Lo sci alpino femminile come il tennis dei Big-Three? Le veterane spadroneggiano in attesa delle giovanissime
Terminata la Coppa del Mondo di sci alpino, è impressionante sottolineare un dato legato all’anagrafica delle protagoniste della stagione 2024-25. Come sappiamo, la Sfera di cristallo è stata conquistata da Federica Brignone, 34 anni e 8 mesi. Piazza d’onore per Lara Gut-Behrami, ormai prossima alle 34 primavere. Il gradino più basso del podio si è rivelato appannaggio di Sofia Goggia, 32 anni e 4 mesi.
Età media delle prime tre? Siamo ben oltre i 33 anni. Si tratta di una situazione senza precedenti nella storia della disciplina. Peraltro, nell’inverno appena concluso, abbiamo visto cadere uno dopo l’altro tutti i primati di anzianità. Dulcis in fundo, abbiamo finanche ritrovato sul podio Lindsey Vonn, ritornata in attività dopo un lustro di assenza. La statunitense è così diventata la prima donna over 40 ad attestarsi nella top-three!
La riflessione sorge, pertanto, spontanea. Perché sta accadendo tutto questo? Siamo di fronte a una concentrazione eccezionale di talento, oppure chi è venuta dopo non vale neppure lontanamente chi è ancora sulla cresta dell’onda? Qualcuno potrà controbattere che Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova sono state rallentate o completamente frenate da seri infortuni, ma l’obiezione può essere accolta solo parzialmente. L’americana e la slovacca sono classe 1995, pertanto ormai a loro volta trentenni.
Una dinamica affine la si è vissuta, recentemente, solo tennis maschile. I vari Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer hanno (o addirittura stanno ancora!) tenendo botta alle nuove leve pur prossimi alle 40 primavere. Per anni, i Big Three hanno cancellato coloro i quali avrebbero dovuto ereditarne il testimone. La cosiddetta “Next Gen” (quella degli Zverev, dei Medvedev, dei Ruud) non è mai diventata tale, venendo soppiantata direttamente dalla “Next next Gen” (quella dei Sinner e degli Alcaraz).
Viene da chiedersi se accadrà qualcosa di analogo anche nello sci alpino femminile. Quest’anno abbiamo registrato i primi successi pesanti di Zrinka Ljutic, di Emma Aicher e Lara Colturi. C’è già chi indica costoro come le prossime dominatrici del Circo rosa. Con buona pace di chi appartiene alla generazione precedente, che verrebbe letteralmente bypassata nella successione al trono.
Sarà davvero così? I prossimi due inverni daranno una risposta in tal senso. Nel frattempo, la vecchia scuola continua a mietere successi, nella speranza di vivere il proprio Canto del Cigno in occasione dei Giochi olimpici di Milano Cortina 2026.