Australian Open: Paul spreca, Zverev no. Sascha in semifinale contro Alcaraz o Djokovic [VIDEO]
[2] S. Zverev b. [12] T. Paul 7-6(1) 7-6(0) 2-6 6-1
Tira fuori gli artigli il numero due del mondo, Alexander Zverev, messo alla prova da un frizzante Tommy Paul, arresosi nel quarto set, al termine di una battaglia durata 3 ore e 27 minuti. Con lo score di 7-6 7-6 2-6 6-1, l’Oro Olimpico di Tokyo 2020, ha raggiunto la terza semifinale della sua carriera a Melbourne, scavalcando Boris Becker (2) ed eguagliando Tommy Haas. Lo scorso anno fu Daniil Medvedev ad impedirgli la finale con Jannik Sinner, a causa di una terribile remuntada che non gli fece dormire sonni tranquilli. Il tedesco, giunto alla sua nona semifinale Slam, attenderà l’esito del fantastico duello tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz per conoscere il prossimo sfidante dell’Australian Open, giunto oramai nella fase più calda.
Primo set: Paul spreca, Zverev ne approfitta (a cura di Jacopo Gadarco)
Il primo brivido è tedesco ma Zverev, nel quinto game, annulla la prima palla break dell’incontro: il match è scarno, le condizioni sono rapide e la palla vola. I due protagonisti si affidano al servizio con Paul che però, come prevedibile, cerca di fare la partita e di verticalizzare il gioco: Sasha si affida alla consueta fase difensiva, nascondendosi nell’ombra della Rod Laver Arena. Sul 5 pari lo statunitense si inventa il miglior game in risposta dell’incontro, conquistando il break (6 a 5) grazie a una serie di giocate deliziose, come ad esempio lo slice lungolinea volutamente corto che lo porta sullo 0-40: nel game successivo Tommy, però, paga la tensione del momento, spreca un set point con un errore gratuito di rovescio, commette subito dopo il secondo doppio fallo del suo pomeriggio e regala l’insperato controbreak a Zverev. Il tedesco approfitta della crisi del rivale e chiude il set con un parziale di 10 punti a 1 dominando il tie break per 7 a 1 dopo un’ora esatta di gioco: Paul paga i 19 errori gratuiti, metà dei quali commessi negli ultimi minuti di gioco.
Secondo set: Paul, recidivo, si scioglie ancora nel momento clou (A cura di Jacopo Gadarco)
Paul, nel momento più complicato del suo torneo, rientra in campo con la tenacia del grande giocatore e strappa per la seconda volta consecutiva il servizio all’avversario, firmando il break con uno splendido passante di rovescio (2-0), per poi confermarlo nel game successivo (3-0): l’allarme americano suona nel corso di un settimo game rocambolesco ma Paul, dopo aver recuperato da 15-40, difende il turno di servizio ai vantaggi (5-2). Zverev rischia la crisi di nervi dopo una palla ‘chiamata’ da uno spettatore indisciplinato e soprattutto dopo che l’arbitro – un paio di punti dopo – interrompe lo scambio per via di una piuma arrivata direttamente dal cielo della Rod Laver Arena per disturbare (o forse no) l’apertura del rovescio del numero 2.
Sembra filare tutto liscio per Tommy ma – chiamato a servire sul 5 a 3 – l’americano ci ricasca, perdendo la battuta addirittura a zero al termine di un game semplicemente disastroso, e poco dopo, in risposta, non riesce a convertire un set point: Paul – in poche parole – continua a fare la partita, continua ad attaccare e continua a rovinare tutto nel momento decisivo (5 pari). Si arriva così al tie break, che viene inevitabilmente dominato da Sascha, che approfitta di un altro crollo dell’avversario: 7-0 per il tedesco, che si porta in vantaggio per due set a zero dopo due ore e 5 minuti di gioco.
Terzo set: Paul parte bene e termina meglio. Zverev dominato dallo statunitense
Dopo non aver digerito alcun tiebreak giocato, Paul, rimette il mirino sul numero due del mondo, dimenticando in pochi istanti la fine deplorevole del parziale precedente. Il feeling ritrovato in risposta, e il coraggio di rischiare, portano Paul all’immediata conquista del break, siglata da un pessimo dritto di Sascha, terminato a metà rete. Il numero 12 del seeding va di fretta: prende pochissimo tempo per prepararsi al servizio, destabilizzando Zverev con un serve & volley avventato, ma efficace. A sorpresa, arriva anche il secondo break in favore dell’americano, perfettamente a suo agio in risposta e molto più pimpante del finalista del Roland-Garros, che sembra aver già tirato i remi in barca in questo – poco lottato – terzo set. Un Paul totalmente in trance agonistica chiude con estrema facilità il terzo parziale, col punteggio di 6-2, dopo aver rintuzzato con l’estrema difesa gli attacchi di Sascha.
Quarto set: Zverev sale in cattedra e annienta Paul. Semifinale raggiunta
La frenesia, questa volta, frega lo statunitense, eccessivamente frettoloso sul primo break point in favore del numero due del ranking, che approfitta di un dritto in corridoio di Paul per prendere il largo nel quarto set. Il teutonico non smette di andar sotto ai 210 km/h col servizio, rendendo impossibile la vita al ventisettenne americano, che dopo una manciata di minuti, concede in malo modo anche il secondo break consecutivo, facendo annusare a Zverev il profumo della semifinale. Paul evita la debacle totale rendendosi protagonista di un fantastico passante in extremis, spettacolare, ma fine a se stesso. I festeggiamenti del numero due del mondo vengono dunque rimandati di qualche istante, quando con un ace, Zverev, chiude con un netto 6-1 il quarto ed ultimo set, che lo fionda in semifinale.