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Coppa Davis: Canada rimonta mancata, passa l’Ungheria

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CANADA – UNGHERIA 2-3

L. Draxl/V. Pospisil (CAN) b. P. Fajta/M. Valkusz 7-6(2) 6-4
G. Diallo (CAN) b. F. Marozsan (HUN) 6-1 6-3
M. Fucsovics (HUN) b. A. Galarneau (CAN) 7-6(8) 6-4

Dei tre punti che erano rimasti da assegnare nella giornata di domenica all’Uniprix Stadium di Montreal (quello temporaneo allestito nei campi indoor, non quello dove si gioca il Masters 1000 in agosto), quello che probabilmente era il più difficile da poter conquistare era potenzialmente l’ultimo, ovvero quello contro il veterano Fucsovics da parte del molto più inesperto Galarneau. E alla fine così è stato, anche se però a giocarsi il punto del 2-2 bisognava comunque arrivarci.

La squadra canadese però ha dato prova di grande carattere tentando di raddrizzare un incontro che dopo la prima giornata pareva compromesso. Poi però, sul 2-2, non è tanto un match di tennis quanto una gara di nervi, testa e c…, ovvero quella roba che diceva il nonno di Alcaraz, se avete seguito la storia…

LA GIORNATA – Il capitano ungherese Bardoczky aveva deciso di risparmiare a Marozsan il doppio impegno togliendolo, mandando in campo le due riserve Peter Fajta e Mate Valkusz. Il loro duo è abbastanza modesto, il Canada è certamente molto motivato e un gran tie-break di Draxl nel primo set e un bel game di risposta di Pospisil all’inizio del secondo sono sufficienti per tenere in vita le speranze canadese per un altro singolare. Con questa vittoria Vasek Pospisil ha ufficialmente dichiarato chiusa la sua carriera in Coppa Davis.

Sull’1-2, con il Canada ancora con le spalle al muro scende in campo Gabriel Diallo in formato “man on a mission”, e per Marozsan è subito notte. L’ungherese parte con un doppio fallo ed è quasi letargico per il primo game, mentre Diallo è carico come una molla. L’ungherese prova ad attaccare sul diritto dell’avversario, ma non è una gran giornata, e il primo set finisce in meno di mezz’ora con un 6-1 in favore di Diallo.

Dopo la partita di ieri [sabato] ho parlato con Frank [Dancevic] e il mio allenatore per analizzare quello che non è andato bene nella partita e cosa avrei dovuto fare per apportare le necessarie correzioni, oltre che quale strategia utilizzare nel match di oggi. E sono riuscito ad applicare ottimamente sia l’una sia l’altra cosa”.

Il giovane canadese prova a volare via anche ne secondo set, va avanti 2-0 e servizio, ma Marozsan questa volta è lui a trovare le risposte e i passanti per fermare il treno biancorosso e riagganciare il punteggio sul 2-2. Limitando gli errori e tenendo il palleggio basso e lungo l’ungherese tiene la velocità di crociera e pare riesca ad entrare nel match. Nessuno dei due indugia, il ritmo è molto rapido e gli spettatori in tribuna che provano ad andare al bar a rifocillarsi rischiano di perdere mezzo set solo per ordinare un panino. Anche perché il momento di relativa stabilità di Marozsan dura relativamente poco: sul 3-3 si avvantaggia di un quindici sul servizio dell’avversario, ma è l’ultimo quindici che vince nella partita. Il parziale di 12-0 per Diallo è tramortente (cit. Flavio Tranquillo) e in 62 rapidi minuti il match porta la sfida tra Canada e Ungheria al quinto e decisivo incontro.

 Ad andare avanti subito nel singolare decisivo è Fucsovics, che fa valere il peso dell’esperienza all’ingresso in campo (3-1), ma Galarneau non ci sta a farsi da parte senza combattere proprio davanti ai suoi concittadini e riaggancia l’avversario sul 3-3. Qui arriva il primo game-fiume del match, durato quasi un quarto d’ora, venti punti, sei palle break annullate dal canadese che alla fine gli consentono di rimettere la testa avanti. Mentre fuori impazza l’inverno (la temperatura in mattinata era -18 gradi), dentro l’arena si scalda del furore tipico della Davis e si va avanti punto a punto, boato dopo boato, fino a che non è uno solo a rimanere in piedi.

Dopo quel game fiume i turni di servizio scorrono abbastanza rapidamente fino ad arrivare al tie-break: un errore di rovescio di Galarneau è il primo a spezzare l’equilibrio, Fucsovics va avanti 6-4 ma non riesce a chiudere. Tre punti di rabbia di Galarneau portano il set point per il Canada, che però viene cancellato dal servizio dell’ungherese. Il minibreak sull’8-8 è però decisivo, e il rovescio in corridoio di Galarneau pone fine al primo set dopo 70 minuti.

Il tennista di casa si prende una lunga pausa fisiologica e pare pronto a combattere fino alla fine. Infatti conquista il break al terzo gioco e poi consolida il 3-1. Seguono 13 punti consecutivi a favore di chi serve che mandano Galarneau a servire sul 4-3. La solidità di Fucsovics da fondo comincia a far breccia nel canadese nel cui gioco affiora qualche errore in più. Sul 4-4 il magiaro tiene il terzo servizio a zero consecutivo e va a rispondere per il match.

A Galarneau non bastano cinque chance del 5-5, annulla due match point ma il terzo è quello buono, e dopo due ore e otto minuti di gioco l’Ungheria può festeggiare il passaggio del turno e la chance di giocarsi l’accesso alle Finali di Bologna a settembre contro l’Austria.

Per il Canada c’è il rammarico di aver affrontato questo incontro più che possibile senza i due suoi migliori giocatori, e la delusione di aver salutato l’ultimo impegno in Davis di Vasek Pospisil, uno dei suoi più valenti rappresentanti, con una sconfitta piuttosto amara. Ora a Tennis Canada si dovrà attendere il sorteggio dei prossimi giorni per sapere quale sarà l’avversaria nello spareggio di settembre per rimanere nel gruppo d’elite della Coppa Davis, appena tre anni dopo il trionfo di Madrid del 2022.

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