ATP Indian Wells: Draper si prende la prima semifinale 1000, Shelton ko nel derby dei mancini
Si presentava come un incrocio inedito su cui la stampa si era divertita a ricamarci sopra. Entrambi mancini, entrambi nati dopo il 2000, entrambi big server. Dopo la vittoria di Rune e il successo di Medvedev, il terzo quarto di finale mette in scena un derby tra “cloni” risolto a favore di un Jack Draper rivelatosi più maturo nel piano tattico, mentre Ben Shelton è vittima ancora una volta dell’eccessivo furore agonistico che gli sottrae lucidità nei momenti chiave del match. Un’ora e trentanove minuti di gioco per scrivere un 6-4 7-5 che permette al britannico non solo di eliminare l’ultimo americano in corsa, ma gli consente di raggiungere due obiettivi notevoli: la prima semifinale di un Master 1000 e il proprio best ranking, la posizione numero 11.
[13] J.Draper b. [11] B.Shelton 6-4 7-5
Primo set: a Draper basta un break, Shelton va sotto 1-0
Nonostante abbiano detto di conoscersi, il loro quarto di finale a Indian Wells è un inedito. Tutto lascerebbe presupporre ad una fase di studio, mentre al pronti via c’è subito una palla break per Draper. Una partenza con il botto che vede Shelton disimpegnarsi e cancellare la prima opportunità all’avversario. Stavolta è il turno dell’americano ad impensierire il servizio altrui, ma nessuno scossone per la testa di serie numero 13.
La sfida vive un momento di stanca fino a quando Draper torna ad avere palla break nel settimo gioco dove, semmai ce ne fosse bisogno, viene ribadito che la pazienza non è di certo una virtù dello statunitense, con il proprio dritto a decollare out. Il britannico sta sviluppando un cinismo da killer su questo genere di occasioni e una facilità di lettura delle stesse davvero pericolose per gli avversari. Il numero 14 del mondo capisce in anticipo il tentativo di serve and volley di Ben e gli tira addosso un cannonata di dritto che ne vanifica la discesa a rete. Sul 5-3, la sintesi del parziale è tutta nei 12 errori gratuiti di Shelton e solo 4 per Draper. Il classe 2002 si concede un’altra chance mantenendo il servizio. Game perfetto per il nativo di Sutton che mostra quanto il suo gioco abbia un’identità precisa ma possa essere anche eterogeneo, con il secondo ace di giornata a suggellare il primo set 6-4.
Secondo set: Shelton si scioglie nel momento clou, vince Draper
Shelton è accecato dalla furia agonistica e spesso prende scelte poco ponderate, con Draper abile a mescolare le carte e confondere l’avversario. Infatti la reazione del nativo della Georgia è più di pancia che di testa, la stessa che mette avanti conservando il proprio turno di battuta nel primo game del secondo set. Iniezione di fiducia che si tramuta non solo nella risposta vincente di dritto che vale i vantaggi, eguagliando il rendimento in risposta del primo set, ma anche un’inaspettata palla break. Mitragliata di dritti che fanno crollare la difesa del britannico, con tanto di urlo animalesco a corredo di una grande momento USA: 2-0.
Oltre alle due palle del contro-break offerte a Draper, Ben deve fare i conti anche con qualche fastidio al collo a cui pone rimedio con un discreto numero di punti chiusi tra volée a rete e smash poderosi. L’intoccabilità al servizio del primo set sembra essere un lontano ricordo, ma nonostante le difficoltà Draper muove il punteggio nel secondo round allo scoccare della prima ora di gioco.
Il match diventa una battaglia con il punto del 15-30 vinto dal britannico ad entrare a pieno titolo negli highlights dell’incontro. Rovescio lungo linea in avanzamento di Shelton che sembra essere risolutivo, ma il recupero del classe 2001 è prodigioso e con una traiettoria arcuata rientra in campo e scrive un punto meraviglioso. È il preludio al contro-break del giocatore del Regno Unito che mette a dura prova la volée del rivale che stavolta non è vincente. Si torna on serve.
Il figlio di Bryan incassa il colpo, e chiama un medical timeout per il torcicollo che torna a farsi sentire. Al rientro in campo, la testa di serie numero 13 rimette il match in totale parità. Equilibrio che regge fino al 5-5, quando il ragazzo di Atalanta si rende protagonista di un game scellerato dove alterna dritti incendiari a errori clamorosi: come i due doppi falli, il secondo sulla palla break offerta, che regala al nativo di Sutton l’opportunità di servire per il match. Il tennista inglese si affida agli attacchi in contropiede per risalire da 0-30 e in un’ora e trentanove minuti si guadagna la prima semifinale 1000 a Indian Wells.