Australian Open: sei giocatori non teste di serie su cui porre molta attenzione. Chi seguire e perché
Il bello degli Slam? Le sorprese. In particolare all’Australian Open (terra che ha portato alla raccolta di crismi di insperata nobiltà Pouille, Edmund e Karatsev, per citarne alcuni) un underdog in semifinale, o quantomeno ai quarti, è quasi un’usanza. Ha un po’ stonato in effetti l’ultima edizione maschile, che ha visto ben sei dei primi 8 giungere ai quarti di finale, con le tds n.9 e 12 a completare il parterre. Tra le ragazze la semifinale di Yastremska, i quarti di Kalinskaya e la finale di Zheng (al tempo decisamente sorprendente) hanno invece rispettato le “attese”. Quest’anno i nomi piccanti per arrivare in fondo sovvertendo i pronostici non mancano. Ne abbiamo scelti sei, tre per tabellone, con una sola (logica) linea rossa: non essere tra le teste di serie. Dunque non ci saranno Machac, Muchova, Draper o Putitntseva, per citarne alcuni. Ma underdog nel vero senso della parola (leggere alla voce Korda o Shelton nel 2023).
Nota per l’uso: Joao Fonseca ha un futuro roseo ad altissimi livelli, è sotto gli occhi di tutti. Ma il dover affrontare un top player come Rublev all’esordio assoluto in uno Slam ha scoraggiato dal metterlo in questa lista. Giocherà sicuramente un gran match contro il russo, ma è un po’ prematuro aspettarsi subito un torneo di altissimo livello. Stesso dicasi per Martin Landaluce, che rischia di incrociare Tsitispas (3 semifinali e una finale in Australia); le stimmate le hanno entrambi, ma dovranno farsi un po’ di ossa prima di volare dove osano le aquile.
Jakub Mensik – miglior risultato Slam: 3T US Open (2023, 2024)
Una carta abbastanza banale in effetti, ma non si può non partire dal giovane ceco. Mensik è il futuro del tennis, e sembra intenzionato ad arrivare anche prima del previsto. Fluido da fondo, ben dotato a rete, ha già dimostrato di saper giocare ad alti livelli, con 4 vittorie su 8 partite contro i top 10. Chiaramente l’esuberanza giovanile e la lucidità in alcuni momenti clou sono dei lati che vanno un po’ sgrezzati, ma si lavora su una base di altissimo livello. Il secondo turno contro (probabilmente) Ruud è suggestivo, un test a livello Slam contro un tre volte finalista, che però raramente ha brillato in Australia. Una sua vittoria non sarebbe così sorprendente, e la zona di tabellone non impedisce di sognare. Gli ottavi sono alla portata, lì l’incognita Paul potrebbe essere un ostacolo importante, ma Jakub sembra decisamente pronto per centrare per la prima volta la seconda settimana in un Major.
Zeynep Sonmez – miglior risultato Slam: 1T Roland Garros (2024)
La ragazza ha talento e fegato da vendere. Compirà 23 anni ad aprile ed è già diventata la seconda tennista turca capace di vincere un titolo WTA (perdendo solo 3 game in finale a Merida). Entrata da poco nelle top 100, gioca bene da fondo e si trova decisamente a suo agio sul cemento. Non è una gigante, e in effetti ha da lavorare molto sul servizio, ma la statura (1,70) e la struttura leggera le permettono una grande mobilità e un’ottima capacità di dirigere il gioco. Soprattutto dal lato sinistro manovra molto bene con il rovescio e ha una buona sensibilità, non disdegnando il gioco d’attacco. Esordirà con la wild card locale Gibson, partita decisamente alla portata, con la prospettiva di un intrigante secondo turno contro Paula Badosa. Difficile, molto, ma non impossibile. Questo torneo potrebbe essere quello della svolta ad alti livelli per Zeynep; se troverà la fiamma di Merida, saranno dolori per molte.
Zizou Bergs – miglior risultato Slam: 3T Roland Garros (2024)
Senza girarci intorno: come livello di gioco, Bergs vale i primi 30. Il belga esprime un tennis naturale, con ottima qualità da fondo e una buona manualità anche nei pressi della rete. Bonus: sa giocare bene sia sul cemento che sulla terra, da valutare sull’erba. Ha raggiunto la prima finale ATP della carriera alla vigilia dell’Australian Open in quel di Auckland, e arriva con il vento in poppa ed esperienza che cresce di settimana in settimana. Perché se il gioco c’è, a mancare sono lucidità e freddezza nei momenti che contano, qualità che si acquisiscono chiaramente solo giocando ad alti livelli. Uno step che Zizou sembra pronto a compiere. Lo spicchio lo porterebbe al terzo turno con De Minaur, i primi due turni sono alla portata. Con il dovuto rispetto per Demon, essere nella sua zona non è da incubo, e questo Bergs potrebbe cogliere contro di lui la prima vittoria della carriera contro un top 10 e realizzare un torneo da raccontare.
Iva Jovic – miglior risultato Slam: 2T US Open (2024)
Il futuro. Del tennis americano e non solo. Jovic, n.5 a livello juniores e due volte campionessa Slam in doppio di categoria, giocherà il suo primo torneo fuori dai confini USA. Due anni fa Shelton con queste premesse raggiunse i quarti di finale. Detto che sono casi chiaramente diversi, la classe 2007 (18 anni il prossimo 6 dicembre) ha dimostrato di saper reggere l’urto dei grandi palcoscenici e di avversarie navigate. A tennis gioca in maniera pulita, nessun colpo eccellente ma tanta solidità. Il sorteggio, dopo Parrizas-Dias (battibile) le pone Elena Rybakina al secondo turno. Pensare che ad oggi Iva possa battere la kazaka è chiaramente prematuro, ma indubbiamente sarebbe un interessante banco di prova per capire a che punto è, e per studiare dalle migliori in presa diretta. Poi, una volta sul campo, tutto può succedere (chiedere conferma ad Anna Blinkova).
Benjamin Bonzi – miglior risultato Slam: 3T Australian Open e US Open (2023)
Precisazione: l’intenzione era di parlare di Jacob Fearnley, ma il primo turno con Kyrgios (il britannico è favorito), e l’essere in rotta di collisione con Zverev, hanno portato a virare su Bonzi. Il francese non è un primo pelo, va per i 29 anni, ma è decisamente in ripresa come ha dimostrato nel finale della scorsa stagione. Due anni fa in Australia raggiunse il terzo turno e il best ranking, si trova a suo agio su queste superfici dove può far valere il servizio e la solidità nello scambio. L’esordio con Goffin è alla portata, la prova del 9 sarà il secondo turno con un Dimitrov non particolarmente brillante, oltre ai dubbi fisici, in questo inizio di stagione. Può cogliere il colpo grosso e arrivare al terzo turno, e da lì iniziare a sognare. Dei tanti francesi è uno di quelli che parte più in sordina, ma in una campagna Slam può essere un dono.
Destanee Aiava – miglior risultato Slam: 5 volte 1T (Australian e US Open)
A 16 anni il primo main draw Slam, in casa, nel 2017. Poi varie wild card, infine il buio. Nonostante ancora debba compiere 25 anni, Aiava era già stata spuntata ad ex promessa dopo aver rivestito i panni di speranza del tennis australiano. Ha avuto la forza e la perseveranza di rimboccarsi le maniche e, ripartendo dalle qualificazioni, tornerà a giocare lo Slam di casa a quattro anni di distanza dall’ultima volta. Stavolta con meno pressione e prospettive diverse. Con abiti vintage, acquistati in maniera autonoma, proverà a farsi strada in un tabellone tutt’altro che impossibile. Al secondo turno dovrebbe trovare una Collins lontana dal suo meglio, per poi incrociare probabilmente Keys al terzo. Partite difficili ma non impossibili per giungere all’appuntamento degli ottavi con Rybakina, salvo scossoni. Può intrufolarsi nei vuoti, può provare finalmente a prendersi lo scettro del tennis australiano che avrebbe dovuto reclamare anni fa.