La Hopman Cup sbarca a Bari: approdo in Italia tra storia e cambiamento
Nel 1989, tre giocatori di tennis australiani e amici, Paul McNamee, Charlie Fancutt e Pat Cash, fondarono la Hopman Cup. Il nome fu dato in onore al leggendario Harry Hopman, capitano dell’Australia in 16 vittorie di Coppa Davis. Hopman, mancato il 27 dicembre 1985, non vide mai la competizione. La sua seconda moglie, Lucy, assistette all’evento sino alla sua morte nel 2018, osservando dunque i numerosi cambi che la competizione ha subito negli anni.
L’idea di fondo
L’idea dei fondatori era di potersi sedere al tavolo delle storiche grandi competizioni a squadre, la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup, diventando il primo evento a squadre misto. Si sarebbero disputati un singolare femminile, uno maschile e un eventuale doppio misto di spareggio. I team partecipanti sarebbero stati otto, per un totale dunque di sedici giocatori. Già dalla sua fondazione, l’evento ricevette il calore del pubblico, ma non solo. Negli anni, i grandi del tennis hanno solcato i campi della Hopman Cup numerosi. Tra i vincitori dell’evento possiamo ricordare il tre volte campione Roger Federer, Serena Williams, Boris Becker, Monica Seles, oltre a molti altri nomi illustri del nostro sport.
Trattandosi di un evento nuovo, essendo da sempre il calendario molto fitto e disputandosi in Australia, la competizione optò per occupare lo slot tra l’ultima settimana di dicembre e la prima di gennaio, andando di fatto a inaugurare la stagione e a celebrare spesso in itinere la scomparsa di Harry Hopman. Come metodo per abituarsi alle condizioni australiane era eccellente, e il pubblico australiano rispose sempre presente.
La storia della competizione
Essendo tuttavia un’esibizione e non riscuotendo comunque lo stesso successo, per esempio, della Coppa Davis, negli ultimi anni la Hopman Cup ha subito diversi cambiamenti. Anzitutto, è importante ricordare la sua cancellazione nel 2020, per far spazio alla ATP Cup (competizione abortita dopo sole tre edizioni). Più recentemente, nel 2023, la competizione fu spostata in Europa a metà luglio, per lasciare spazio alla United Cup. Quest’ultima è una competizione con un’idea di base identica alla Hopman Cup, ma di gran lunga potenziata. Conta 18 squadre, con più di due giocatori per squadra e la possibilità di guadagnare punti per il ranking. Certamente, risulta deleterio far passare in secondo piano una competizione storica per far spazio a una nuova, piuttosto che semplicemente cambiarne il formato. Nel 2024, la Hopman Cup non si disputò perché il nuovo spazio nel calendario andava a cozzare con quello delle Olimpiadi di Parigi.
Storicamente, la venue scelta per il torneo fu quella di Perth, capitale della costa occidentale dell’Australia. L’evento si tenne per le prime ventiquattro edizioni al Burswood Dome, mentre dal 2013 al 2022 le partite si disputarono alla Perth Arena. A partire dal 2023, la sede passò a Nizza, sotto l’organizzazione del torneo affidata a Tennium. Quest’ultima è un’agenzia sportiva che si occupa di tornei di tennis, che opera principalmente in Spagna e Sudamerica. A Tennium è affidata l’organizzazione, tra gli altri tornei, degli ATP 500 di Barcellona e Amburgo, dell’Argentina Open e dell’European Open. La vera sorpresa arriva proprio qui, perché nonostante pareva Nizza dovesse ospitare per cinque edizioni il torneo, dal 2023 al 2027, toccherà invece all’Italia caricarsi questo storico evento sulle spalle.
La Hopman Cup arriva in Italia: destinazione Bari
L’edizione 2025 della Hopman Cup si terrà a Bari. Il capoluogo pugliese, da già diversi anni sede fissa dell’Open delle Puglie, torneo WTA 125. La Puglia, in generale, è un territorio che il tennis lo ha sempre avuto nel sangue. Ospita uno tra i più storici, e per alcuni fan forse iconici, tornei Challenger del mondo, quello di Barletta, vinto da Nadal nel 2003. Non bisogna poi dimenticare la presenza di giocatori di spicco per i circoli locali, come quella di Stefanos Tsitsipas, che nel 2016 aiutò il Tennis Club Galatina (in provincia di Lecce) a venire promosso in serie A2.
Per la regione, questo è un grande successo e un modo ulteriore di potenziare il movimento tennistico italiano, trattandosi di un evento di elevatissima caratura. Ciò che lascia perplessi sono le strutture forse, dato che nel 2019, anche se con la presenza di Roger Federer, si arrivò a un record di circa 14mila posti occupati. Bisogna ricordare che, per quanto non sia più ai fasti di qualche anno fa, l’edizione del 2023 contava la partecipazione di giocatori come Holger Rune o Carlos Alcaraz.
Dal 16 al 20 luglio la Puglia vedrà i suoi campi tingersi dei colori di numerosi campionesse e campioni. Ci sarà dunque una doppia occasione: con la concentrazione dei tornei più prestigiosi tra il centro e il nord Italia, il mezzogiorno avrà un evento nuovo per riproporsi, mentre una storica competizione avrà a disposizione una città splendida come Bari per tornare nei cuori del pubblico.