Notizie

Caso Sinner, la Ceo dell’Itia: “Rischia almeno un anno di squalifica”

0 3

Tra pochi giorni – per la precisione nella notte italiana tra sabato 11 e domenica 12 gennaio- comincerà l’Australian Open e Jannik Sinner proverà per la prima volta nella sua carriera a difendere il titolo di un torneo del Grande Slam: un anno fa vinse infatti il primo titolo major della vita sconfiggendo in rimonta il russo Daniil Medvedev, godendosi il momento della svolta più bella. Nel frattempo Jannik è diventato un’altra cosa: un successo dietro l’altro, il numero 1 del mondo, il secondo torneo dello slam, a New York, e poi, ancora il sorriso delle Finals di Torino e della seconda Coppa Davis. Il 2024 di Sinner è stato il sogno di ogni bambino, un sogno dal retrogusto amaro, perché la vicenda della positività al Clostebol ha indubbiamente segnato Jannik dal punto di vista umano: ma quando si chiuderà, finalmente, questa vicenda? Nel corso delle ultime settimane si sono rincorse voci e indiscrezioni e l’ipotesi è che la pronuncia del TAS arriverà nel mese di marzo: ricordiamo che l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha fondamentalmente accettato la versione di Jannik, ovvero quella di una contaminazione involontaria: il tema del ricorso non è più il ‘doping’ ma la negligenza (e le conseguente responsabilità oggettiva) dell’atleta.

Caso Sinner: cosa deve provare la WADA per squalificare Jannik?

In ogni caso Sinner è stato trovato positivo a una sostanza proibita e, quindi, in caso di eventuale condanna, rischia una squalifica da 1 a 2 anni: Karen Moorhouse, la CEO dell’’ITIA (International Tennis Integrity Agency, l’organismo indipendente che ha assolto Jannik per conto dell’ATP), ha confermato questa possibilità in un’intervista concessa al sito tennis365.com: “Se risulti positivo a una sostanza vietata, il punto di partenza per una possibile squalifica è di quattro anni. Se si può dimostrare che non sia stato intenzionale, la pena si riduce a due anni. A questo punto si devono fare delle differenziazioni. Nel caso di Swiatek parliamo di un prodotto contaminato (medicinale), mentre per Sinner c’è la complicazione che il suo sia un prodotto non contaminato, in quanto il fisioterapista ha usato sul suo dito il prodotto in questione che conteneva il principio attivo dopante. Per questo, l’intervallo della squalifica va da uno a due anni”. 

Ha poi aggiunto Moorhouse: “So che la WADA ha affermato che il motivo del ricorso si concentra sul fatto che il giocatore possa avere una responsabilità, rispondendo all’articolo in cui si parla di ‘nessuna colpa o negligenza significativa’. Il Tribunale Indipendente di primo grado aveva ritenuto che Sinner non avesse alcuna colpa o negligenza, avendo usato la massima cautela possibile. L’Agenzia mondiale antidoping contesta proprio questo aspetto”.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored