Indian Wells, cinque domande in attesa di risposta nell’assenza di Jannik Sinner
Arriva marzo e con esso inizia la stagione del Tour ATP, dopo che quella femminile è entrata nel vivo con i due WTA 1000 arabi di febbraio. Il febbraio maschile, viceversa, fatto di tornei “500” e “250” di disuguali carature sparsi per il mondo forse con lo scopo di proporci match quasi ventiquattr’ore al giorno, vale al massimo da antipasto. E l’Australia? Beh, quella è una parentesi a sé, i terrapiattisti nemmeno credono che esista e chissà che cortocircuito ciò provoca in Nick Kyrgios, australiano e presunto simpatizzante di questa teoria complottista (“non so più a cosa credere” aveva risposto a una domanda precisa al riguardo).
Insomma, tutto questo per dire che esiste una corrente di pensiero – ognuno giudichi se balzana o fondata – secondo cui il circuito ATP parte davvero con i due Masters 1000 del Sunshine Double. In ogni caso, mentre a Indian Wells vanno in scena le qualificazioni, possiamo iniziare a porci alcune domande a cui sarà appunto il BNP Paribas Open a dare risposta. O almeno ci proverà. Prima di quelle, però, ricordiamo alcuni temi che non saranno in discussione nel deserto. Jannik Sinner è il grande assente e questo è il primo dei quattro “Mille” ai quali non potrà partecipare a causa della squalifica di tre mesi frutto di un accordo con la WADA. Vada come vada l’evento californiano (ma anche il successivo a Miami), l’azzurro rimarrà numero 1 del mondo in virtù del suo ampio margine sugli inseguitori Zverev e Alcaraz, che ci hanno pure messo del loro, soprattutto il primo, per rimanere tali un po’ più a lungo. Via alle domande (women first).