Rassegna stampa – Alcaraz ko, Sinner resta al vertice
Ahi Alcaraz (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Abbattuto, frustrato, quasi incredulo. Carlos Alcaraz sembra il fantasma del fenomeno capace di vincere Roland Garros e Wimbledon consecutivamente e lottare nella finale olimpica contro Djokovic, tutto in una sola estate. Lo spagnolo, fermato all`esordio di Miami da un David Goffin vicino a quello dei tempi d`oro, ha dovuto così dire addio alla possibilità di superare Jannik Sinner al numero 1 del mondo prima che Jannik torni a giocare, agli Internazionali dal 7 di maggio. Se da un lato aveva ammesso di non essere ossessionato dalla conquista del primo posto nel ranking, dall`altro pochi si immaginavano che avrebbe schivato questa possibilità con tanto impegno. Resta così il solo Sascha Zverev come contendente del trono di Sinner, sebbene le possibilità che possa sfilarglielo prima di Roma siano quasi una sfida all`aritmetica. Carlos, contro Goffin, è sembrato ancora una volta in confusione. Discontinuo al servizio, ancora in cantiere, mentalmente in difficoltà, falloso. […] Ora serve un momento di riflessione su come superare queste difficoltà e tornare sui binari giusti: «Non so come saranno i miei prossimi giorni – ha detto il 21enne ex numero 1 al mondo -. Avrò tempo per capire che cosa è successo e per togliermelo dalla mente. Me ne vado incazzato, Miami è un torneo dove avrei voluto far bene e perdere al primo turno mi fa molto male». Mancanza di fiducia, di “garra”, di grinta. Tanto che coach Ferrero, che sempre lo teleguida dal box non poteva far altro che spingerlo alla battaglia: «Lotta! Lotta su ogni punto» , era l`incitamento dell`ex numero 1 al mondo. Inascoltato: «In queste partite, se perdi fiducia nel fisico o nel tennis tutto diventa più difficile». […]
Alcaraz si perde senza Sinner (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
Autosabotaggio in tre mosse. Cados Alcaraz si è perso e non vince più. Il giocatore che (secondo molti) avrebbe dovuto dominare fi circuito mondiale per anni, fa fatica a conquistare titoli, a trovare continuità, a esprimere il proprio tennis. L`assenza di Jannik Sinner anziché dare uno stimolo in più, pare aver caricato di eccessiva pressione Alcaraz. In più, lo spagnolo sembra non riuscire più a vincere giocando male, la vera arte dei campioni. Nel triennio 2022-2024 Carlitos aveva sempre portato a casa uno dei primi due Masters 1000 della stagione, che fosse Miami o Indian Wells. Quest`anno, dopo un discreto torneo in California (sconfitto in semifinale da Draper), in Florida è stato subito stappato dall`ex Top10 David Goffin, che seppur in buona forma è pur sempre scivolato fuori dai primi 50 della classifica. A preoccupare, però, non sono soltanto i risultati, ma prestazioni e linguaggio del corpo. La prima mossa riguarda Jannik, che logora anche… quando non c`è. L’occasione di avvicinare, o addirittura superare in classifica l’attuale numero 1 del mondo, sta pesando come un macigno su Carlos Alcaraz. «Mi sentivo davvero bene -ha spiegato dopo la sconfitta con Goffin – ma dopo questa sconfitta non so cosa dire». È incredulo, Carlitos, di fronte all`ennesima pessima prestazione. Tanti errori, pochi momenti di buon tennis, molte fasi di
blackout totale. l`assenza di Sinner, consciamente o inconsciamente che sia, è certamente un fattore. La sensazione, rispetto al passato, è che Alcaraz debba sempre giocare bene, vicino al proprio massimo, per sconfiggere avversari di buon livello. Lo spagnolo fa fatica a vincere giocando al 60-70% delle proprie potenzialità, ciò che invece ha reso Sinner il campione che è oggi. Jannik trova sempre un modo per superare le difficoltà, sia poste dagli avversari che da una propria giornata di scarsa vena. Alcaraz, in questa fase della carriera, fatica tremendamente a superare mentalmente e tecnicamente tali ostacoli. È sempre stato palese che l`azzurro avesse maggiori margini di miglioramento tennistico rispetto al suo rivale. La sensazione è che Alcaraz, sino a qualche tempo fa, mettesse in campo una superiorità tale che la tattica fosse un “plus”. Ora che la strategia potrebbe (e dovrebbe) dare una mano, la sua mancanza risulta palese. La seconda motivazione si lega alla terza. Nel momento in cui Carlos comincia a perdere contro Goffin, Van de Zandschulp, Machac, Humbert, Ruud, ottimi tennisti ma non fuoriclasse, nella mente di tutti gli altri balena l`idea: “posso farcela anche io”. Esattamente il contrario di ciò che avviene agli avversari di Sinner che anche quando si trovano in vantaggio vivono pensieri d`ansia: “ora troverà un modo per battermi”. […]
Alcaraz, la crisi non ha ancora fine (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Il ricordo dell`Atp 500 di Pechino 2024, quando in finale Carlos Alcaraz riuscì a superare Jannik Sinner è lontano e annebbiato dalle ultime pesanti sconfitte. Quella andata in archivio nel secondo turno del Masters 1000 di Miami brucia a Carlitos perché arrivata contro un giocatore dal passato importante come David Goffin, ma oggi n, 55 Atp e non certo tra i massimi protagonisti. Il film della sconfitta del murciano, che non può salvare il bilancio di questa prima parte di stagione soltanto con il trofeo di Rotterdam, è identico o quasi a quello delle altre débacle. Incostanza di rendimento, pause prolungate, molti errori gratuiti e soprattutto confusione tattica. Anche il sodalizio ormai storico con l`ex n. 1 del mondo e suo coach Juan Carlos Ferrero sembra, dagli sguardi reciproci a volte sfuggenti, in una fase di stanca. La sconfitta contro il belga dice di un primo set vinto per il rotto della cuffia e dei successivi due sfuggiti a causa di altrettanti black-out nei momenti in cui il più forte, ovverosia Alcaraz, avrebbe dovuto fare la differenza. Invece bruttissimo nono game al servizio dello spagnolo e break subito, capitalizzato dall`ex numero 7 del mondo. Poi altro break incassato all`inizio della terza frazione. Ciò che preoccupa è l`incapacità di reagire dell`iberico che nella terza frazione non ha avuto nemmeno un`opportunità per recuperare lo svantaggio e anzi ha concesso il suo servizio nel game conclusivo che ha dato a Goffin il passaggio di turno sul 5-7 6-4 6-3. La sconfitta ha anche regalato a Jannik Sinner la certezza che non potrà essere superato dal suo “amico-rivale” sul tetto del mondo prima del suo ritorno al tennis giocato, agli Interazionali BNL d`Italia. Sulla carta chi può scavalcare in classifica l`azzurro è solo Alexander Zverev che non attraversa a sua volta un gran momento ma ieri ha esordito nel Miami Open con un successo senza macchia,
fissato sul 6-2 6-4 contro il britannico Jacob Fearnley, n. 83 Atp che proveniva dalle qualificazioni. […]
Soltanto un sorriso. E’ quello di Jasmine (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Inseguivano un colpaccio ad effetto, Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi, ma i loro buoni propositi si sono scontrati con la dura realtà. Entrambi hanno dovuto così salutare al 2° turno il Masters 1000 di Miami. Il 29enne di Torino ha tenuto testa a Taylor Fritz, n. 4 del mondo e terzo favorito del seeding, finendo per cedere 7-6 (2) 6-3 dopo un`ora e 48`. Sul cemento dell`Hard Rock Stadium a “Sonny” non è bastato piazzare più ace del californiano (10 contro 9) e mettere più prime in campo (76% contro il 63%) dell`avversario, che però ha avuto migliori percentuali di realizzazione sia con la prima (82% contro 70%) sia soprattutto con la seconda di servizio (70% contro il 33%), non offrendo alcuna palla-break mentre l’azzurro ne ha concesse sei cancellandone cinque. Per il piemontese anche un vincente in più (24 contro 23) ma pure più errori rispetto al 27enne statunitense (26 contro 16). In un match sul filo dell`equilibrio, determinanti un piccolo passaggio a vuoto di Lorenzo nel tie-break e poi l`ottavo game del secondo set, durato ben 14`, nel quale Fritz alla sesta opportunità ha colto il break che lo ha proiettato verso il successo. […] Non è riuscito a prendersi l`agognata rivincita neppure Arnaldi, stoppato al 2° round proprio come 12 mesi fa dal n. 21 Tomas Machac: 6-2 1-6 6-3 il punteggio a favore del ceco. Una partita in cui il 24enne di Sanremo (n.35) ha pagato la poca continuità di rendimento, in particolare all`inizio della frazione decisiva quando pareva aver portato l`inerzia dalla sua parte. E questo spiega la rabbia del ligure (perso l`ultimo punto ha scagliato una pallina fuori dall`impianto), al terzo ko in altrettanti incroci con il giocatore di Beroun, il mese scorso vincitore ad Acapulco del suo primo titolo. […] L’Italia però continua a sperare nel torneo femminile, in cui ha invece staccato il pass per gli ottavi (ed è la prima volta a Miami) Jasmine Paolini, che sul 4-3 in suo favore ha avuto via libera per il ritiro della tunisina Ons Jabeur (ora n. 30 Wta) a causa del riacutizzarsi di un problema al polpaccio sinistro. La 30enne di Ksar Hellar era scesa in campo con una vistosa fasciatura. «Sono contenta per il passaggio del turno, ma avrei preferito giocare. So come ci si sente in queste situazioni, spero che Ons possa recuperare al più presto, è in assoluto una delle persone mignoli nel circuito», le parole della n. 7 Wta, al primo successo stagionale su una top 50. Nella parte alta del tabellone la 29enne di Bagni di Lucca troverà la giapponese Naomi Osaka, ex n. 1 del mondo e finalista in questo torneo nel 2022, che ha piegato in 3 set la wild card a stelle e strisce Haley Baptiste. […]