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Lorenzo Musetti torna in Sudamerica per un migliorare un febbraio storicamente difficile

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L’inizio di stagione, per Lorenzo Musetti, non è mai stato facile. Il mese di febbraio, in particolare, gli ha sempre regalato ben pochi punti, sia che la scelta ricadesse sul Sud America, sia che preferisse l’Olanda e l’Europa.
Il Lorenzo visto quest’anno, almeno nelle prime uscite, sembra il “solito” Lorenzo: capace nell’immensità del suo talento, ma troppo discontinuo e passivo quando, invece, sarebbe necessario aggredire quel maledetto cemento. Sempre troppo lontano dalla riga di fondo, spesso in ritardo sui colpi dal lato sinistro che, a una mano, necessitano di maggior preparazione.

Il carrarino è stabilmente un giocatore ATP dal 2021: il febbraio di quella stagione fu l’ultimo dedicato interamente al circuito minore. Primo turno ad Antalya, finale persa a Biella con Kwon e ottavi nelle Canarie: da allora, i tanti bei, e sorprendenti, risultati ATP.
Nel 2022, da numero 60 al mondo, scelse il vecchio continente dopo la sconfitta al primo turno con Alex de Minaur all’Australian Open e la sconfitta ai quarti al Challenger di Chennai. Di diritto in tabellone principale a Rotterdam, Lorenzo batte Ymer e Hurkacz prima di arrendersi a Jiri Lehecka in tre lottati set. Poi, qualche problema fisico, e il ritorno a Dubai, sconfitto all’esordio da Novak Djokovic.

Stagione successiva, ancora un primo turno a Melburne, questa volta da testa di serie numero 17: l’ascesa era stata formidabile. La sconfitta con Harris fu deludente, forse troppo. E allora, inversione di rotta rispetto all’anno della consacrazione: niente Europa, si vola in Sud America, sulla terra. Sulla sua terra. Eppure, nonostante la scelta volta a ritrovar fiducia sulla superfice a lui più congeniale, le cose non andarono bene: a Buenos Aires una sola vittoria, da numero 3 del seeding, con Cachin. Poi, una bruttissima sconfitta con Varillas, capace di imporsi in due soli set. In brasile va ancora peggio: a Rio Jarry lo estromette al primo turno con un dominante 6-4 6-1. Primi giorni di marzo, il 250 che si gioca in terra cilena termina immediatamente: vince Munar, eliminato il leader del tabellone. Il periodo difficile continuerà fino a Montecarlo: 5 sconfitte consecutive. Poi, certo, quel torneo di Monaco fu incredibile: la bella vittoria su Kecmanovic, i tre bagel consecutivi fra il serbo e Luca Nardi, il miracolo con Nole… E la sconfitta con un certo Jannik Sinner.

Febbraio 2024, si cambia ancora e si torna in Europa. Ancora una volta deludente il suo Australian Open, sconfitto al quinto da un giovanissimo Van Assche. In Francia non va tanto meglio: la convincente vittoria su Marterer illumina solo per un attimo un Lorenzo Musetti ancora in grande difficoltà. Machac spegne ogni speranza concedendogli appena cinque giochi. A Rotterdam, ormai fuori dalle teste di serie, pesca male: vince il primo set e lotta con ogni energia rimastagli in quelli successivi, ma alla fine è Tallon Griekspoor a imporsi 3-6 7-6 7-6. La settimana dopo, in Qatar, era impensabile far peggio: e invece, Zhang domina 6-2 6-0 in 60 minuti di gioco. Altro tentativo a Dubai, ma, ancora una volta, non va oltre il primo turno: ha la meglio Cazaux, reduce da un ottimo inizio di stagione.

Febbraio è proprio un mese che a Lorenzo Musetti non piace. Come uscirne? Bella domanda. Visti i pochissimi punti da difendere, quest’anno vige l’obbligo di far bene, soprattutto dopo un incoraggiante Australian Open che non sembra amar particolarmente, nonostante il suo trionfo da Juniores e il miglior risultato raggiunto quest’anno (terzo turno). Il suo febbraio, quest’anno, comincia allo scoccare della mezzanotte italiana, di nuovo in Argentina. A Buenos Aires sarà un sempre imprevedibile Moutet il suo primo avversario. In tabellone anche il numero 2 del mondo, Alexander Zverev, e Holger Rune. Dopo l’argentina, il primo 500, a Rio de Janiero. Nel tentativo di prepararsi, successivamente, al ritorno su cemento, volerà ad Acapulco, altro 500, in programma dal 24 febbraio. Poca pressione, visti i pochi punti che è costretto a difendere, e un ottimo ranking: che sia il febbraio della svolta?

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