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Roddick entra duro su Kyrgios: “Ormai è un influencer, vive per i like”

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Chiunque bazzichi sulle pagine social di tennis si sarà imbattuto nei commenti di Nick Kyrgios, o in qualche loro citazione. Ebbene, Andy Roddick, dopo essere stato anche lui oggetto di critiche da parte di Nick, ha detto di aver visto a sufficienza. L’ex americano numero 1 ha parlato della “Situazione Nick Kyrgios”, insieme a Jon Wertheim, sul suo podcast “Served with Andy Roddick”.

Il tutto è nato quando Nick ha criticato Andy per la sua posizione meno aggressiva e rigida sulla questione doping: per Kyrgios, ciò significava che allora Roddick doveva essersi per forza dopato durante la sua carriera. Un conto è criticare qualcuno sulla base di prove, un altro è farlo per delle posizioni che si sceglie di prendere, anche in base a come si percepisce il problema o quanto si sceglie di informarsi prima di aprir bocca.

Il problema di Nick, secondo Andy, è “l’ipocrisia con cui sceglie a chi fare la morale, mentre al contempo pretende che si consideri il contesto delle sue parole.” La recente giocata di Kyrgios è stata andare sotto ai commenti di Cruz Hewitt a prenderlo in giro per essersi allenato con Jannik Sinner, da tempo centro di critiche per la questione doping, soprattutto movimentate da Kyrgios stesso. Sulla vicenda, Andy è ragionevolmente molto severo “Quando avevo 16 anni, il solo allenarmi con Andre Agassi mi ha fatto sentire sulle nuvole per una settimana. Immagina un uomo di quasi 30 anni che va nei commenti di un sedicenne per rendere il tutto centrato su se stesso. È ridicolo. Kyrgios vuole comprensione per i suoi problemi personali, come quando lo hanno provato colpevole di abusi sulla sua ex-fidanzata, ma non applica la stessa compassione per gli altri.”

L’ulteriore problema del suo comportamento, e questa volta lo sottolinea Jon Wertheim, sta nella comprensione e nella divulgazione delle informazioni. “Quando gli è stato chiesto di Sinner, ha risposto che era colpevole siccome gli erano stati tolti punti e di quel torneo. Il fatto è che quello è un protocollo, non ha a che fare con la colpevolezza. Fare riferimento alla WADA senza capire come funzionano i regolamenti mostra una totale mancanza di comprensione.”
Quando una persona così influente sui social parla di questi argomenti, il problema è che a volte viene ascoltata più delle fonti autorevoli, il che genera molta confusione. Le persone che leggono le sue uscite sono a volte anche influenzate da quello che lui dice e pensano che le sue parole siano la verità che illumina le zone buie.

Riguardo ai commenti di Nick, specialmente gli ultimi, e al fatto che lui non farà parte del team di ESPN che commenterà l’Australian Open, Roddick avvisa: “Ci sono persone che non sono state assunte o hanno perso il lavoro per molto meno”. Alla fine, però, ad Andy dispiace, perché è un giocatore da cui non riesci a levare gli occhi di dosso, ma per come gioca in campo, non per quello che twitta”

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