Il limite di Zverev è sempre e solo Zverev. Numeri disastrosi post Australian Open: Sascha, così non va
Spesso nello sport è difficile raccontare il periodo che sta passando un atleta. Si fa riferimento alla mentalità e a tantissimi altri fattori, ma a volte bastano alcuni dati per raccontare meglio di qualsiasi cosa il rendimento.
In questo caso, c’è una statistica incredibile riguardante Alexander Zverev, ovvero il numero dei punti conquistati post Australian Open, dove arrivò in finale perdendo con Sinner. Il tedesco ha messo a referto 320 punti sui 4250 punti a disposizione tra Buenos Aires, Rio de Janeiro, Acapulco, Indian Wells, Miami e Monte Carlo. Questo significa solamente il 7,5% del totale, un numero su cui probabilmente nemmeno il più pessimista avrebbe pronosticato.
L’assenza di Sinner, come ha rivelato anche Carlos Alcaraz in tutta onestà, è stata un’arma a doppio taglio: “Tanti mi chiedono di approfittare di questo periodo di assenza di Jannik per tornare in vetta. Questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo. Sono troppo lontano da lui”, ha ammesso lo spagnolo. Probabilmente la stessa cosa è capitata anche a Zverev.
Il problema di Zverev va oltre il discorso legato a Sinner. Certo, l’assenza di Sinner andava sfruttata ma non è l’unico motivo per cui Zverev non sia stato in grado da fine gennaio ad oggi a mettere in fila tre vittorie. Tra due ko all’esordio (Indian Wells e Monte Carlo) e altrettanti uscite alla seconda partita a Buenos Aires e Acapulco, il tedesco non è mai stato in grado come detto di entrare davvero in una condizione di continuità in nessun torneo, che sia su terra battuta o cemento.
Che spiegazione diamo a tutto ciò? Beh, se andiamo ancora più nello specifico e analizza le sei sconfitte di Zverev post Australian Open, notiamo che in cinque di questi casi sono arrivate subendo una rimonta. Dunque Zverev è sempre stato in grado di vincere anche comodamente il primo set, basti pensare che il “peggior” risultato è 6-4, non ha mai concesso più di quattro game. Poi però si spegne la luce: 6-3 7-5 da Berrettini, 6-3 6-4 da Fils e Comesana, doppie tie break perso contro Grieskpoor e 6-3 6-2 da Cerundolo.
Insomma, uno Zverev che nel momento più importante a livello complessivo (mancanza di Sinner) perdendo nel maniera più incredibile (5 rimonte su 6): il pensiero non può che andare allo US Open 2020, quando da 6-2 6-4 su Thiem, perse i successivi tre set. Sono passati 5 anni e tanti tornei, ma il grande limite di Zverev sembra essere sempre e solo lo stesso Zverev.