Rassegna stampa – Sinner-Sonego, avanti insieme
Sinner detta legge – Favoloso Sonego (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Non lo fermano neanche il completo giallino da “Pulcino Pio” e una pennica prima di entrare in campo. Jannik Sinner, di giallo vestito, ha timbrato il cartellino anche per il terzo turno, ha archiviato lo statunitense Marcos Giron in tre set, e si è accomodato agli ottavi di finale degli Australian Open. Oggi sarà una domenica da santificare con allenamento e sonno, le costanti della sua vita, per tornare in ufficio domani tirato a lucido e pronto per affrontare anche Holger Rune. Il numero 1 al mondo ha approfittato di questo appuntamento con Giron per sperimentare, variare un po` la tattica, insomma per prepararsi alle sfide della prossima settimana in un tabellone che, anche se svuotato di teste di serie (dopo Medvedev, ieri è caduto anche Taylor Fritz) propone delle insidie. A cominciare proprio dal danese, che dopo essere stato inghiottito da una crisi tecnica e dai continui cambi di allenatore, sta riprendendo fiducia e tennis partita dopo partita. Contro lo statunitense, Sinner non ha concesso quasi nulla, salvo qualche piccolo momento di distrazione immediatamente rientrato. E l`azzurro è sembrato contento di quanto è riuscito a fare: «È stato probabilmente il mio miglior match dall`inizio del torneo – ha dichiarato il numero 1 dall`aria un po` svagata nella conferenza stampa post partita -. Mi è piaciuto soprattutto come ho provato a giocare. Faccio ancora qualche errore di troppo, ma sento di aver colpito la palla meglio rispetto ai primi due turni. […] Il primo traguardo era arrivare alla seconda settimana e ci siamo riusciti, ma adesso l`obiettivo è alzare ancora di più il livello per il prossimo turno perché ancora non sento di essere lì dove vorrei». Quando Sinner parla di sperimentazione, di prove, si riferisce soprattutto al gioco a rete, alle variazioni: «Sento che manca ancora qualcosa, che vanno limati alcuni dettagli – ha aggiunto – ma in partita ho provato dei colpi, soprattutto serve and volley e palle corte. Quando hai queste sensazioni, quando senti di giocare un buon tennis, questo aiuta anche il tuo atteggiamento mentale e ti consente di rimanere sempre calmo». Lo stesso effetto sortito dal pisolino pre-partita di cui ha parlato anche in campo. […] «Non ho dormito bene – ha spiegato – per questo motivo ho cercato di recuperare un po` prima della partita. Ho fatto una mezzoretta abbondante e mi ha aiutato molto. Normalmente dormo abbastanza bene la notte, di solito mi addormento subito anche quando le partite finiscono la sera tardi. Per me è il recupero migliore, gli atleti sentono subito la differenza quando il sonno non è ottimale, perché senza il recupero le prestazioni poi calano». Forse anche di questo Jannik avrà chiacchierato con il team durante il medicai time out di Giron. Vagnozzi, Cahill, Panichi e Badio hanno scelto, per la partita del terzo turno, di provare la nuova postazione per i tecnici sistemata quasi a bordo campo. Un minibox da quattro posti dotato anche di schermi per le statistiche: «In realtà parlavamo delle corde più che del match, abbiamo fatto un piccolo cambiamento nella tensione che forse è più adatto al giorno che alla sera. Infatti era un po` troppo dura, forse la sera è meglio scendere di un chilo, perché sentivo che la palla non usciva come avrei voluto». Avere i tecnici più vicini al campo, comunque, gli piace: «Ma sì, è una cosa un po` diversa. Ne abbiamo parlato e abbiamo pensato che potesse valere la pena provare. E piacevole, puoi andare li, parlare, confrontarti. Anche se io non uso tanto il coaching, è comunque una novità positiva». […]
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Ideatore di tormentoni, ballerino mancato, tifoso granata da legare e tennista coraggioso. Lorenzo Sonego è diventato grande, è cresciuto, ha preso consapevolezza di quanto di buono ancora può fare pure alla vigilia dei 30 anni e l`ha portata sul campo raggiungendo gli ottavi di finale all`Australian Open per la prima volta, la quarta nella sua storia Slam. Una partita iniziata in salita contro Marozsan, con il primo set perso malamente al tie-break, ma riacciuffata con la pazienza e la grinta di Sonny quando stava per cedere anche il secondo set e compromettere il passaggio del turno. E invece Lorenzo ha annullato tre set point, chiuso per l’1-1 con cinque punti consecutivi, e poi ha inserito il turbo. La prima giornata di gran caldo si è fatta sentire soprattutto per l`ungherese, che ha perso forza fisica e mentale facendosi travolgere in quattro set.
Esultanza alla Sonny, da toro scatenato insieme a un po` di tifosi con la maglia della Nazionale, ma senza balletto, quello se lo riserverà per le occasioni, si spera, ancora più importanti. […] «Fisicamente è stata molto dura – racconta – specialmente nei primi due set il caldo si sentiva moltissimo, avevo poche energie e faticavo a recuperare tra un punto all`altro. Eravamo tutti e due molto provati nei primi due set ma il lavoro fatto in inverno mi sta aiutando». […] «Mi sono allenato più intensamente, ho aumentato le ore in palestra, il lavoro in campo, quello sugli spostamenti. Di sicuro mi sento più preparato rispetto al passato, sento di avere più benzina in corpo». Di sicuro, la scelta di cambiare tecnico, passando da Gipo Arbino con cui lavorava da quando era poco più di un bambino, a Fabio Colangelo, ha dato una spinta al torinese in termini di maturità. Un po` come uscire di casa e andare a vivere da solo, prendere coraggio e capire che si è in grado anche di fare cose difficili. Esattamente come ha dimostrato in campo in questi primi tre turni. Il 2024 è stato difficile, con l`uscita dalla Top 50, risultati che non arrivavano, tante uscite ai primi turni: «Sono contento che Lorenzo non abbia mollato e abbia continuato a darmi fiducia – spiega il torinese Colangelo -. Ha sempre lavorato, e dopo l`Olimpiade, una volta capito che non si sarebbe qualificato, non si è risparmiato la fatica e questo è il risultato. Affrontare le difficoltà lo ha aiutato a crescere. Merita di essere arrivato fin qui, anche se il lavoro non è ancora finito». Prossima fermata, Tien. Il teenager arrivato dalle Next Gen Finals sta facendo un percorso incredibile per i suoi 19 anni. Che sia già pronto per il palcoscenico Slam è chiaro: «Altrimenti non batti Medvedev al quinto – sottolinea ancora il coach -. Ho commentato le Next Gen per Sky e ho visto tutte le sue partite: è molto preciso, ha grande tempo sulla palla, fa sempre la scelta giusta». […]
Sinner domina: «Il match migliore» (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
Dopo la fatale notte insonne di Wimbledon, Sinner questa volta è corso ai ripari per tempo e, nel match di terzo turno dell`Australian Open, non si è fatto cogliere impreparato da Marcos Giron. “Decisivo” il sonnellino di 40 minuti che ha preceduto il 6-3 6-4 6-2 inflitto al rivale americano nella sessione serale dell`Australian Open: «Non ho dormito bene, quindi ho cercato di recuperare prima della partita. Quei 40 minuti di sonno mi hanno aiutato molto, ma normalmente non ho questi problemi». Sentendo queste parole, la mente va ovviamente all`eliminazione sui prati di Wimbledon contro Daniil Medvedev, parzialmente condizionata da una nottataccia, frutto di un periodo complicato tra i fantasmi del caso Clostebol e altre questioni personali. Dopo aver affrontato due servitori eccellenti come Jarry e Schoolkate, era naturale aspettarsi che il match con Giron rappresentasse l`occasione ideale per scambiare di più, sperimentare e trovare il giusto ritmo. Il numero 1 del mondo non si è fatto sfuggire questa opportunità: la partita ha messo in evidenza un servizio in leggera evoluzione, anche se la seconda è ancora lontana dagli standard di fine 2024, e un atteggiamento propositivo che ha portato a un dominio più tradizionale. Per la prima volta nel torneo, Sinner ha sperimentato i “coaching pods”, gli angoli a bordocampo da cui il team può parlare al giocatore. Nonostante il suo stile tendenzialmente silenzioso, l`azzurro ne ha riconosciuto la potenziale utilità: «È una cosa diversa. Io non parlo tanto, però forse è meglio avere Simone e Darren in campo che in tribuna. Dall`alto, a volte, rischi di interpretare male i consigli. È stato probabilmente il mio miglior match. Ho colpito la palla meglio rispetto ai primi due turni: ho provato dei colpi, un po` di serve and volley e delle palle corte, anche se continuo a commettere qualche errore di troppo». […] La seconda settimana inizierà con un pericolo in meno all`orizzonte, data l`eliminazione di Taylor Fritz per mano del veterano Gael Monfils. Ma il primo torneo non si fa meno impegnativo: domani l`azzurro affronterà Holger Rune, rivale giurato ma grande deluso della stagione 2024. Due anni più piccolo di Jannik, l`ex numero 4 del mondo, giustiziere di Berrettini al 2° turno, ha su Alla ricerca dí una perfezione quasi inarri- vabile per la concorrenza, Sinner chiude una prima settimana ad ogni modo positiva. Pur comprendendo l`entusiasmo perato con lo score di 6-7(5) 6-3 4-6 6-4 6-4 il serbo Miomir Kecmanovic. I precedenti sono sul 2-2, ma le ultime due sfide sono andate all`italiano. […] Jannik e Holger, due caratteri agli antipodi che creano i presupposti per una rivalità intrigante, a meno che il danese non tradisca le attese sulla sua carriera.
Sonego non si ferma più. Batte Marozsan e il caldo (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
I punti importanti, nel tennis, rappresentano la chiave di volta. Negli Slam, ancor di più. Lorenzo Sonego, a Melbourne, i “15” decisivi li ha conquistati tutti. L’azzurro ha sconfitto il talentuoso ungherese Fabian Marozsan 6-7(3) 7-6(6) 6-1 6-2 raggiungendo per la prima volta in carriera gli ottavi di finale agli Australian Open. «Ho cercato di mettere in campo tutta la mia energia in questo incontro, non era facile», ha dichiarato “Sonny”. Il caldo è atroce, Sonego e Marozsan scendono in campo e, dopo ogni punto, recuperare non è semplice. “Sonny” si procura quattro palle break ma l`ungherese le annulla. Si arriva al tiebreak, nel quale Marozsan alza il livello e chiude 7-3. Anche nel secondo parziale è Sonego a procurarsi le migliori chance, ma si arriva nuovamente al 6-6. «La svolta dell`incontro si è verificata in due istanti – ha raccontato coach Fabio Colangelo –: la rimonta da 3-6 a 8-6 nel tiebreak del secondo set e le due palle break annullate nel primo gioco del terzo set. Lorenzo è stato bravissimo e si merita, per come ha lavorato in questi mesi, un risultato del genere». Negli ultimi due set Marozsan crolla a livello fisico e nervoso, lasciando strada all`azzurro (che non ha mai perso il servizio in tutto il match). «Era dura atleticamente – ha raccontato l`azzurro -. Le temperature erano più alte rispetto ai giorni precedenti e sia io che Marozsan non eravamo abituati. Aver vinto in quel modo il tiebreak del secondo set mi ha dato grande fiducia, così come l`inizio del terzo. Quando sono riuscito a realizzare il break lui è calato molto». Sonego raggiunge così per la quarta occasione un ottavo di finale in un Major (due al Roland Garros e uno a Wimbledon). «Mi sento più consapevole rispetto al passato – ha dichiarato Sonny`, che cercherà di raggiungere il primo quarto di finale Slam della carriera -, sono migliorato sotto tutti i punti di vista. Fisicamente non ho mai lavorato come oggi: passo molte più ore in palestra ma anche in campo con dei lavori specifici». Dopo Fonseca, “Sonny” si troverà di fronte domani il diciannovenne Learner Tien, altro “enfant terrible” del circuito ATP. […]
Sinner, è troppo facile (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Il regalo lo porta LaMonf, l`ex ragazzo della banlieu, con il suo clan di amici artisti e musicisti e negli occhi la gioia quieta dei Caraibi. La moglie, Elina, che con Monfils ha una figlia che ricorda il cielo delle giornate più luminose, Skai l`hanno chiamata, accompagna alla porta la nostra Jasmine e forse un po` la maltratta se proprio devo dare una lettura a quel sei-zero dell`ultimo set, assai poco generoso. Così, il buon Gael, 38 anni di tennis sempre interpretato come un gioco, mai come un campo di battaglia, mette a modo suo riparo allo strappo, consegnando a Sinner un`autostrada ancora più sgombra di ostacoli di quanto già non apparisse nei giorni passati, dopo la buonuscita offerta a Medvedev (ciccato da Tien) e Tsitsipas (Michelsen) poi anche a Rublev (Fonseca) e allo stesso Fonseca (Sonego), ai quali non restava che aggiungere le vestigia di Taylor Fritz, che nelle due finali giocate con Sinner (US Open e ATP Finals) ha molto blaterato sulle sue possibilità di vittoria, per poi riscuotere punteggi inversamente proporzionali alle velleitarie convinzioni di avere ormai capito come creare difficoltà al nostro numero uno. Gael “LaMonf” Monfils il cartonato a grandezza naturale di Fritz l`ha consegnato a Sinner poco prima che scendesse in campo con Marcos Giron, quasi a indicare che la strada, a questo punto del torneo, è tutta in discesa e con il manto stradale rifatto per l`occasione. Io non mi fido, e se ho capito bene che tipo di linfa scorra nel fisico ossuto di Jan, anche lui diffida non poco. “`”Timeo danaos et dona ferentes” sono nell`Eneide le parole che Virgilio fa dire a Laocoonte rivolto ai troiani nella speranza di indurli a non introdurre dentro le mura di Troia il cavallo lasciato in dono dai greci (i danai). “Temo i danai anche quando recano doni”… La sensazione che l`apparente tranquillità che circonda Sinner e la sua parte del tabellone, dove tutto sembra apparire di facile acquisizione, scontato ancor prima di misurarsi sul campo, somigli davvero al cavallo che nascondeva il pericolo fatale, cioè gli uomini guidati da Ulisse, che avrebbero aperto le porte all`esercito invasore. Se i pericoli più temuti si sono dissolti nelle prime giornate del torneo, e la battaglia più cruenta sta ormai per impossessarsi dei destini della parte bassa del tabellone, con Alcaraz, Djokovic e Zverev ancora in lizza per un posto in finale, non credo che Sinner possa derubricare il prossimo match con Holger Rune ai livelli più infimi del sistema DefCon […] ma bene farebbe a dare importanza ai segnali d`allarme che vengono dal giovane “prence di Danimarca”. Non tanto per aver battuto Kecmanovic al quinto set e per di più in rimonta, quanto per la straordinaria vitalità che sa mettere in campo quando i match prendono una brutta piega. Al di là delle ruvide diatribe di cui i due sono stati protagonisti, il dato evidente è che Rune, più il match si allunga, più è difficile da piegare. Lo ricordo contro Cobolli al Roland Garros dell`anno scorso, e contro Halys a Wimbledon, mentre in questi Australian Open ha giocato cinque set con Zhang, quattro con Berrettini e cinque con Kecmanovic e bene o male li ha portati a casa. Anzi ha fatto di meglio… Sul 4-2 per il serbo nel quarto set, si è letteralmente avventato sui colpi di Miomir strappandogli quattro game consecutivi. «Ero stanco, e dovevo trovare una soluzione, perché degli scambi da 15 colpi in su non ne potevo più. Ho scelto di provarci in altro modo e mi è andata bene». È un fatto, l`unico che l`abbia battuto al quinto set in uno Slam, nell`ultimo anno, è stato Zverev, al Roland Garros. Ne terrà conto Jannik. […] Il tracciato del confronto con Giron era stato già immagazzinato, non ha certo bisogno Jannik di scendere in campo con il foglio delle istruzioni. Forzare subito i tempi, era la strada stabilita con Vagnozzi e Cahill, per tenere a bada Giron. Detto e fatto, tre break nei primi game di ogni set hanno portato il match subito dalla parte di Sinner. Giron ha saputo replicare solo all`ultimo, nel terzo set, riportando rapidamente il punteggio sul 2-2, ma da lì la pressione dei colpi del numero uno si è fatta ancora più insistente e violenta. Al quinto game l`americano è di nuovo sotto, break e 3-2 per Jannik. Giron chiede aiuto ai medici per via di una vescica al piede che si fa sentire. Il match di fatto si chiude lì. […]
Sinner il perfezionista vince e trova Rune (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
Quando il Profeta dai capelli rossi parla di dettagli che decidono le grandi imprese è talmente compreso e meticoloso nell`analisi che si ferma a discuterne con Darren Cahill e il team come fosse al bar mentre milioni di persone lo osservano sul campo di Melbourne nel terzo turno del primo Slam della stagione, da campione in carica e favorito: «Abbiamo fatto un piccolo cambiamento con la tensione delle corde che forse vanno bene durante il giorno, la sera un po` meno. Forse era meglio scendere di un chilo per la sera, perché sentivo che la palla non usciva come volevo, non so se erano le corde o era anche per la giornata». Troppi e insoliti quei 37 errori (molti di dritto) nel match che comunque domina concedendo appena un break all`americano da college Marcos Giron, mettendo giù 35 vincenti in due ore, liquidando la pratica per 6-3 6-4 6-2, testando anche varie soluzioni alternative, dalle ripetute discese a rete alla seconda di servizio più carica. «L`obiettivo era arrivare alla seconda settimana, e sono contento di essere qui di nuovo. Forse questo è stato il mio miglior match, nel modo in cui ho provato a giocare. Ho fatto ancora degli errori, ma penso di aver colpito meglio la palla. Ovviamente voglio alzare il livello nei prossimi round». Domani negli ottavi incrocia Holger Rune che rimonta Miomir Kecmanovic per 6-7(5) 6-3 4-6 6-4 6-4, recuperando da 2-4 nel quarto set con un principio di crampi. […] In campo, il campione di San Candido sembra una macchina per quant`è controllato e reattivo, fuori, invece, è umanissimo. Venerdì notte i pensieri sul rinvio a giudizio del 16 aprile a Losanna davanti alla Cassazione dello Sport per la negligenza doping che gli imputa la WADA[…], non l`hanno lasciato dormire. «Normalmente sono uno che dorme molto bene, stanotte no. E per noi atleti il sonno è il metodo migliore per recuperare. Così, prima della partita ho fatto una dormita di mezz`oretta». Al secondo test contro giocatori più giovani e di talento, Lorenzo Sonego supera nel caldo torrido anche Morozsan dopo aver perso il primo set e sotto 6-3 nel tie-break del secondo, vince per 6-7 7-6 6-1 6-2. «Partita durissima, difficile trovarne di “serene” negli Slam col livello talmente alto che per vincere devi sempre lottare e dare tutto. Non mi sono abbattuto per tutte le chances mancate all`inizio. Sapevo che prima o poi qualcosa di buono sarebbe arrivato: sento di avere più benzina in corpo». […] «Elina è una giocatrice di grande qualità, è stata ad alto livello per tanti anni e sa come si vincono le partite. È stata più brava di me, lei è salita e io sono calata», spiega il 2-6 6-4 6-0 Jasmine Paolini che concede troppo campo e occasioni ad Elina Svitolina. Motivatissima dall`impresa del marito, Gael Monfils che elimina a sorpresa il primo top 5 dal 2011, Taylor Fritz, per 3-6 7-5 7-6 6-4.
Monfils-Svitolina, sorrisi in famiglia (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Stesso stadio, stessa testa di serie affrontata, la numero 4 del tabellone, la stessa gioia. Sulla Margaret Court Arena prima sorride lui, l`eterno Monfils, che si prende la soddisfazione di battere un top 5 (Fritz) in uno Slam per la prima volta dopo 17 anni (Ferrer al Roland Garros 2008); poi lei, la Svitolina, che di forza, dopo aver perso il primo set, finisce per sovrastare la nostra Paolini. Gael ed Elina, marito e moglie, uniti dall`amore e dalla sconfinata passione per il loro sport, una coppia felice che dopo aver attraversato mille dubbi su un campo da tennis ora si gode ogni momento, così da poterlo raccontare alla figlioletta Skai (che ha compiuto due anni a ottobre). Nonostante i 38 anni suonati e gli svariati annunci di un possibile ritiro, Monfils se sta bene atleticamente rimane un formidabile animale da spettacolo. Se ne accorge Taylor Fritz, all`improvviso ritrovatosi senza soluzioni tecniche contro l`esuberanza dell`istrionico parigino, che continua a coprire il campo con una maestria rara. […] A fine partita si esibirà in un ballo liberatorio sotto gli occhi del suo ex allenatore Roger Rasheed, che l`ha intervistato: «È stato molto naturale, un modo per esprimere la felicità. Il mio sogno è di invecchiare in salute e con tanti bambini, di avere una famiglia incredibile». Quella che ha costruito con la Svitolina, che ha seguito per gran parte del match dall`angolo per poi portarle la borsa negli spogliatoi dopo la fatica vincente. Elina è una delle tante mamme tenniste tornate super, ma la sua motivazione è certamente pungolata dalla situazione della sua martoriata Ucraina: «Per fortuna quando torniamo a casa, ci stacchiamo completamente dal tennis. Ci godiamo il nostro tempo come genitori. Abbiamo un legame unico». […]
Monfils danza sullo scalpo di Fritz (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
Continuano le sorprese a Melbourne e ancora una volta la metà di tabellone interessata è quella di Jannik Sinner. L’ostacolo più grande verso la seconda finale consecutiva all`Australian Open sembra essere Holger Rune, rivale agli ottavi del n. 1, che si esalta in questi contesti. Dopo l`uscita di scena di Tsitsipas e Medvedev altre due teste di serie della parte alta salutano il torneo, Karen Khachanov e Taylor Fritz. Il russo viene estromesso dal giovane Michelsen, classe 2004, con il punteggio di 6-3 7-6(5) 6-2 in poco più di due ore. In quella che sta diventando sempre più l`edizione dei giovani chi prova a tenere alta l`età media è un`immortale Gael Monfils, che nonostante i 38 anni mette in scena la prestazione del giorno contro il n. 4 del mondo. […] E dire che Fritz aveva pure iniziato meglio: cinico e centrato, con un break nell`ottavo game lo statunitense conquistava il primo set, prima però di cadere piano piano nella tela tessuta dal ragno Gael. Monfils non concede più neanche una palla break tra secondo e terzo set, vincendo 7-5 il secondo parziale (break chirurgico nel dodicesimo gioco) e 7-6(1) il terzo, dominando il tie-break. Nel quarto game del quarto set Fritz non sfrutta due opportunità di break – che lo avrebbero lanciato verso il quinto set – e cede ancora il servizio in un momento cruciale, sul 4-4. Monfils chiude 6-4 e si scatena in un`esultanza da ballerino navigato («ho fatto quello che mi è venuto in mente, era un modo per esprimere la mia gioia», dirà dopo la partita). 24 ace, 58 vincenti e un atletismo ancora strabiliante nonostante l`età. Gael continua a giocare proprio per vivere partite come questa: «A 38 anni voglio affrontare un grande giocatore in un grande stadio, con una bella atmosfera. Credo di essere il miglior atleta 38enne del tour. Se penso di poter vincere il torneo? No, quello no. Il mio vero sogno è quello di essere vecchio, godere di buona salute e avere tanti bambini. Il mio sogno è di avere una famiglia incredibile». […]