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ATP Indian Wells: Monfils si arrende al ritrovato Dimitrov. Shelton sul velluto con Khachanov

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Si conclude tra abbracci e sorrisi l’infinito “Day 6” di Indian Wells, che ha chiuso i battenti con il match drama tra Grigor Dimitrov e Gael Monfils. I due signori del tennis, al termine di una lotta estenuante – portata a casa dal bulgaro dopo tre ore di gioco – si sono avvicinati alla rete con un sorriso a trentadue denti, consci dello spettacolo regalato alla platea della California e al pubblico del piccolo schermo. L’ex numero 3 del mondo torna agli ottavi di finale di Indian Wells per la quarta volta negli ultimi cinque anni, regalandosi un incontro di lusso contro Carlitos Alcaraz (dominante con Shapovalov). Dura molto meno, invece, il match di Ben Shelton, perfettamente in palla contro Karen Khachanov, piegato in due set. Sarà derby statunitense con Nakashima, giustiziere del nostro Matteo Arnaldi.

[11] B. Shelton b. [22] K. Khachanov 6-3 7-5 (di Jacopo Gadarco)

Ben Shelton si è qualificato agli ottavi di finale dell BNP Paribas Open di Indian Wells – confermando il risultato del 2024 – dopo aver eliminato Karen Khachanov (28 anni, numero 23 del ranking mondiale) con il punteggio di 6-3 7-5 in un’ora e 35 minuti di gioco: il giovane statunitense ha regalato spettacolo, trascinando il pubblico di casa all’interno del match fin dai primi minuti di gioco. La testa di serie numero 11, dopo aver vinto il primo parziale grazie al break conquistato nell’ottavo game, è sopravvissuto a un secondo set contrassegnato dalle montagne russe e dai colpi di scena: il nativo di Atlanta, dopo aver sprecato tre palle break nel corso del settimo game, ha infatti ceduto per la prima volta la battuta nel gioco successivo a causa di uno smash precipitoso e fin troppo violento, regalando all’avversario l’opportunità di servire per portare la partita al terzo e decisivo set (5 a 3).

Khachanov, però, nel momento di chiudere, è inciampato in un game decisamente disordinato, venendo travolto dall’esuberanza del giovane rivale: Ben ha infatti chiuso gli occhi, inventandosi una serie eccezionale di colpi, rovesciando in campo tutta la potenza del suo dritto (5 a 4), per poi completare l’opera negli ultimi minuti di gioco. Il semifinalista dell’Australian Open ha chiuso la pratica con un parziale di quattro game consecutivi grazie all’ottavo ace della sua partita, caratterizzata dagli alti e bassi di un tennis – quello dell’americano – tanto potente quanto difficile da controllare: a conti fatti la chiave del successo di Shelton è stata l’incisività della seconda palla di servizio (55% contro il 38% del russo), che, dopo aver rimbalzato sulla nuova superficie del torneo, volava per aria, proprio come i migliori kick, senza dare alcun punto di riferimento alla risposta di Karen. Shelton negli ottavi di finale affronterà il connazionale Brandon Nakashima (reduce da una netta vittoria su Matteo Arnaldi) cercando di raggiungere per la terza volta in carriera i quarti di finale di un Masters 1000.

[14] G. Dimitrov b. G. Monfils 7-6(4) 4-6 7-6(2)

Match scoppiettante tra il bulgaro – numero 14 del seeding – e il francese Monfils, piegato dall’avversario dopo tre ore di gioco. Le prime difficoltà giungono al sesto gioco per l’atleta parigino, costretto a superarsi per salvare tre scomode palle break. Dimitrov non ne approfitta, ed è lui, nel gioco successivo, a subire la folata d’entusiasmo del frizzante Gael, sempre presente quando si tratta di show e colpi acrobatici. Monfils accelera, e al termine di uno scambio estenuante, pesca un lungolinea fulmineo di dritto, che rompe – per la prima volta nel match – gli equilibri. Notevole la reazione dell’ex numero 3 del mondo, rimessosi rapidamente in carreggiata sfoggiando rovesci che teneva celati da tempo – anche a causa della condizione fisica limitata delle scorse settimane. Grigor sembra ritrovato, e il contro break giunge dopo qualche istante.

Il tiebreak del primo set premia il bulgaro, in totale controllo degli scambi e più che aggressivo in risposta, tanto da lasciare più volte immobile La Monf. Nel secondo parziale la lotta resta serrata, ma il buon rendimento dei servizi – da ambedue i lati – rende meno vulnerabili quest’ultimi, e l’equilibrio regna sovrano per 10 giochi. Basta un minimo calo d’attenzione per commettere il patatrac in un match così teso, e Dimitrov è il primo a cadere in trappola, affrontando un turno di servizio tutt’altro che efficiente. Errori grossolani al momento meno opportuno consegnano a Monfils il secondo set con lo score di 6-4, rimandando tutto al set finale.

L’alba del terzo parziale vede i due protagonisti battagliare all’ultimo sangue, con scambi che piegano i tennisti sulle gambe, stremati dal duello. Dimitrov porta a casa uno scambio condito da oltre 30 colpi, e la lucidità del francese cala a picco, commettendo un gravissimo doppio fallo sul break point. Il bulgaro sembra essere in procinto di “impadronirsi” definitivamente dell’incontro, ma sul più bello, subisce un doloroso colpo alla mano, che lo distoglie dalla gara, facendo risalire a galla Monfils. Dimitrov si intrufola in una complicata situazione, ma riesce, quantomeno, ad assicurarsi il tiebreak, grazie ad una volée ed un dritto millimetrico. Anche questa volta, come accaduto nel primo parziale, gestisce alla perfezione il numero 14 del seeding, vincitore di un incontro eccezionale contro l’amico e collega Monfils, sconfitto con lo score di 7-6(4) 4-6 7-6(2).

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