Sinner può completare il Grande Slam? I bookies dicono di sì
Inutile nascondersi dietro un dito: gli appassionati italiani stanno portando il conto alla rovescia per il ritorno in campo di Jannik Sinner, il figliol prodigo che manca come l’aria. All’Italia e anche al tennis. Appurato che con probabilità quasi certa l’azzurro rientrerà ancora ben saldo sul trono della classifica, la questione è un’altra. Più complessa ma che scatena più curiosità e domande: Sinner può completare il Grande Slam? Può scrivere la Storia, diventando solo il secondo uomo nell’Era Open dopo Laver (terzo in assoluto considerando Budge nel 1938) a vincere tutti e quattro i Major nello stesso anno?
Perché Sinner può ottenere il Grande Slam
Ad oggi Jannik è, al di là della semplice classifica, il giocatore più forte del mondo. Specie sul cemento lo scarto dato agli avversari è impressionante e appare molto difficile da colmare. Alla luce di ciò lo US Open, sempre tenendo ben presente che siamo appena a marzo, appare un feudo dove potrà conservare la corona ottenuta nel 2024. Ma è il veloce in genere, chiaramente, che può dare soddisfazione a Sinner, e a Wimbledon negli ultimi due anni ha mostrato ottimi progressi. Nel 2023 si fermò in semifinale (la prima Slam) sfoderando un ottimo tennis contro Djokovic. Lo scorso anno perse ai quarti, stando male e comunque arrivando al quinto, contro Medvedev. L’impressione è che ora abbia però una consapevolezza ancora maggiore dei propri mezzi, e un'”aura” differente. Dunque anche i sacri prati inglesi, con qualche difficoltà in più, sono alla portata.
Il nodo principale, ça va sans dire, rimane la terra del Roland Garros. Sia per la superficie, sia per la situazione in cui arriverà a Parigi Sinner, con tre mesi di quasi totale inattività agonistica sulle spalle. Per quanto però non sia il suo terreno preferito, il n.1 al mondo ha dimostrato di esserlo anche sulla terra, con la semifinale del 2024. E senza dimenticare che, su un mattone tritato lento come quello di Montecarlo, avrebbe presumibilmente vinto il torneo senza un arbitraggio un po’ distratto. Inoltre, non ultimo, la concorrenza è fin troppo distante come livello dal n.1 per poterlo impensierire. Anche se a Parigi, in quello che sarebbe il Major che darebbe il via definitivo al sogno Grande Slam, un Alcaraz al suo meglio (ma solo lui, e solo a quelle condizioni) potrebbe battere Sinner. E i segnali dell’ultimo periodo sono tutt’altro che incoraggianti. In ultimo, anche le quote, spesso una traccia ragionevole, danno un’opinione a favore. Sinner è il primo favorito allo US Open (2,25), primo ex aequo con Alcaraz a Wimbledon (2,75) e secondo al Roland Garros (3,75), moltiplicandole i tre Slam che consegnerebbero Sinner all’immortalità farebbero quota 21 in totale.
Quanti Slam vincerà Jannik
Detto appunto delle possibilità, comunque concrete, di un’impresa che sarebbe epica, è giusto ritornare con i piedi per terra. Realmente, quanti saranno gli Slam di Sinner? Fatta sempre la doverosa premessa che da qui a sei mesi, quando si giocherà l’ultimo Major dell’anno a New York, tante cose possono cambiare, sarebbe veramente una sorpresa non dovesse vincere un altro titolo. La pensano allo stesso modo anche le quote: su Lottomatica, una maggiorata per i nuovi iscritti, permette di giocare a 8,00 (invece che a 1,30) l’over 1,5 Slam, cioè almeno un altro Major, di Sinner. Qualunque esso sia.
Al contempo, è indubbio che tra tutti e tre i restanti il più probabile è proprio lo US Open, terra di dolci ricordi che giungerà dopo mesi di gioco giustamente recuperati e un ritmo ritrovato. Al Roland Garros, il primo mattoncino, mancano poco più di due mesi, sognare rimane assolutamente lecito. E sarà il cielo parigino di fine maggio, tra utopie e certezze, a restituirci le prime, fondamentali risposte. Con una grande consapevolezza: Jannik Sinner ci permette di accostare un tennista italiano al termine Grande Slam non per puro esercizio stilistico. E non come sogno di mezza estate. Basterebbe questo a descrivere cosa ci sta facendo provare il (sempre più) n.1 al mondo. E quanto ancora ci regalerà.