Calvin Betton: “L’ATP si ricordi come si chiama. Vi racconto Patten e Johnson” [ESCLUSIVA]
Il collega Adam Addicott, di ‘Ubitennis.net‘, ha intervistato in esclusiva Calvin Betton, coach di Henry Patten e Luke Johnson, due tra i doppisti più interessanti del circuito, entrambi britannici. Da una parte uno che ha già vinto due Slam, tra cui l’Australian Open 2025, con Harri Heliovaara, dall’altra chi invece è cresciuto a dismisura negli ultimi mesi ed è pronto a dire la sua nei tornei più importanti in coppia con Sander Arends. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni.
D: Quali sono i lati positivi e negativi dell’essere un coach di doppio nel circuito?
Calvin Betton: “In realtà non vedo lati positivi o negativi. È solo quello che faccio. Come coach il vantaggio è quanto posso viaggiare. È una bella vita quella che si fa intorno allo sport”.
D: Tu lavori con Patten, Heliovaara e Johnson durante diverse fasi della stagione. Come riesci a dividere il tuo tempo tra questi tre giocatori?
Calvin Betton: “Io lavoro principalmente con Johnson e Patten. Con Heliovaara lavoro quando siamo via, ma lui ha il suo coach personale, mentre io sono l’unico allenatore di Patten e Johnson. Il modo in cui divido il mio tempo tra loro due si basa su un accordo informale. Sono buoni amici e non è mai stato un problema. Nei quattro Slam sono con entrambi. Ai Masters non è mai capitato, ma penso che Johnson sappia che andrò con Patten per quelli in cui ci sono io e non c’è il coach di Heliovaara. Patten vive negli USA, quindi Johnson mi vede un po’ di più nelle settimane di allenamento. Parliamo qualche settimana prima e decidiamo in quali giorni e in quali settimane i ragazzi mi vogliono”.
D: Quali sono le differenze tra il gioco di Patten e quello di Johnson?
Calvin Betton: “Patten è un mancino alto due metri, quindi è diverso da tanti giocatori, ma loro due hanno anche qualche somiglianza. Penso che entrambi siano nella top ten dei ribattitori al mondo. Johnson è uno dei migliori tre o quattro al mondo, è in un certo senso salito a quel livello. È sempre stato un ribattitore eccellente, ma è cresciuto di più negli ultimi sei mesi quando lo ha mostrato con più costanza. Ha giocato un match a Montpellier in cui ha vinto il 70% dei punti in risposta, che è qualcosa di inaudito. Solitamente se riesci ad ottenere il 40%, allora conti quel giorno come buono in risposta“.
“Non so se uno è meglio dell’altro, ma sono entrambi eccellenti. Patten credo che sia il miglior servitore al mondo nel complesso, rispetto a come serve bene la prima, la seconda e la sua prima volée. Sono entrambi molto professionali e ragazzi bravi con cui lavorare. Sono davvero fortunato. Includo anche Heliovaara nel discorso, è davvero molto semplice lavorare con lui”.
“La differenza principale è che Patten usa il serve and volley e Johnson è uno dei migliori giocatori da fondo. Può tenere testa a tutti i giocatori in singolare da fondo campo. Come tra l’altro ha già dimostrato quest’anno quando hanno battuto (lui e il suo compagno Sander Arends) Khachanov e Rublev e ha vinto più punti di quanti ne abbia persi quando ha giocato dal fondo. Poi all’Australian Open si è trovato faccia a faccia con Carreno Busta e ha avuto la meglio per gran parte del match. Patten ha un’eccellente prima volée, un bellissimo tocco a rete. I loro partner li completano al meglio, non voglio far credere che facciano tutto questo da soli”.
D: Complimenti per la vittoria all’Australian Open. Com’è stata questa vittoria rispetto a Wimbledon?
Calvin Betton: “È stata completamente diversa e questo soprattutto per i tempi e per il programma. Quando abbiamo vinto Wimbledon siamo andati in campo verso le 16:30/17:00. Lo stadio era pieno entro circa mezz’ora dall’inizio della partita e lo è rimasto per il resto del match. L’incontro è terminato alle 20, che era un bell’orario. All’Australian Open il match è cominciato alle 23:00 e non abbiamo finito prima dell’1:50. Ad inizio incontro penso ci fossero circa 2000 persone sugli spalti, ma alla fine ce n’erano forse 150 perché la gente doveva andare a casa“.
“Io e i giocatori eravamo stanchi, quindi si è vista la differenza nelle reazioni rispetto alla vittoria di Wimbledon. Era pura euforia e gioia da parte di Heliovaara e Patten. Mentre quando hanno vinto l’Australian Open, la faccia di Patten era di sollievo, era distrutto. Penso che sia stato un po’ un peccato. L’Australian Open è probabilmente il migliore tra gli Slam. Devono solo risolvere questo problema con la programmazione della finale di doppio, perché la stessa cosa è successa l’anno scorso”.
D: Come stanno promuovendo il doppio gli Slam, secondo te?
Calvin Betton: “È strano agli Australian Open, perché sembra che a loro piaccia il doppio. So che Craig Tiley è felice di promuovere il doppio. Ma la cosa strana di tutto ciò è che all’inizio della settimana, nei primi tre turni, gli spalti sono pieni perché non ci sono stadi piccoli all’Australian Open. Poi quando si arriva ai turni successivi non mettono alcun match nei campi all’aperto. Sono tutti negli stadi e per questo motivo ci sono persone che comprano i pass per il ground, perché c’è meno tennis da vedere. Quindi si comincia con i primi turni con spalti pieni e una grande atmosfera. Poi dopo sei negli stadi dove però non c’è quasi nessuno, perché nessuno prende i biglietti lì. E quindi perdi tutti gli spettatori. È un’atmosfera un po’ strana”.
“Il Roland Garros è pessimo, il che è strano dal momento in cui i francesi hanno diversi buoni doppisti. L’anno scorso quando stavo prenotando un campo per i ragazzi e nell’ufficio mi hanno chiesto se fossero giocatori o doppisti. Alludendo al fatto che i doppisti non fossero in realtà dei giocatori. Wimbledon è piuttosto buono, mentre lo US Open è stato eccellente. Sebbene quest’anno stiano apportando diversi cambiamenti, spero che non vadano nella direzione sbagliata”.
D: Hai delle preoccupazioni sul futuro del doppio?
Calvin Betton: “Penso che tutti siano preoccupati. L’ATP si deve ricordare che è l’acronimo di Association of Tennis Professionals. Non sono l’Association of Single Tennis Professionals. Alcune delle cose di cui stanno parlando sono davvero vergognose. E penso che probabilmente sia illegale il modo in cui stanno eliminando posti di lavoro e i trucchi che stavano cercando di attuare l’anno scorso, quando hanno incontrato un problema legale e hanno dovuto rinunciare. Non so se questo li stia facendo arretrare, ma non lo stanno facendo. Il modo in cui stanno agendo non è quello che si addice ad un organo di governo”.
D: Quali sono i vostri obiettivi per il resto della stagione?
Calvin Betton: “Non ci poniamo obiettivi. Patten non è uno che si mette degli obiettivi e non parlo tanto spesso di questo con Johnson. Ci sono certamente delle cose che vogliamo fare. Penso che il prossimo obiettivo di Johnson sia quello di entrare nella top 30 ed entrare in tutti i Masters. Penso che basti vincere più tornei, cercare di migliorare le proprie prestazioni e assicurarsi che la percentuale di prime sia più alta. Ma anche cercare di vincere qualche Masters e qualche Major“.