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ATP Dallas, Arnaldi: “Nel 2025 voglio essere più costante. Sinner incredibile, c’è solo da imparare”

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Nella giornata di lunedì 3 febbraio Matteo Arnaldi è sceso in campo al Dallas Open 2025 superando 6-3 6-4 il padrone di casa Christopher Eubanks, convincendo anche sul piano del gioco come forse mai era avvenuto in questo avvio di stagione. Al termine dell’incontro il ligure ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di ‘Tennis Channel’, cominciando ad analizzare soprattutto la sua ultima prestazione.

“Sì, sono molto felice per oggi. Non era assolutamente un match facile. Chris (Eubanks, n.d.r.) serve molto bene, penso di aver sfruttato molto bene le poche occasioni che mi ha concesso, gli ho fatto break due volte e ho tenuto bene il mio servizio. Era il mio obiettivo per oggi e sono molto felice di questo”.

Poi ha fatto un analisi sull’inizio di 2025: Il 2025 non è iniziato come avrei voluto, è stato un gennaio difficile, ma ho affrontato avversari complicati. Ho perso contro Reilly (Opelka, n.d.r.) che poi ha fatto finale a Brisbane, poi ho giocato il derby contro Lorenzo (Musetti, n.d.r.) a Melbourne per quattro ore. È sempre difficile, ma sono contento di avere vinto un match qui e di aver raggiunto il secondo turno”. E sugli ultimi due anni risponde così: Sono stati due anni incredibili. L’anno scorso non credo di aver giocato il mio miglior tennis, ma ho ottenuto dei risultati nel corso della stagione. Il mio obiettivo per questa annata è quello certamente di essere più costante. L’anno scorso ho fatto pochi primi turni alla fine della stagione e sull’erba. L’obiettivo è quello di giocare più partite e sono sicuro che i risultati arriveranno“.

Matteo Arnaldi si è poi concentrato su Jannik Sinner: Ho imparato non solo da lui, ma da tutta la squadra. L’anno in cui abbiamo vinto era il mio primo in Coppa Davis e la prima volta che giocavo per una squadra, perché di solito giochiamo per noi stessi. Penso di aver imparato da tutto il gruppo, al di là di Musetti erano tutti più grandi di me. Mi hanno dato alcuni consigli, anche in campo. Jannik è incredibile, l’anno scorso ha fatto una grandissima stagione, possiamo solo guardarlo e imparare da lui”. Infine la chiosa sulla differenza tra un top 30 e un top 20: Non credo che tra l’essere top 30 e l’entrare nella top 20 cambi molto a livello di tennis. Più che altro è l’essere più costante nel corso dell’anno. Le poche occasioni che hanno nei vari match le sfruttano e io l’anno scorso non l’ho fatto. Questa è la grande differenza“.

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