ATP Miami, Djokovic: “Dalla vittoria di Parigi ho in mente il titolo numero 100”
È stata una sfida con poca storia quella tra Novak Djokovic e Grigor Dimitrov. Il campione serbo si è aggiudicato la sfida con il punteggio di 6-2 6-3 arrivando a una sola vittoria di distanza dal titolo numero 100 in carriera, che sarebbe anche il settimo titolo al Miami Open presented by Itau. In quella che è stata la semifinale più ‘anziana‘ dalla creazione della categoria Masters 1000 (1990), il trentasettenne Djokovic, attuale numero 5 ATP, ha continuato a mostrare il suo eccellente stato di forma e il suo feeling con i campi della Florida, sorprendendo con una solida prestazione al servizio. Vediamo, quindi, i punti salienti della conferenza stampa del ventiquattrenne campione Slam al termine dell’incontro con Dimitrov.
D. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Grigor Dimitrov e ha dichiarato che la tua sicurezza è qualcosa di evidente (come una macchia sulla camicia, la metafora utilizzata da Dimitrov, ndr). Solo pochi atleti al mondo possiedono questa qualità. Come ti senti di fronte a un’affermazione del genere da parte di una persona che rispetti così tanto?
NOVAK DJOKOVIC: “Sono profondamente grato di sentire queste parole da una persona che rispetto molto, non solo come giocatore, ma anche come individuo. È qualcuno che considero un amico, una persona con cui mi piace trascorrere del tempo anche al di fuori del campo. La Bulgaria e la Serbia sono Paesi vicini, condividono molte tradizioni e aspetti culturali, e hanno tanto in comune, inclusa una lingua molto simile. Anche lui è nel circuito da molti anni, e ricevere un complimento da lui è davvero significativo. Sono estremamente grato di aver condiviso ancora una volta il campo con lui e spero che potremo affrontarci ancora in qualche battaglia prima di ritirarci”.
D. Nei giorni precedenti hai parlato del servizio. Vi siete concentrati su questo aspetto negli ultimi due mesi per raggiungere un certo livello e migliorarlo? Oggi hai messo in campo l’87% di prime, una percentuale eccezionale. Inoltre, ti stai avvicinando al titolo numero 100. C’è un altro match da giocare, ma sei vicino a questo traguardo. Cosa c’è nella tua mente, se ci stai pensando?
NOVAK DJOKOVIC: “Non direi che, prima di questo torneo, abbiamo prestato così tanta attenzione al servizio da dover lavorarci separatamente rispetto agli altri colpi per portarlo al livello desiderato. Penso di aver servito abbastanza bene quest’anno. Forse altri elementi del mio gioco non hanno funzionato altrettanto bene, ma il servizio è stato solido, anche se quello delle ultime partite ha raggiunto un altro livello. Non mi aspettavo di superare quanto fatto nei quarti passando dall’83% di prime al servizio all’87%. Credo di aver commesso solo cinque o sei errori al servizio in tutto l’incontro, un livello davvero elevato. Penso che il campo sia piuttosto veloce rispetto all’ultima volta che ho giocato qui a Miami. Sono sei anni che non gioco su questi campi, e ricordo che allora erano molto più lenti. Qui, con un grande servizio, si ottengono parecchi punti gratuiti con la prima palla. Devo dire che mentre scherzavo con Tim Henman durante l’intervista post-partita, ho dichiarato che ora so come ci si sente ad essere Isner o Opelka: basta mettere in campo la maggior parte delle prime di servizio. Anche se non ho messo a segno tanti ace come fanno loro, è stato comunque di grande aiuto. In questo modo si riescono a liberare tutti gli altri colpi del gioco dalla pressione non necessaria, permettendo di mettere più pressione sull’avversario nei turni di risposta.
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Io rimango principalmente un giocatore da fondo campo. Durante la mia carriera, la risposta e il rovescio sono probabilmente i colpi più rappresentativi del mio stile di gioco e delle mie vittorie. Forse il servizio è stato un po’ sottovalutato, ma mi è sempre piaciuto, soprattutto per la sua precisione e accuratezza, che sono sempre state il mio obiettivo. Non ho mai puntato ad aumentare la velocità del servizio. È fantastico poter servire a 130 miglia orarie (circa 210 chilometri orari), ma preferisco servire a 120 miglia orarie (circa 195 chilometri orari) e colpire la linea o trovare la giusta angolazione, perché è ciò che ti consente di vincere il punto o di ottenere un primo colpo facile nello scambio. Quindi abbiamo lavorato sul servizio ma non esclusivamente su quello. Con Andy ci siamo concentrati su altri aspetti del gioco. Il servizio è stato molto fluido in questo torneo ed è gratificante sapere di essere riuscito a servire così bene e con costanza, soprattutto in condizioni difficili come quelle di oggi, con il vento che girava sul campo e cambiava direzione. Questo è stato uno dei motivi per cui [Grigor] ha avuto difficoltà con la percentuale di prime palle di servizio.”
D. Hai in mente la possibilità di vincere 100 titolo?
NOVAK DJOKOVIC: “Da quando ho vinto il titolo numero 99, i Giochi Olimpici di Parigi, ho sempre giocato con la prospettiva di vincere il titolo numero 100. Ho giocato la finale di Shanghai. Ci sono andato vicino. Poi la semifinale in Australia. Dopo quella partita ho cercato di trovare quel livello di tennis che mi metta nella posizione di lottare per un trofeo importante. Sono stato molto contento del modo in cui mi sono preparato per il torneo e del modo in cui ho giocato. Non ho perso un set. È una grande opportunità. Vediamo cosa succederà domenica.“
D: Parlaci della tua prossima sfida.
NOVAK DJOKOVIC: “Chiunque affronterò domenica (ricordiamo che Djokovic ha giocato la prima semifinale, ndr), dovrò rispondere bene, perché il servizio di Fritz e Mensik, in questo torneo, è stato impressionante, così come lo sono state le mie prestazioni al servizio. Tuttavia, loro riescono a esprimere velocità più elevate, con servizi potenti e precisi. Entrambi hanno un grande gioco. Contro entrambi ho un bilancio positivo nei testa-a-testa, il che non garantisce necessariamente la vittoria nella partita di domenica, ma è comunque rassicurante saperlo. Mi concentrerò sul mio gioco. So cosa devo fare tatticamente contro entrambi. Tuttavia, il mio obiettivo principale è continuare a giocare ad alto livello, come ho fatto specialmente nelle ultime fasi del torneo, il che mi metterebbe in un’ottima posizione.”