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Australian Open, Cocciaretto: “Ho sprecato molte chances. Ma rispetto a dove ero due mesi fa sono migliorata tanto”

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Elisabetta Cocciaretto cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno dopo la sconfitta d’esordio a Melbourne, patita contro la russa Diana Shnaider.

La marchigiana è stata superata con il punteggio di 7-6 6-4, ma nonostante i rimpianti c’è del positivo, come tiene a precisare la 23enne di Ancona: “Mi sento un po’ triste perché ho avuto molto chances ma resto soddisfatta del mio livello nell’ultimo mese. Non ho giocato molto negli ultimi tempi quindi devo giocare il più possibile e cercare di concentrarmi su dove migliorare in campo rispetto a tutto il resto. In generale non sono troppo triste per il match perché ho giocato piuttosto bene ma ho avuto tante occasioni che dovrà sfruttare meglio in futuro, sicuramente”.

Tante le occasioni avute, specie nel primo set, al momento di chiuderlo. “La più indigesta sul 5-3 vantaggio, quando ho giocato una risposta troppo tesa in mezzo al campo e lei mi ha fatto il vincente. Lì avrei dovuto giocarla un po’ più profonda e stare più concentrata su quello che dovevo fare invece che perdermi sul punteggio o farmi prendere dalla tensione. Devo imparare a gestire quei momenti. Certo se penso a due mesi fa: a come mi stavo allenando, come stavo fisicamente, come stavo giocando che non tenevo due palleggi in croce, perché ero messa malissimo. Sono migliorata davvero tanto, quindi da un lato sono contenta e dall’altro devo trovare la continuità di avere questo livello per più tempo in modo da togliermi più soddisfazioni”.

A proposito delle gambe fasciate, si è trattato di semplice precauzione o c’è dell’altro?: “Mi sto allenando parecchio fisicamente e tre giorni fa mi sono contratta il quadricipite e allora lo ho fasciato, ma non ho male. E siccome quando mi fasciavo la gamba in passato caricavo troppo sull’altra, mi sono fasciata per bilanciare, in via precauzionale. E’ una cosa che mi ha aiutato parecchio, per equilibrare il problema”.

Negli ultimi 18 mesi, a livello di salute, le è capitato di tutto, questa cosa quanto può pesare a livello mentale e tennistico? Quanto condiziona questo?Oggi ragionando dicevo “devo avere pazienza” ma poi mi sono detta ” ne ho avuta anche troppa”, quindi a questo punto devo lavorare più sulla autoconsapevolezza di entrare in campo sfacciata e dire “sono forte” , su questo devo lavorare di più. Dall’altro lato fin da piccola sono sempre stata resiliente perché mi è capitato di tutta. E’ sempre stato un sali e scendi. Però allo stesso tempo credo che questa sia la mia forza, quella di reagire. In questa preparazione ho fatti tanti cambiamenti, ho fatto tante visite. E ho scoperto nuove cose di me legate a questi problemi. Quindi resto positiva perché mi sto assestando”.

Tra tutti questi aspetti negativi c’è stata anche la gioia del titolo mondiale. “A livello di squadra è stato un sogno, allo stesso tempo non ero in forma, non in quel momento. Oggi mi sono sentita come quando stavo bene, quindi sono contenta per questo. Subito dopo la BJKC ho ricominciato a lavorare, dopo tre giorni, perché a livello personale non c’ero. E quindi ho fatto cinque settimane di preparazione che mi sono servite. Adesso devo giocare più match possibili per trovare continuità. Devo cercare di essere più positiva, vedere di più il bicchiere mezzo pieno tralasciando le cose negative, perché tendo ad essere perfezionista”.

Ai numeri e alle statistiche quanto ci pensa Elisabetta? In termini di ranking, vittorie, titoli? “Il ranking rispecchia le partite che hai vinto, il tuo andamento. Quindi se valuti il tutto non è bello guardare solo a quello perché c’è altro al di fuori del campo. Vedo tenniste che cambiano modo di fare quando salgono in classifica, il modo di atteggiarsi. Per me non esiste. C’è dell’altro oltre al tennis, e ogni tanto bisogna andare al di là del tennis giocato, ci sono cose più importanti. Penso che chi si concentra solo su quello che deve fare in campo e su quello che deve migliorare sono quelli che rendono meglio rispetto a quelli che pensano al ranking o alle statistiche”.

Per lei adesso è il momento di guardare avanti, ai prossimi tornei: “A Linz in Austria, ma prima c’è il doppio. Poi dopo Cluj-Napoca, un 500 e un 250”

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