ATP Indian Wells, i dubbi della parte alta: Medvedev può tornare alla vittoria, i sogni di Griekspoor
Siamo arrivati agli ottavi di finale del BNP Paribas Open di Indian Wells con la parte alta del tabellone già completata e che ci permette di fare alcune valutazioni su coloro che sono ancora rimasti in gara, un’impresa non semplice viste le pesanti eliminazioni in quella zona di tabellone come per esempio Alexander Zverev e Casper Ruud, rispettivamente teste di serie numero uno e quattro. In tutto ciò non vanno dimenticati naturalmente Carlos Alcaraz, Taylor Fritz, Alex De Minaur e i vari protagonisti della parte bassa di tabellone, ma sicuramente la parte alta è quella con più spunti.
Griekspoor, il percorso in discesa può aiutare
Alzi la mano chi si aspettava un ottavo di finale tra Tallon Griekspoor e Yosuke Watanuki. L’olandese sta vivendo un “percorso rovesciato” dato che i turni più agevoli sulla carta sono arrivati solo recentemente. Dopo l’esordio complicato contro il campione di Delray Beach Miomir Kecmanovic, Tallon ha dovuto battere la testa di serie numero uno Alexander Zverev per poter proseguire. Successivamente è arrivato Giovanni Mpetshi Perricard, lontano parente di quello visto a Basilea e Brisbane. Ora Watanuki, numero 349 al mondo che ha raggiunto il primo ottavo in un torneo 1000 a 26 anni. Insomma, l’occasione è ghiotta e per Griekspoor ai quarti ci sarebbe uno tra Stefanos Tsitsipas e Holger Rune: se con il greco ha perso tre volte su tre, con il danese ha sempre vinto (2-0). Senza volere guardare troppo avanti, Griekspoor ha dimostrato più volte di poter stupire (nel bene e nel male) e in questo torneo ha la possibilità di dare un segnale di carattere alle critiche ricevute negli anni, che per esempio lo ha visto andare in un secondo turno Slam solamente a Wimbledon.
Tsitsipas, l’obiettivo continuità passa da qui
Nell’ipotetica strada di Griekspoor, c’è proprio Stefanos Tsitsipas. Il greco ha evitato l’ennesimo psicodramma nei tornei 500 riuscendo finalmente a vincere dopo 11 finali perse su 11, battendo Felix Auger-Aliassime a Dubai. Nei tornei 1000 Stefanos va meglio con un bilancio di 4-3, anche se va detto che le uniche gioie sono arrivate a Monte Carlo nel 2021, 2022 e 2024 contro le sconfitte tra il 2018 e il 2022 a Toronto, Madrid, Roma e Cincinnati. Detto ciò, il passato conta poco: il presente parla di uno Tsitsipas ritrovato dopo un inizio complicato, capace di raggiungere l’ottava vittoria di fila nonché la quarta per 2-0 in occasione della sfida con Matteo Berrettini. E se dovesse arrivare Griekspoor come da pronostico, basti pensare al 28 febbraio scorso quando il greco vinse 6-4 6-4 senza concedere nemmeno un break. Giusto per dare un po’ di fiducia al greco che sogna di tornare ai bei tempi del 2021, ma tutto ciò sarà impossibile senza continuità.
Rune, sognando un altro “Parigi-Bercy 2022”
Nella strada tra Tsitsipas e i sogni di gloria, c’è Holger Rune. Una delle sfide fin qui più attese vede proprio il danese contro il greco, un incontro che si è già giocato due volte (e poco più, dato che la terza gara durò tre game) e che ha visto sempre Rune vincere. Facciamo ancora fatica a capire dove collocare Holger: anni fa era per molti il “nuovo Djokovic“, non tanto per le qualità immense bensì piuttosto per un ruolo di terzo incomodo tra Sinner e Alcaraz, un po’ come fu Nole con Federer e Nadal. Ovviamente parliamo di due tennisti molto diversi, ma da Rune ci si aspettava meno scarto su Jannik e Carlos. Invece sembra ancora mancare quel “centesimo per fare l’euro”, come si dice in gergo. Sembrava poter essere quel Masters 1000 di Parigi nel 2022, vinto sconfiggendo cinque giocatori classificati nelle prime dieci posizioni del ranking in uno stesso torneo, ma così non è stato. E chissà allora che non possa partire da questo Indian Wells la risalita, stavolta definitiva, di Rune tra i migliori.
Medvedev, si riparte da qui?
Parlare con i “se” e con i “ma” di un ex numero uno al mondo fa sempre un certo effetto, ma se sei Daniil Medvedev allora non si può fare altrimenti. Il russo non è stato uno dei tennisti più belli da vedere, ma sicuramente uno dei più importanti della storia recente e non solo. Magari ci si aspettava di più di un solo Slam vinto (Us Open 2021), ma è pur sempre l’unico oltre a Murray ad infrangere il dominio di Djokovic, Federe e Nadal nel ranking ATP. Con 20 titoli ATP sulle spalle, non si può dire che Daniil stia esprimendo il suo miglior tennis da mesi a questa parte. D’altronde è da ottobre 2024 che Medvedev non vince tre partite di fila nonostante ne abbia giocate 19 dalla sconfitta di Shanghai contro Sinner. Questa potrebbe essere l’occasione d’oro per rilanciarsi nel 2025. Sulla sua strada ci sono Tommy Paul ed eventualmente uno tra Marcos Giron e Arthur Fils. Insomma, impegni che uno come Medvedev potrebbe (e dovrebbe) affrontare e superare senza troppi patemi d’animo. E poi chissà, magari potrebbe ritrovare quello che serve per tornare in grande stile con un 1000 vinto.