L’Australian Open è la Silicon Valley del tennis
L’Australian Open ha assunto nel corso degli anni il ruolo di laboratorio del tennis. Questo Grand Slam è l’evento che segna l’inizio di ogni stagione e offre una prospettiva su dove il tennis sta andando. Negli anni il torneo di Melbourne si è saputo reinventare, facendo da esempio per gli altri tornei.
Tetti retrattili; tiebreak decisivi da 10 punti; telecamere nei tunnel dei giocatori e tennisti-cartoon che si glitchano: tutto è stato introdotto a Melbourne Park. Ciò che la Silicon Valley è per l’America, l’Australia è per il tennis: il laboratorio dove si testano le novità prima che vengano introdotte in altri luoghi. “Abbiamo sempre cercato di spingere il business”, ha detto Machar Reid, capo dell’innovazione di Tennis Australia, in un’intervista durante il torneo.
Le innovazioni di quest’anno sono state particolarmente chiacchierate: gli allenatori infatti siedono in cabine sui tre campi principali con tablet pieni di statistiche in tempo reale, invece che in una scatola sopra il campo e sugli spalti. Giocatori che erano contrari a consentire qualsiasi tipo di coaching in campo ora si sono adattati. “Ho sempre pensato che il tennis fosse uno sport individuale dove in qualche modo devi capire le cose da solo”, aveva detto Alexander Zverev, numero 2 del mondo.
L’Australian Open ha dato origine a tutto: è stato il primo Grand Slam ad avere un tetto retrattile, aggiungendone poi altri. È stato il primo ad implementare le telecamere nel sottosuolo dello stadio, seguendo i giocatori mentre camminano verso il campo attraverso il tunnel con tutte le foto e i nomi dei campioni passati. L’introduzione della telecamera sulla rete è stata implementate a Melbourne secondo gli organizzatori.
Certo non sono mancate le critiche. Tennis Australia ha ricevuto qualche lamentela quest’anno poiché il torneo, insieme ad altri Grand Slam, non era dotato del sensore elettronico per il let. Il giudice di sedia prende la decisione autonomamente, un sistema che gli ufficiali del torneo insistono sia affidabile. Non tutti i giocatori sono d’accordo: Zverev l’ha definito “abbastanza ridicolo”.
Gli organizzatori hanno fatto tutto il possibile per rendere l’esperienza dell’Australian Open la più immersiva che ci sia. Ad esempio ogni giorno ci sono musicisti che si esibiscono nella piazza principale, con divani e cuscini sparsi sull’erba per assistere agli spettacoli sorseggiando birra e whiskey.
Per quanto riguarda il pubblico pagante è sempre stato argomento di dibattito il via vai durante i cambi campo. A Melbourne hanno risolto anche questo problema. Gli addetti alla sicurezza hanno iniziato a far sedere le persone tra un gioco e l’altro, invece di dover aspettare un cambio di campo. I giocatori sono rimasti un po’ sorpresi il primo giorno, ma si sono adattati rapidamente.
“Siamo rimasti un po’ indietro rispetto agli altri sport. Stiamo cercando di tenere il passo con l’evoluzione della società e le nuove generazioni che sappiamo tutti non hanno una grande capacità di attenzione, vogliono movimento”, ha detto Djokovic dopo la sua vittoria al terzo turno contro Tomas Machac. “Quello è uno dei modi per cercare di aprirsi un po’ di più e non avere regole troppo rigide.”
Certo poi se si lascia troppa corda al pubblico finisce che si scateni come nel caso di Danielle Collins, quando al secondo turno dell’AO ha sconfitto la favorita di casa Destanee Aiava. Dopo aver subito più di due ore di ingiurie dai tifosi australiani, Collins ha risposto provocando il pubblico con tanto di baci alla folla.
Djokovic, grande esperto in materia, ha dato pieno supporto a Collins. “Sono un grande fan di Danielle Collins”, ha detto. “Dobbiamo cercare di connetterci di più con i giovani e portarli. Voglio vedere un po’ più di intrattenimento.”