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Vaccini e sanzioni edilizie: Novak Djokovic continua a far discutere fuori dal campo

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I ventiquattro Slam lo consacrano senza discussioni nel gotha del tennis, fuori dal campo invece gli argomenti di dibattito non sono mai mancati e non mancano tuttora. Dopo un inizio stagione non all’altezza del proprio palmares, Novak Djokovic è tornato a Miami con la fame del campione che tutti conoscono, ne sa qualcosa il nostro Lorenzo Musetti a cui ha lasciato solo quattro game nel loro ottavo di finale. Se sportivamente parlando il momento è propizio, l’uomo di Belgrado tiene fede alla sua personalità divisiva facendo parlare di sé per questioni extra-tennis.

La posizione di Novak Djokovic sull’argomento vaccini è nota e stranota, tanto che gli costò la partecipazione a Melbourne nel 2022 con tanto di incidente diplomatico con le autorità australiane. Risulta altresì facile credere che il serbo abbia trovato più di un’affinità con il segretario della salute del governo Trump negli USA, quel Robert dal cognome così illustre: Kennedy. Ed ecco allora la fotografia “incriminata” pubblicata da Robert F. Kennedy Jr sul proprio account X che li ritrae uno affianco all’altro in un campo di tennis, con una pomposa didascalia a corredo per esaltare il sette volte vincitore Wimbledon: “Novak Djokovic. Primo nel tennis. Primo in integrità. Primo in coraggio. Indovinate chi ha vinto la partita?”

L’ex numero uno al mondo non ha mai fatto mistero della sua opinione in tempi di Covid-19 e non si è mai curato particolarmente di quali reazioni potesse suscitare. L’altra grana che invece dovrebbe toccarlo maggiormente arriva dalla Spagna, con la casa dei Djokovic a Marbella al centro dell’attenzione. La proprietà della famiglia serba palesa alcune non conformità che il comune della località balneare vicino Malaga ha deciso di sanzionare con delle multe inflitte al tennista.

Secondo il portale online Marbella 24 Horas, quella arrivata il 13 febbraio sarebbe la seconda arrivata a Djokovic per gli stessi motivi, con il comune di Marbella che si riserva il diritto di mandare fino ad un massimo di dodici ammende di questo genere. L’importo della multa si aggira sui 5.000 euro, uno schiaffetto sulle mani per uno sportivo così remunerato. Ciò che viene contestato a Nole è la ristrutturazione dello stabile senza aver avuto i permessi annessi per farlo.

Nel mirino ci sarebbero l’altezza e il numero dei piani della villa di lusso, dal valore di 10 milioni di euro, con un parcheggio interrato e un piccolo portico a dover vestire i panni dei sacrificati per far rientrare tutto nella norma. Djokovic avrà altri due mesi a disposizione per regolarizzare il tutto.

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