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ATP Miami: Berrettini parte male ma supera Gaston in tre set. Nei sedicesimi c’è Bergs

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[29] M. Berrettini b. [LL] H. Gaston 4-6 6-3 6-3

Matteo Berrettini mette in apprensione gli appassionati italiani iniziando malamente il match con Hugo Gaston, infarcendo il primo set di errori grossolani e muovendosi con malagrazia. Il francese costruisce lo scambio limitando gli errori e spostando saggiamente l’italiano, che cede la prima partita in virtù di un break subito nel primo game. L’azzurro però cresce, prende progressivamente il controllo dello scambio con il suo dritto fenomenale e chiude il match dopo circa due ore di gioco

Matteo ha saputo reagire in maniera brillante e con pazienza, non cedendo alla frustrazione per gli automatismi che non lo soccorrevano; solo il servizio lo ha sempre sostenuto, e gli ha consentito la lenta e irresistibile ripresa. Nei sedicesimi di finale lo aspetta ora Zizou Bergs, che ha eliminato Andrey Rublev; per lui l’occasione di approdare agli ottavi, dove l’avversario potrebbe chiamarsi Fonseca.

Primo set: Berrettini troppo falloso da fondocampo cede al decimo gioco

Ci mette un pochino Berrettini ad accendere le polveri del suo colpo di inizio gioco: sullo 0-2 e 0-30 Matteo serve due colpi vincenti e due ace per riprendere in extremis un set che stava per mettersi piuttosto male per lui. Gaston non sembra infatti sin lì soffrire le direzioni delle fiondate dell’azzurro e sulla seconda palla mette i piedi ben dentro il campo per pressare da subito l’atleta romano; Matteo non ha così abbastanza tempo per indirizzare come vorrebbe il palleggio e si scopre subito vulnerabile di fronte alle iniziative del francese, che coglie immediatamente il break e lo difende con facilità.

Il disagio di Berrettini è evidente soprattutto quando libera i primi tentativi di chiudere il punto, con stoccate che invadono il corridoio sia con il dritto che con il rovescio. Nel terzo game in risposta Matteo prova a saggiare la consistenza del rivale con il rovescio a una mano tagliato centrale e si apre il campo in un paio di occasioni, ma è proprio il rovescio, questa volta coperto e bimane, a tradirlo e a consegnare il 4-2 a Gaston.

Dopo otto game per il nostro portacolori ci sono già quindici errori non forzati; Berrettini aggira goffamente la pallina per spingere correttamente con il dritto e i suoi colpi migliori paradossalmente li inventa in difesa, quando riesce a rallentare e a passare Gaston con il rovescio per raggiungere per la prima volta la parità in un game in risposta, senza però concretizzare il contro-break. Gaston chiude così la prima partita al decimo game incassando l’ennesima risposta sbagliata dell’azzurro con il rovescio: Matteo termina con l’80% di prime palle in campo contro solo il 61% del suo avversario, ma anche con solo nove punti vinti su ventotto dalla linea di fondo e con diciotto errori non forzati, otto dei quali con il dritto.

Secondo set: Berrettini sale in risposta e con il dritto, il set è suo per 6-3

Matteo conferma la buona giornata del servizio ma anche la scarsa attitudine al movimento, arrancando ogni qualvolta Gaston si apre il campo cambiando direzione ai suoi colpi; dopo sei game complessivi in ribattuta, l’atleta romano non ha ancora conquistato una palla-break e si porta sul 2-1 grazie a un perfetto sei su sei con la prima palla. Nel quinto game Hugo resiste alla pressione da fondo del dritto di The Hammer e passa con il rovescio, inventandosi il colpo più bello di un match che per il resto non decolla davvero in termini di spettacolo e vede Matteo approdare al 3-2, senza break.

Allo scoccare della prima ora di gioco Gaston viene tradito dalla prima palla e, oltre a consegnare un doppio errore, subisce per la prima volta la spinta del nostro alfiere, che si porta sul 15-40; qui Matteo, posizionato troppo frontalmente, lancia un dritto sciagurato in corridoio e successivamente manda in rete uno slice di rovescio, preludio al ritorno della prima palla di Hugo, che urla dopo aver conseguito il 3-3. Berrettini non trova continuità ma nell’ottavo game ricostruisce con pazienza la via del dritto e rimette di nuovo in ambasce il francese sulla sua battuta, pescando finalmente il break.

Berrettini chiude così al nono gioco e al secondo setpoint, dopo aver sprecato il primo con un doppio errore: per lui nel set un calo nella precisione della prima palla, che scende fino al 64%, ma anche meno errori non forzati, solo sette, di cui quattro con il dritto. Dopo un’ora e tredici minuti il conto dei set è in parità, ma Berrettini avrà bisogno di maggiore costanza di rendimento per evitare rischi ulteriori.

Terzo set: il dritto di Matteo fa sconquassi e gli garantisce il passaggio del turno

Dopo tre game consecutivi al suo attivo, Matteo conferma la crescita dell’azione con il dritto, che viaggia di più e spinge oltre la riga di fondo l’avversario; Gaston si salva nel game d’esordio ma gli si ripresentano le difficoltà nel difendere i propri turni alla battuta, anche perché Berrettini ora ha messo i cerotti alla risposta e riesce a far partire più spesso lo scambio. Hugo prova con intelligenza ad accorciare lo scambio e si disimpegna con eleganza anche a rete, raggiungendo con merito il 2-1 dopo dodici minuti, ma Matteo è sempre più vivace sulla scorta di un dritto incontenibile.

Nel quinto, bellissimo game Berrettini conquista tre palle-break e Gaston si difende come può, addirittura toccando corto uno smash che finisce per risultare una palla corta. Il francese però ansima quando Berrettini esegue il drive, con il quale cambia direzione allo scambio con facilità, e il break arriva anche perché anche il rovescio punge nella progressione del tennista romano e la volée a rete diventa poco più di una formalità. Matteo consolida l’impresa, si porta sul 4-2 e poi sul 5-3, quando arrivano tre palle-match: Gaston si difende anche in acrobazia e dando fondo alla fantasia e alle sue risorse in tocco, ma Berrettini non molla e la quarta occasione è quella buona.

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