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Australian Open: Errani graffia, ma Paolini non è all’altezza. Passano Andreeva/Shnaider

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M. Andreeva/D.Shnaider b. [4] S. Errani/J. Paolini 7-5 7-5

Jasmine: “Scusa, scusa“, Sara: “Non ti preoccupare, pensa a giocare“. Questo scambio di battute tra Paolini ed Errani, nel corso del secondo set dà un preciso sguardo di quanto accaduto raccontandoci quello che amava narrare il poeta Gianni Clerici: il perché una partita ha assunto un determinato andamento. La numero 4 del mondo ha fornito una delle peggiori prestazioni in carriera nella specialità, se non la peggiore in assoluto, rimanendo imbrigliata a livello mentale a quel maledetto filoncino subito nella frazione finale del singolare con Svitolina, sabato.

E oggi, il senso di colpa l’ha divorata facendole pesare e rimuginare in testa qualsiasi errore in maniera devastante. Non è mai riuscita realmente a resettare e ripartire. Come se ogni mancanza rappresentasse un macigno insormontabile da reggere, come se ogni situazione negativa avesse un effetto raddoppiato nella psiche di Jas. Sarita, dal canto suo, ha tentato in tutti i modi tenere su la compagna e l’equilibrio ripristinato nella seconda frazione ne è la prova: quando sostanzialmente era chiusa e con essa il match, il rianimo italico si deve esclusivamente alla bolognese in grado di graffiare fino alla fine con i suoi artigli di leonessa dando la chance alla coppia azzurra di rimanere in partita sino addirittura a poter servire per portarla al terzo. Alla fine lo score recita 7-5 7-5 in 1h36‘. Ora le russe, che all’esordio avevano già superato un po’ d’Italia battendo Angelica Moratelli e la polacca Piter (7-5 6-1), avranno la coppia di casa Birrell/Gadecki.

Un esito che fino a qualche istante prima sarebbe stato isperato: pur dunque tenendo presente la performance sottotono di Paolini, una scatenata Errani ha fatto sì che comunque il duo esca dal match con diversi rimpianti. In entrambi i set, infatti, Sara e Jasmine sono state le prime a breakkare. Sul 5-5 del primo, si sono ritrovate 15-30 in risposta – anche in quel caso assente ingiustificata Jasmine – e nel successivo game hanno avuto due palle per il tie-break prima di cedere al terzo set point. La seconda frazione, invece, dopo il primo strappo azzurro è finita completamente nelle mani russe: avanti 4-2, con un parziale da 12 punti a 1, e due chances di 5-2. Lì solo un’indomita Errani ci ha permesso di riaprire un match già abbondantemente concluso e di conseguenza doversi rattristare per come è andato il finale di partita: dove dapprima hanno sprecato l’opportunità di servire per il set sul 5-4 e poi non hanno concretizzato uno 0-30 in risposta. A quel punto hanno definitivamente alzato bandiera bianca al terzo match point, sul 6-5.

Primo Set: Errani/Paolini vanno avanti di un break, ma si fanno riprendere prima di essere superate in dirittura tie-break

I primi due grandi scambi vanno in scena consecutivamente tra secondo e terzo quindici del quarto game, con Sara al servizio. Il primo, addirittura da 20 colpi, viene concluso da uno smash a bersaglio di Mirra dopo che sul pallonetto eseguito da Diana, Jasmine si sposta in ritardo nella copertura verso sinistra. Il primo turno di servizio di Errani viene portato a casa a 30 con Paolini che sale in cattedra cominciando a tirare delle autentiche sberle sia sulla giocatrice a rete sia nel tentativo di sfondare il muro eretto dalla russa situata a fondo campo (2-2).

Naturalmente, è stato fondamentale per le azzurre non far scappare subito le avversarie subendo il break sul turno di battuta più complesso da difendere per le italiane, ossia quello della bolognese che ovviamente sul quel fondamentale, e in generale da fondocampo, è l’unica di uno spessore fisico inferiore alle altre che d’altra parte sono attualmente tutte e tre singolariste di alto livello. L’equilibrio di avvio gara, tuttavia, dura molto poco: il quarto gioco sembra infatti aver stappato Paolini che nel secondo round di servizio di Shnaider non a caso cresce ulteriormente di qualità iniziando ad eseguire sportellate di ottima fattura, che in particolare la mancina russa fa fatica a gestire. Inoltre in questo quinto game, la classe 2004 è abbastanza lenta nel venire in avanti quando deve coprire la rete e le nostre sono bravissime nel pungerla appositamente in questa situazione di gioco. Infine, una favolosa risposta lungolinea vincente di dritto di Jas e un successivo controllo del punto da assoluta fuoriclasse di Errani che prima manovra come vuole da fondo e poi va a declamare la sua arte “volante” danno vita al primo scossone del confronto: break confermato e Italia che allunga sul 4-2.

Purtroppo però le russe rimangono in scia e sul 4-3, un turno di battuta di Sarita che appariva in totale controllo delle azzurre si complica maledettamente dal 30-0 complice un brutto passaggio a vuoto di Paolini che commettendo tre gratuiti in fila provoca il contro-break (4-4). Ripristinato il pareggio nello score, le russe riacquisiscono nuovamente autostima: anche la stessa siberiana che fin lì era stata tanto pungolata sulla sua non eccelsa reattività a rete. Pure Diana non è da meno cominciando ad estrarre i suoi micidiali frigoriferi con il drittone, ma le nostre riescono a tenere botta in un frangente in cui le altre ci sono superiori e soprattutto la nativa di Castel Nuovo non è nel suo miglior momento. Giunte nel momento decisivo del parziale, tra undicesimo e dodicesimo game, ambedue i team calando drasticamente in ribattuta mancano delle ghiotte chances: dapprima sul 15-30, Paolini perde il braccio di ferro con Andreeva sulla diagonale bimane e da lì le russe rimontano senza problemi.

Sul 6-5 per l’argento olimpico ahinoi si assiste ad un game fiume, con Errani in battuta, in cui dopo un paio di occasioni non sfruttate a dovere ad inizio game da Diana si entra in lotta e alla fine le nostre cedono il servizio al terzo set point. Se sul primo a togliere le castagne dal fuoco era stata Sara, arrampicandosi perfettamente su uno smash non banale, sul secondo al contrario il merito nel cancellarlo è dell’allieva di Furlan che rompe le linee difensive a rete alzando gradualmente la velocità e pesantezza dei suoi colpi. Ciononostante è di nuovo Paolini a tradire, come nel game del contro-break sul 4-3, che è vittima di un secondo frangente di totale black-out dove mette in serie: due non forzati bimani, in particolare molto grave il primo, completati da un dritto affossato in rete con le russe venite su a mettere pressione. Le azzurre prima di arrendersi alla terza palla set, si erano procurate un paio possibilità per vincere il game non riuscendo però a chiudere. Così, dopo 46 minuti di gioco è 7-5 Andreeva/Shnaider.

Secondo Set: il senso di colpa di Paolini fa la differenza, Errani ci prova con tutte le sue forze riaprendo il parziale dal 4-2 e doppia palla del 5-2. Tutto si spegne subendo il contro-break, al servizio sul 5-4

Anche in avvio di seconda frazione, la numero 4 WTA appare molto sottotono: continua a fornire una prestazione decisamente altalenante, alternando vincenti a grossolane sbavature. Come se mentalmente fosse rimasta a sabato e al 6-0 rifilatole da Svitolina. Se dunque Jasmine è un po’ giù sotto il profilo tecnico e psicologico, è Sara che da combattente innata prova a scuotere la compagna e parallelamente a caricarsi sulle spalle le responsabilità del match.

Le azzurre annullano così due pericolosissime palle break nel loro primo turno di servizio nel set, con la due volte finalista Slam in singolare del 2024, e questo galvanizza Paolini. Dal contro-break le russe erano cresciute tanto sul piano delle soluzioni trovate, la stessa Mirra pian piano anche cogliendo i bassi delle nostre ha trovato maggiore agio a rete. Ma la classe 2007 è pur sempre una teenager e il passagino a vuoto va sempre tenuto in considerazione: Jas torna quella che conosciamo e le numero 4 del tabellone breakkano salendo 2-1 e servizio.

Ma una Paolini su suoi livelli si vede in campo soltanto per una manciata di minuti, torna infatti a falcidiare il suo tennis con un quantità abnorme di rovesci colpiti in ritardo. La sfida sostanzialmente finisce sul quel terzo game: da lì, difatti, è filotto russo con un parziale da 12 punti a uno che come già accaduto nefastamente nel precedente set dal break di vantaggio italico vede la vicenda completamente ribaltata. Ora il punteggio recita 4-2 a favore di Diana e Mirra. La fotografia della resa si è avuta nel primo punto del quinto gioco, con le nostre in battuta, quando Errani ha mandato larga una volée alta che solitamente gioca ad occhi chiusi. Adesso è Schnaider a scherzare le azzurre con tocchi sontuosi e una gestione meravigliosa degli angoli del campo.

Ciononostante parliamo pur sempre della coppia più forte del 2024, e allora ecco che le nostre hanno un ultimo sussulto d’orgoglio quando ormai erano spacciate. Le azzurre insistono giustamente sul giocare con costanza su Andreeva, sicuramente la meno doppista pure tra le russe, che qualche errore di confusione lo commette. Ma sulla prima palla del contro-break frantumata, il sogno di riaprila sembra già spezzato: ma non è questo il giorno in cui Sara Errani si rivelerà doma, non è questo il giorno dove una ragazzina di 37 anni abbandonerà il campo senza tirare fuori tutti gli artigli di cui è in possesso. Il turning point che fa svoltare, riaprendo un match sostanzialmente chiuso, è quello che si ammira sulla palla game per portare le russe avanti 5-2. Un nastro baciato tricolore e due straordinari numeri di prestigio di Errani, a punto già indirizzato, ci regalano un nuovo spiraglio: è contro-break azzurro, stavolta, 4-3.

E qui cambia tutto, in particolare va fuori di testa Diana che aveva già abbondantemente staccato la spina convinta di avere la vittoria in tasca. Inizia a sbagliare qualsiasi cosa e contestualmente aumenta il suo livello di nervosismo, dal 4-3 è contro-filotto: 8 punti a 2 e si va al servizio con Paolini per trascinare la contesa al terzo. Ma oramai lo abbiamo capito, questa partita quando appare aver imboccato una strada frena d’improvviso e vira in una direzione integralmente inattesa. Sul 5-4 la coppia italica va sotto rapidamente 0-40 e a 15 subiscono il terzo break della frazione: tutto da rifare, ancora una volta. Malauguratamente, Paolini non riesce a rialzarsi nella sfera mentale: è sotto i piedi sul piano del morale, afflitta e avvilita dallo sconfitta in singolo e dalla prestazione negativa di oggi in continuità con l’ultimo set di ieri. Quando commette un errore, l’effetto nella testa di Jasmine è quadruplo come pesantezza da assorbire mentalmente. La sintesi è uno scambio di battute tra le nostre giocatrici: Jasmine sbaglia e dice a Sara ‘scusa, scusa‘, Errani le risponde ‘non ti preoccupare, pensa a giocare‘.

Il finale di partita è ancora più duro e amaro da digerire: Errani/Paolini sul 5-5 vanno 0-30, complice un’ Andreeva fuori fase ma non danno l’ultima sgasata. Le russe rimontano e concludono l’incontro nel successivo game di servizio azzurro: dove arriva anche qualche errore a rete di Sara, fisiologico essendo stata costretta per tutto il secondo set a fare qualcosa in più per permettere alla coppia di rimanere in partita visto lo sprofondo di Jasmine. Sarita dà comunque tutto fino alla fine, cancella due match point ma sul terzo anche lei deve alzare bandiera bianca.

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