel torneo del Principato abbiamo perso di misura». Il rientro è previsto a Madrid, nel Masters 1000, poi Roma e Parigi, con punti pesanti da difendere: «Non ci spaventa la cosa […] è già capitato a inizio anno e lo abbiamo fatto in bello stile, confermando la finale agli Australian Open e vincendo il 500 di Rotterdam. L’importante è continuare a lavorare e non perdere fiducia». il 2024 è stato un anno pieno di emozioni e soddisfazioni, l’auspicio è che tutto si ripeta nel 2025: «Volevo vincere uno Slam ed è successo nel doppio misto agli US Open. Conquistare l’ingresso alle Atp Finals e anche questo è stato raggiunto. Quindi la convocazione in Davis e la vittoria della prestigiosa insalatiera. Il sogno per quest’anno è vincere un torneo dello Slam in doppio con Simone, riconquistare un posto alle Finals e riprovare le grandi emozioni con la maglia azzurra». Nella prima parte dell’anno sono arrivare anche delle soddisfazioni in singolare: «Sono consapevole di possedere un tennis da top 100 ma non è facile conciliare i calendari di singolare e doppio con i Masters 1000 che durano due settimane. Mi piace il singolare e mi diverto ma devo inserirlo all’interno di slot che si liberano. Se riuscirò farò qualche altro Challenger e in questo caso in doppio giocherò con mio fratello Matteo come a Minorca. Abbiamo raggiunto la finale ed è stata una bella sensazione. Mi piace pensare di poterlo aiutare nel suo percorso di crescita. A Minorca si è reso conto di poter competere e far bene a livello Challenger. Era il quarto torneo che facevamo insieme, dopo quello di Olbia […]». Famiglia e team sono altri due fondamenti della vita di Andrea Vavassori: «Sono circondato da persone che mi vogliono bene e sulle quali so di poter contare in ogni momento. Li ringrazio per l’abnegazione con la quale mi seguono, a partire da mio padre coach. A volte non è facile conciliare le due figure, ma ci conosciamo benissimo e riusciamo sempre a superare i momenti di confronto che fanno parte del gioco. I coach per molti aspetti si annullano e danno tutto ai loro giocatori, rinunciando a una parte della propria vita. Non bisogna mai dimenticarlo».