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Australian Open, Swiatek: “Ora credo di più in me stessa anche sul cemento. Con Fissette più un’evoluzione che una rivoluzione”

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Iga Swiatek grazie alla vittoria 6-1 6-2 contro Emma Navarroha raggiunto le semifinali dell’Australian Open. Un risultato importantissimo per la polacca, specialmente dopo il periodo difficile vissuto con il caso doping. Adesso, nel penultimo atto, dovrà vedersela contro Madison Keys (4-1 gli head-to-head in favore di Iga che ha perso solo nel 2022 a Cincinnati). Al termine del suo quarto di finale, la numero 2 al mondo è intervenuta in conferenza stampa.

D: Congratulazioni Iga. Hai raggiunto le semifinali. parlaci di come ti senti in questo momento e della fiducia che hai per il prossimo turno.

Sono orgogliosa di aver fatto tutto ciò, con lo stesso tipo di lavoro, con una buona intensità e di aver spinto contro i miei avversari fin dall’inizio delle partite. Di sicuro oggi è stato più difficile di quanto dica il punteggio, ma sono felice di essere in semifinale“.

D: Hai menzionato il fatto che Wim (Fissette, il suo coach) ti ha dato molto supporto durante il caso di doping in termini di forza mentale. Ma dal punto di vista del tennis, qual è stato il suo più grande contributo o cosa ha cambiato nel tuo gioco da quando lavori con lui?

Mi ha lasciato concentrarmi sul tennis. Soprattutto avendo un nuovo allenatore, devi essere sempre pronta per alcuni cambiamenti. Quindi ho tenuto la mente aperta e impegnata lavorando solo in campo. Questo ha sicuramente aiutato. In generale penso sia un ragazzo piuttosto comprensivo con l’esperienza che ha, quindi penso che capisca e sappia cosa affrontiamo a volte“.

D: Andando avanti, sappiamo che giocherai contro Madison nel prossimo turno. Raccontaci quali sono i suoi punti di forza in campo. Hai ottenuto un buon record contro di lei, ovvero 4-1. Solo una sconfitta. Cosa devi fare per contrastare i suoi punti di forza?

Mi preparerò oggi e domani. Prima del match non stavo già guardando avanti, ma adesso che so quale sarà la mia prossima avversaria, lavoreremo con Wim e prepareremo le tattiche. Lei gioca intensamente e abbastanza velocemente. Soprattutto sul cemento sa essere molto potente. Devo essere pronta per questo ed essere brava in difesa. Immagino che in semifinale qualsiasi avversario merita di essere lì, quindi sarà dura e non importa chi sia dall’altra parte della rete. Quindi farò del mio meglio“.

D: Grazie al successo che hai avuto andando avanti negli Slam, quanto questo ti aiuta a rilassare i nervi rispetto a quando eri più giovane in questa fase del torneo?

Onestamente non sono poi andata sempre molto avanti negli altri Slam, tranne il Roland Garros. Di sicuro ora sono felice di giocare al mio livello qui. L’anno scorso il mio viaggio qui si è concluso al terzo turno, quindi di sicuro mi sento meglio. L’esperienza mi ha aiutato. Quando ero più giovane, era diverso, perché ero solo un underdog. Pensavo che gli Slam fossero la mia opportunità per fare un po’ di più, perché a volte puoi avere una partita più facile al primo turno rispetto al circuito dove i tabelloni sono più piccoli”.

D: Hai menzionato il Roland Garros come il posto in cui hai sfondato negli Slam. Pensi di aver avuto qualcosa da dimostrare qualcosa nella tua carriera sulle altre superfici e il modo in cui stai giocando in questo torneo – probabilmente il migliore di sempre per te in Australia – può essere proprio questa dimostrazione?

Si, ho sempre voluto migliorare. So che ogni settimana sarà diversa, una storia diversa. Ma di sicuro quest’anno ho sentito che avrei dovuto concentrarmi solo sul lavoro e in un certo senso avere la stessa mentalità degli allenamenti: migliorare semplicemente punto per punto. Ha funzionato. Non devo dimostrarlo ad altre persone. Ho bisogno solo di crederci. E ora sento di crederci di più”.

D: Arrivare a questo punto del torneo senza perdere ancora un set è davvero impressionante. A volte i media cercano parole per descrivere quel tipo di gioco. Spesso dicono cose come “spietato”. Vorrei sapere cosa pensi di questa caratterizzazione e come descriveresti il tuo gioco.

Sul campo da tennis devi essere spietato in un certo senso. Di solito alla parola “spietato” viene attribuito qualcosa di negativo. Ma penso che per me sia importante concentrarmi su me stessa e avere lo stesso tipo di atteggiamento indipendentemente dal punteggio. Questo è ciò su cui baso la mia forza, la mia solidità e il modo in cui continuo a fare le cose buone in campo. Forse sembra spietato, ma non è questo il mio obiettivo. Voglio vincere sempre più partite e questo è l’effetto che ho ottenuto nelle ultime partite“.

D: Parli spesso di giocare d’istinto, che quando giochi al meglio è perché lo fai istintivamente. Quando arriva un nuovo allenatore e quindi la voce è diversa, quanto influisce questo sul modo in cui senti di giocare d’istinto?

Penso che dipenda dall’allenatore e da quello che dice perché, sai, non è che Wim sia arrivato e mi abbia detto di giocare in un modo che non è nelle mie corde. Come ho detto prima, quando ho descritto come abbiamo iniziato, penso che lavorare con lui sia più un’evoluzione che una rivoluzione. Non cercavo qualcuno che stravolgesse il mio gioco e cambiasse cose assurde. Volevo migliorare le cose che ovviamente erano da migliorare secondo me e anche secondo lui. Sono sempre io a prendere le decisioni in campo. Quindi è sicuramente più facile quando puoi usare il tuo istinto. Quando ci pensi troppo, sai che non andrà bene, ma a volte succede. Wim non mi ha detto nulla per confondermi, quindi finora è stato fantastico“.

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