ATP Montecarlo, Ferrara: “Berrettini il più esplosivo. Sinner? Il più elastico” [ESCLUSIVA]

Poco dopo aver ascoltato le parole di Matteo Berrettini, reduce dalla vittoria al primo turno in due set contro Mariano Navone, il direttore Ubaldo Scanagatta ha incontrato tra le vie del Country Club di Monte Carlo l’ex preparatore atletico di Jannik Sinner, Umberto Ferrara, oggi membro importante del team Berrettini. Visti gli ottimi rapporti di lunga data tra Ferrara e Scanagatta, il preparatore atletico ha raccontato come procede il lavoro a fianco del romano che, anche grazie a lui, è ritornato tra i migliori giocatori del mondo.

Scanagatta: Com’è lavorare con Matteo Berrettini dal punto di vista fisico?
Umberto Ferrara: “Un lavoro più di destrutturazione all’inizio. Matteo ha un fisico molto importante e imponente con delle masse muscolari importanti. Abbiamo cercato di lavorare un pochino sulle sue criticità e direi che fino ad adesso siamo sulla strada giusta, poi vediamo come va la stagione”.

Scanagatta: Com’era l’organizzazione in palestra con Sinner rispetto a quella con Berrettini?
Umberto Ferrara: “Ma in realtà l’organizzazione è molto simile a quella con Jannik. Poi ogni corpo è differente quindi cerchiamo sempre di trovare le criticità e di risolverle”.

Scanagatta: Ho fatto una ricerca sui giocatori che sono più alti di 1 metro e 90 o 95. Berrettini è di gran lunga il più pesante, non c’è un giocatore che sia alto 1 e 96 e che pesi 95 chili, gli altri pesano 85 chili. Come si fa, si deve dimagrire?
Umberto Ferrara: “Si può anche dimagrire. Matteo quando abbiamo cominciato era ancora qualche chiletto in più rispetto ad oggi e abbiamo cercato di limarlo. Poi chiaro che c’è una componente genetica e quella non si può modificare. Io non so come si allenasse prima ma ora noi cerchiamo di fare dei lavori che possano aiutarlo per evitare certi problemi. Però ci sono delle persone che muscolarmente sono diverse, più pesanti e quella è genetica. Ci sono degli atleti che ipertrofizzano molto più facilmente e lì dipende proprio dalla morfologia della persona”.

Scanagatta: Si dice che Berrettini abbia dei polpacci inesistenti. Per quello si può fare qualcosa per acquisire, non dico la forma, ma almeno più forza?
Umberto Ferrara: “Certo, infatti ci stiamo lavorando quotidianamente. È chiaro che dobbiamo anche fare molta attenzione al resto però ci lavoriamo tutti i giorni”.

Scanagatta: E da quello dipendono anche i problemi con i cambi di direzione immagino, un punto debole di Matteo…
Umberto Ferrara: “Si e non solo. Anche per la salute di tutta l’articolazione della caviglia. È importante andare a lavorare sui polpacci per la tenuta dell’articolazione stessa”.

Scanagatta: Com’era Cecchinato rispetto a Sinner e Berrettini?
Umberto Ferrara: “Jannik è uno molto elastico mentre Cecchinato no. Però, Cecchinato era uno molto forte, atleticamente davvero dotato. Matteo invece è un giocatore esplosivo, sia con il servizio che con il dritto. Ogni atleta ha le sue caratteristiche e noi cerchiamo di partire da lì, è il bello del nostro lavoro: trovare la chiave per farli esprimere al massimo del loro potenziale”.

Scanagatta: Berrettini ora sta servendo al massimo. Voi gli consigliate di non servire sempre al massimo per evitare infortuni?

Umberto Ferrara: “No assolutamente. Matteo gioca libero di colpire come si sente lui. Noi cerchiamo di fare tutto in modo tale che possa farlo. Sai bene che non puoi dire a un giocatore vai a servire all’80%”.

Scanagatta: Nel calcio quando ci sono infortuni si da sempre la colpa al preparatore atletico. Se dovesse succedere a Berrettini, la colpa ricadrebbe su di te?

Umberto Ferrara: “Speriamo che non si faccia male, poi dipende anche dal tipo di infortunio. Un infortunio dovuto a un cambio di direzione improvviso come capitò a Zverev sulla terra rossa, eh hai voglia a lavorarci. Sulla terra rossa bisogna metterle in conto queste cose. La protezione alle caviglie sicuramente aiuta e Berrettini ce l’ha sempre”.