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Australian Open, l’analisi di Paul: “Troppi errori non forzati, 40 dopo due set sono troppi”

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Sconfitta amara e in quattro set – 7-6(1) 7-6(0) 2-6 6-1 – per il tennista statunitense Tommy Paul. L’atleta del New Jersey, infatti, si è dovuto arrendere – dopo tre ore e ventisette minuti di battaglia – ai colpi messi a segno da Alexander “Sascha” Zverev. Il numero due del mondo è stato decisamente meno sprecone rispetto al giocatore americano. Così come sottolineato, del resto, dallo stesso Paul in conferenza stampa.

D. Ciao Tommy. Qual è stato il punto di forza di Zverev, oggi?
Paul: “Sai, ha fatto quello che fa sempre. Aumenta il suo livello nei momenti importanti e il mio livello purtroppo è calato nei momenti importanti, purtroppo. Ma, voglio dire, gioca con grande profondità e non sbaglia molto nei punti importanti.

D. E’ stata una gara strana per te. In alcuni momenti sembrava che avessi tutto sotto controllo. In altri, invece, Sascha ti ha messo fuori gioco…
Paul: “Sì, a volte ci sono riuscito. Lui ha fatto del suo meglio per non permettermelo. Ma io volevo mischiare le carte. Sono sceso in campo e ho fatto un buon lavoro in questo senso all’inizio. Ma, purtroppo, il mio numero di errori non forzati è stato troppo alto. C’erano tutte le statistiche durante la partita sullo schermo. Ho guardato e ho visto, tipo, 40 errori non forzati dopo… Due set o due set e mezzo.

D. Dopo questa gara, quale sarà l’emozione predominante? Sarà più forte lo scoramento o avrà più peso il fattore, comunque positivo, dell’essertela giocata?
Paul: “Entrambi. Entrambe le cose. Credo che perdere faccia sempre schifo. Ma sapete, si possono trarre dei buoni insegnamenti. Ho servito per i primi due set e ho vinto il terzo set, non facile, ma ho vinto il terzo set. Devo solo chiudere questi set. Questo è ciò che i migliori giocatori migliori fanno così bene. Quando sono in vantaggio, fanno un ottimo lavoro nel chiudere i grandi set o qualsiasi altro set, ed è quello che io non ho fatto bene oggi. Poi, quando siamo arrivati ai break, lui ha ovviamente dominato i break. Ho commesso troppi errori non forzati e lui ha chiuso la partita. Ha fatto quello che sa fare e ha giocato degli ottimi break.

D. Per quanto riguarda la programmazione degli incontri, hai mai fatto qualche tipo di richiesta sul campo in cui andare a giocare, su qualche preferenza?
Paul: “Di solito non faccio richieste, soprattutto quando non sono negli Stati Uniti, perché probabilmente non otterrò quello che voglio. Gioco sui campi che mi mettono a disposizione e cerco di vincere sui campi in cui mi piazzano. Questa è la mia mentalità.

D. Qual è la cosa più difficile da affrontare durante il servizio di Zverev?
Paul: “Penso di aver risposto abbastanza bene oggi. Mi sono sicuramente messo in condizione di vincere nel primo, nel secondo e nel terzo set. Ovviamente ha un ottimo servizio. Credo che in realtà abbia avuto una percentuale di servizio più bassa di quella che ha di solito, oggi. Quindi ho avuto più possibilità di giocare la seconda di servizio.
Credo che questo sia ciò che frustra le persone quando giocano contro di lui, è la sua altissima percentuale di prime di servizio. Ha fatto un
lavoro straordinario negli ultimi due anni. Voglio dire, deve avere una delle percentuali più alte del tour.
Ma oggi, sapete, stavo provando un paio di cose cose, cercando di fargli sbagliare qualche prima di servizio. Penso di aver fatto un buon lavoro in questo.

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