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ATP Miami, chi può fermare questo Djokovic? L’avversario più pericoloso per il titolo n. 100 è… Nole stesso

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Siamo giunti al penultimo atto del secondo Masters 1000 della stagione a livello ATP, il Miami Open 2025. Quattro i nomi rimasti in corsa, tutti a caccia dell’eredità lasciata scoperta da Jannik Sinner, campione in carica spodestato dalla sospensione comminata dalla WADA per il caso Clostebol. Per qualcuno conquistare il titolo potrebbe voler dire consacrarsi definitivamente nel grande tennis internazionale, per qualcun altro significherebbe dare lustro alla propria carriera. E poi c’è Novak Djokovic, che con un eventuale successo in finale farebbe un ulteriore salto nella leggenda, dove già si trova. Oltre alla possibilità di diventare il più vincente a queste latitudini, superando di una lunghezza Andre Agassi con cui al momento condivide il primato a quota 6, il serbo raggiungerebbe la tripla cifra nel numero di titoli conquistati, arrivando a 100.

Miami Open, Dimitrov senza speranza con Djokovic?

Ora, la domanda che in molti si faranno, giunti a questo punto del torneo, è la seguente: chi può fermare Novak Djokovic? In questa analisi partiamo dall’avversario che sicuramente si troverà di fronte in semifinale al Miami Open 2025, Grigor Dimitrov. Più giovane di ‘Nole’ di quattro anni, il bulgaro sta vivendo una seconda giovinezza nel corso delle ultime stagioni, essendo anche tornato ad esprimere un livello di tennis davvero ottimo. Già il suo stile si presta al divertimento, poi se lui stesso si esprime come sta facendo in tempi recenti, lo spettacolo è assicurato. Per quanto stia ben figurando, e lo abbia dimostrato a più riprese negli Stati Uniti, i precedenti contro il suo prossimo contendente sono davvero schiaccianti.

Dal 2012 ad oggi, infatti, Novak Djokovic e Grigor Dimitrov si sono affrontati per ben 13 volte, anche data l’età dei due protagonisti. Per cui quello al Miami Open 2025 sarà il 14° atto di questa rivalità, se così può essere definita. Nei precedenti infatti il serbo è avanti addirittura 12-1, con l’unico successo di ‘Grisha’ datato 2013, in tre set combattuti, al Masters 1000 di Madrid. L’ultimo head-to-head risale al 2023, per cui i ragionamenti devono anche tenere in considerazione questo aspetto. È altrettanto vero, però, che se ‘Nole’ è quello che si è visto contro Lorenzo Musetti e Sebastian Korda, sembra molto difficile da incartare. Anche con la ragnatela del ‘ragno’ bulgaro.

Djokovic, meglio il veterano Fritz o lo spregiudicato Mensik?

Dovesse quindi andare come ci aspettiamo, con un successo di Novak Djokovic in semifinale, il serbo si troverebbe di fronte Taylor Fritz o Jakub Mensik nell’ultimo atto. E qui si apre un altro bivio importante. Da una parte per il padrone di casa ‘Nole’ rappresenta una vera e propria bestia nera. Dieci i precedenti tra Djokovic e Fritz negli ultimi cinque anni, dal 2019 al 2024, che recitano 10-0 a favore del sei volte campione del Miami Open. Uno score alla Gael Monfils per intenderci, o alla Richard Gasquet contro Rafael Nadal. L’unico elemento a favore del californiano è la crescita avuta nel 2024, che lo ha proiettato in un’altra dimensione. Da capire se gli basterà o meno.

Dall’altra parte, invece, Jakub Mensik, che ha dalla sua la spensieratezza e la spregiudicatezza del giovane che ha la possibilità di consacrarsi definitivamente contro un avversario che rappresenta la storia del tennis. Tra l’altro contro Novak Djokovic c’è un solo precedente, risalente al Masters 1000 di Shanghai, in cui il ceco mise in difficoltà il suo avversario, strappandogli il primo set. Allo stesso tempo, però, il classe 2005 è meno abituato a competere in questi grandi tornei, quanto meno a questo livello del tabellone. Ovviamente per Mensik sarebbe la prima finale in un Masters1000, mentre il serbo toccherebbe quota 60. Fatte tutte le analisi del caso, quindi, viene da dire che l’unico avversario credibile per ‘Nole’ sia sé stesso, alla luce del livello espresso nelle ultime fasi di questo torneo.

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