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Australian Open, Pavlyuchenkova: “Giocare sempre sul centrale è un privilegio per le teste di serie più alte”

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Si ferma ancora una volta ai quarti di finale l’avventura all’Australian Open di Anastasia Pavlyuchenkova, che all’età di 34 anni ha compiuto però quella che in quest’edizione dello Slam australiano è sembrata un’impresa, prendere un set ad Aryna Sabalenka. Ecco le parole della russa dopo la sconfitta:

PAVLYUCHENKOVA:Una cosa positiva della partita e una vittoria per me? Ho vinto un set. Ovviamente sono ancora delusa, anche se non sapevo cosa aspettarmi. Ma una volta iniziata la partita l’inizio è stato così così. Mi sentivo completamente fuori ritmo. Non sentivo la palla per niente. Lei colpiva così forte e io non riuscivo a colpire la palla. Le condizioni erano completamente diverse rispetto ai giorni precedenti perché avevo giocato durante il giorno. Era un campo completamente diverso. Penso che questa sia la parte più difficile per noi che non siamo teste di serie alte, perché non possiamo fare esperienza sulla Rod Laver o sul campo centrale. Soprattutto la sessione serale ha condizioni completamente diverse. Quindi è stato davvero difficile.

Inoltre, mentalmente pensavo: “Oh, mio Dio, è semplicemente imbarazzante. Non riesco davvero a giocare a tennis.” Poi sono contenta di come ho lottato per tornare in partita. Nel secondo set l’ho brekkata sull’1-1, credo, e poi ho trovato il ritmo, iniziando a colpire bene la palla e ad entrare nel gioco. Poi, sì, c’era anche molto vento, ma ovviamente Aryna è stata piuttosto costante durante tutta la partita, colpendo bene la palla e servendo forte. È un’avversaria molto difficile. Nel terzo set ho perso un po’ di concentrazione e lei ne ha approfittato subito.

D: Tu hai giocato contro Aryna l’ultima volta nel 2021, quindi quasi quattro anni fa. Come descriveresti il modo in cui è cambiata e ovviamente migliorata in questo tempo?

PAVLYUCHENKOVA:Ovviamente è più matura. Si vede. Mentalmente è sicuramente più forte. Penso che prima si innervosisse molto di più durante le partite. Anche il suo linguaggio del corpo: si vedeva chiaramente che era frustrata. Credo che questa parte l’abbia migliorata molto. Ad esempio, nel terzo set, quando ero avanti di un break, non ho notato segni di frustrazione o nervosismo da parte sua. Sembrava piuttosto calma. Penso che questo sia un grande punto di forza. Come ho detto, ha continuato a giocare il suo gioco indipendentemente dal punteggio. Questo è sempre un buon segno di un campione e di una grande atleta.

D: In quel terzo set, soprattutto negli ultimi due game, stavi servendo con il vento a favore. Quanto è stato difficile? È stata solo una questione di sfortuna?

PAVLYUCHENKOVA: “Hai notato? Hai visto il vento? Ero così arrabbiata dopo la partita. Ho detto: “La palla mi scappava via. Non restava sulla racchetta.” Mi hanno detto tutti che non avevano notato niente. E io: “Ok, fantastico, grazie. Ottimo coaching come sempre.” Sono contenta che almeno tu l’abbia visto (sorride). Sì, è stato davvero difficile. Ovviamente lo era per entrambe. Ma lei era dall’altro lato negli ultimi due game, il che è stato probabilmente uno svantaggio per me, perché non sentivo proprio bene la palla, che dopo il servizio, con il vento, sembrava scappare via. Non riuscivo a colpirla bene. E poi, ovviamente, come ho detto, quando hai un piccolo calo di concentrazione, Aryna ne approfitta subito. Ha chiuso la partita servendo molto bene.

D: Sei arrivata a Melbourne senza sapere davvero cosa aspettarti da queste due settimane, considerando il tuo stato mentale e tutto il resto. Questo cambia qualcosa?

PAVLYUCHENKOVA: “Non credo. Anche in passato, dopo aver raggiunto i quarti qui, ero entusiasta e motivata per i tornei successivi. Poi magari esci nei primi turni in due o tre tornei e pensi: “Ok.” Perdi un po’ di motivazione e devi lottare di nuovo per ritrovare il momento giusto. Ma sì, in generale vorrei affrontare quest’anno in modo completamente diverso perché sono ovviamente più matura. Ho avuto un ottimo inizio di stagione qui, quindi cercherò di portare questa energia nei prossimi mesi. Onestamente, voglio solo provare a giocare il miglior tennis possibile in ogni evento e godermi quest’anno al massimo. Poi vedremo.”

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