ATP Miami: Fils dura solo un set, per Mensik prima semifinale 1000, con Fritz o Berrettini
J. Mensik b. [17] A. Fils 7-6(5) 6-1
Jakub Mensik raggiunge la sua prima semifinale in un Master 1000 a diciannove anni e mezzo superando al Miami Open Presented by Itaù in due set Arthur Fils al termine di una partita sicuramente influenzata dalla stanchezza del favorito francese, il quale ha però mostrato di credere poco nelle proprie possibilità nel secondo parziale, cedendo di schianto dopo un set giocato meglio di quanto abbia fatto il rivale.
Mensik ha cominciato alla grande ma ha subito il ritorno di Fils, che con personalità ha riacciuffato il punteggio, senza però sfruttare due palle-break cruciali che lo avrebbero mandato a servire sul 6-5. Il ragazzo ceco ha reagito come meglio non avrebbe potuto e ha forzato la conclusione al tie-break, che ha conquistato con la collaborazione di un improvvisamente spento Fils. Il secondo set è volato via, così come Mensik vola in semifinale, dove aspetta Fritz o Berrettini, e verso la top 30, nei confini della quale potrebbe entrare in caso di approdo in finale.
Il match
Il favorito numero 17 figura come spettatore nel primo game, che si risolve in uno show alla battuta del giovane ceco; quando si inizia a scambiare Mensik prende facilmente l’iniziativa e disvela alcune magagne fisiche del rivale, peraltro non difficilmente pronosticabili, dopo le due vittorie in tre set contro Tiafoe e Zverev. Il top 20 francese è lento, subisce anche sulla diagonale del rovescio, la sua preferita, e la reattività del suo avversario ne sottolinea il torpore. Mensik opera il break nel secondo game e solo un orgogliosissimo Fils evita una nuova debacle due giochi più avanti.
Mensik ricorda al contendente già nelle prime battute di essere in grado di cambiare impugnatura per eseguire il dropshot con il dritto e chiama dalle parti del net il transalpino, che si muove con generosità ma con poca efficacia e dopo venti minuti il tabellone dice 4-1 per il ragazzo di Prostejov. Fils è bravo a resistere e a non perdere contatto nello score perché Jakub cade forse nell’inganno di una condotta di gara sin lì perfetta e nel settimo game sbaglia l’affondo con il dritto per ben tre volte; l’incantesimo pare spezzarsi all’improvviso, Fils si riporta in parità con nel computo dei break e raggiunge il 4-4 con intelligenza, in attesa di ritrovarsi dal punto di vista fisico-agonistico.
Il match guadagna in qualità con Arthur che accorcia gli scambi e alterna colpi robusti a fruttuose discese a rete, dove si disimpegna con onore sia sulla destra che sulla sinistra; Mensik dal canto suo soffre il ritorno sulla ribalta del rivale, cala con la precisione della prima palla e perde il senso della profondità con i fondamentali. Il ceco è sul burrone del 5-5 15-40 e torna d’acchito protagonista con tre ace che gli rendono la fiducia necessaria per entrare nella stretta finale.
Fils approda meglio al tie-break e è il primo a prendersi un minibreak nel quarto punto; Mensik si giova però di due errori non forzati del francese per ritrovare la parità al cambio di campo, e una nuova distrazione del numero 17 del seeding lo sospinge fino al 6-3. Jakub vince al dodicesimo punto e per Fils ci sono 15 errori non forzati, di cui ben otto con il rovescio.
La parabola ascendente conclusa con atterraggio disastroso di Fils nel primo set condiziona l’inizio della seconda frazione, con il francese che cede subito la battuta e sullo 0-2 si lascia raggiungere da una posizione di 40-15; Mensik ritrova i colpi dopo un set vinto anche per demerito del rivale e ripropone alcune conclusioni pregevoli, sfoggiando una buonissima corsa in avanti che lo aiuta nel costruirsi il secondo break consecutivo e il 4-0 che vale la partita. Fils, infatti, si prende il game della bandiera e cede definitivamente poco dopo, un po’ per stanchezza e un po’ perché ci ha creduto poco. Mensik ringrazia e raggiunge la semifinale con uno splendido dritto incrociato.