ATP Indian Wells, Draper: “Sto vivendo un sogno, ma non c’è tempo per pensare. Nel tennis non hai mai tregua”
Continua a gonfie vele il cammino di Jack Draper in quel di Indian Wells. Una vittoria convincente nel derby tra mancini ottenuta contro lo statunitense Ben Shelton e la prima semifinale 1000 in carriera da disputare contro il numero 3 del mondo Carlos Alcaraz, rappresentano il biglietto da visita con cui il giocatore britannico si è presentato dinnanzi ai microfoni e ai taccuini nella consueta conferenza stampa post-match. Tanti i temi affrontati da Jack. Dal prossimo impegno con il forte tennista iberico al… Monopoli. Così come si evince dalle dichiarazioni riportate di seguito.
D. Congratulazioni, Jack. Hai raggiunto la tua prima semifinale in un Masters 1000. Ritieni che qui ad Indian Wells tu stia esprimendo uno dei migliori tennis della tua carriera?
Draper: “Sì, assolutamente. Sai, il mio tennis è migliorato sempre di più con il passare del tempo, con l’esperienza. Sto ottenendo sempre più vittorie con giocatori di alto livello come Ben (Shelton ndr.). Oggi le condizioni erano difficili, si trattava di un avversario davvero duro. Penso di aver giocato alla grande.“
D. Prima parlavi dei progressi fatti. Che tipo di emozioni si provano dopo una vittoria del genere?
Draper: “Diciamo che sono sempre orgoglioso di me stesso e di quel che sto costruendo. Guardo sempre a ciò che faccio. Purtroppo, però, il tennis è uno sport in cui c’è sempre la partita successiva e devi dimostrare
ogni volta. Per questo motivo, e anche per quella che è la mia mentalità, è come se non mi sentissi mai soddisfatto. Voglio vincere sempre più gare e giocare contro i migliori. Voglio migliorare sempre di più e continuare a cercare il successo. Detto questo, adesso penso solo al prossimo incontro.“
D. Quanto sei motivato dalla potenziale scalata verso la Top 10 qualora dovessi riuscire ad arrivare in finale?
Draper: “In tutta onestà, non ci penso affatto. Diciamo che ci sono tante cose a cui potrei pensare, ma nel tennis devi concentrarti solo sulla gara successiva. C’è un torneo dopo l’altro, a dei ritmi quasi folli. Non c’è tempo per pensare. E’ un po’ folle, davvero. Dopo le gare continuo ad allenarmi, mangio, gioco a Monopoli. E mi preparo per il match successivo. Poi, è naturale, sin da bambino speri di arrivare tra i primi dieci del mondo. Quindi no, non mi pongo obiettivi relativi al ranking, ma cerco di godermi il momento, di vivere il mio sogno giocando in questi palcoscenici così prestigiosi.“
D. Lungo il percorso hai dovuto affrontare qualche infortunio che ti ha un po’ frenato. Come sei riuscito ad uscirne e ad andare avanti?
Draper: “Sì, è successo un po’ di tutto. In realtà, credo di aver attraversato molti alti e bassi durante la mia carriera. E non solo per gli infortuni, ma anche a livello mentale. A dire il vero, in un paio di occasioni non ero neanche così sicuro di poter continuare. E’ davvero difficile dover passare attraverso i Challenger. E’ quasi brutale. Non sei a Wimbledon, non sei ad Indian Wells. E devi affrontare tutto da solo. Quindi, il passo successivo è stato riuscire a capire cosa avrei dovuto fare per arrivare a giocare a certi livelli. Non mi sono detto cose tipo ‘Vado a Wimbledon e vinco’, ma ho cercato di lavorare sodo. Anche quando sono rimasto fermo per infortunio e mi trovavo al quarantesimo posto del ranking, ho guardato avanti in maniera positiva. Adesso mi sento bene e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserverà il futuro.“
D. Hai detto che non sei mai soddisfatto. Non pensi che questo tipo di mentalità possa metterti un po’ di pressione?
Draper: “No, non credo. In ogni caso, io stesso, in molte occasioni, mi sono chiesto se la mia mentalità fosse quella giusta. Come ho già detto, in uno sport come il tennis non c’è mai una tregua. Ogni giorno dobbiamo continuare a scendere in campo e dimostrare qualcosa. Anche a noi stessi. Non si possono avere giornate no. Devi continuare ad andare avanti. Credo che una delle mie qualità sia quella di provare a dare sempre il massimo. Su ogni palla, in ogni punto. Penso che il mio spirito di competizione rappresenti un po’ la chiave del mio successo.”
D. Come sarà giocare contro Alcaraz e che tipo di avversario è?
Draper: “Carlos è un campione. Sta facendo delle cose incredibili ed è un bene per questo sport. Non solo per i giocatori ma anche per gli appassionati, per i tifosi. Penso che stia diventando una specie di riferimento, soprattutto per chi vuole migliorarsi costantemente. Lo è anche per me. Penso che sarà un grande match e un’altra opportunità, per il sottoscritto, per continuare a misurarmi con i migliori…“