WTA Indian Wells, Cocciaretto: “Ho bisogno di giocare il più possibile. Con Muchova una sfida difficile” [ESCLUSIVA]
da Indian Wells, il nostro inviato
Anche se si è trattata di una vittoria per ritiro dell’avversaria dopo un solo set, la soddisfazione sul volto di Elisabetta Cocciaretto è evidente quando arriva sulla terrazza media dell’Indian Wells Tennis Garden.
“Uno dei miei obiettivi principali è quello di trovare continuità, il fatto di aver giocare meno partite sicuramente non aiuta, ma l’obiettivo rimane quello di giocare più punti e più partite possibili, perché un po’ gli stop e un po’ la mia ‘altalenanza’ non mi hanno mai portato ad essere molto continua, indipendentemente da quale turno si gioca”.
Ma non crea un effetto mentale più positivo vincere il match-point, invece di vincere per ritiro, soprattutto quando si viene da un periodo in cui si è vinto poco?
“Veramente no, non credo che faccia differenza. Dipende tutto da quanto ci si è allenati bene, da quanto si è ‘focused’, e da quanto si ha voglia di mettersi in gioco giorno per giorno e andare oltre a prescindere da tutto. Questa è la mentalità con cui bisogna portare avanti il lavoro quotidiano, per cui forse la vittoria con il match point ha più importanza quando non sei troppo focalizzato sulla tua attività, ma se sei ‘focused’ non ti importa niente di come si vince e vai diritto per la tua strada”.
L’annata è stata piuttosto avara di soddisfazioni per Elisabetta, tra sconfitte inattese e problemi fisici: per lei solamente due vittorie a Cluj Napoca nei primi due mesi della stagione non possono essere molto soddisfacenti. Ma la prospettiva sembra essere cambiata e il futuro appare più roseo.
“Sto cercando di migliorare il mio atteggiamento mentale in campo pensando non solamente a me stessa ma anche al fatto che c’è un’avversaria, che è forte e che vuole vincere anche lei, appunto per evitare di infierire troppo su me stessa. Fisicamente ho recuperato dall’infortunio alla caviglia, mi sto allenando bene e questo è già un ottimo punto di partenza dopo un infortunio, e sono sicura che rimanendo sul pezzo troverò la continuità e giocherò sempre meglio”.
Al prossimo turno Cocciaretto dovrà affrontare la testa di serie n. 15 Karolina Muchova, ex finalista del Roland Garros e tennista dal tipo di gioco estremamente brillante e vario. Come si fa ad affrontare un’avversaria così difficile? “Potrei chiedere a Vavassori di fare un’oretta di serve and volley: perché no?… Però paradossalmente anche quando ero piccola e giocavo i campionati italiani dovevo giocare le finali contro una delle migliori amiche che andava sempre a rete costringendomi a giocare i passanti, poi mi mandava delle palle cariche altre seguite dai back, e quindi questo mi ha sempre un po’ allenato alle variazioni delle avversarie, cosa che non si sposa tanto bene con il mio gioco aggressivo.
È sicuramente una bella sfida, perché non ci ho mai giocato ed è fortissima, quindi sono molto contenta di avere questa opportunità nella quale dovrò accettare che mi metterà molto in difficoltà, ma io proverò a dare il massimo e nel tennis non si può mai sapere”.
Come per quasi tutti gli altri giocatori in tabellone, anche Elisabetta non si è potuta sottrarre alla domanda sulla superficie nuova del BNP Paribas Open. “A me sembra più veloce – ha sentenziato Cocciaretto – mi pare che la palla l’anno scorso andasse di meno. Dopo un po’ che si giocava non andavano più avanti, mentre ora pare che arrivino più velocemente. Ieri mi sono allenata con Kasatkina, che ha una palla pesante, e mi sono accorta che arrivava rapidamente, mentre lo scorso anno quando ho giocato con Stearns, che pure lei tira forte, dopo un po’ si faceva veramente fatica a far camminare i colpi”.