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Geraci: l’Occidente concepisce le relazioni internazionali come una partita di tennis

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I Paesi occidentali concepiscono le relazioni internazionali come una partita di tennis, in cui ci sono sempre un vincitore e un perdente. Il Sud globale ha invece un approccio che si può paragonare al tango: entrambi i partner vogliono che l’altro balli bene, ha affermato Michele Geraci, ex sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico e docente alla New York University Shanghai, intervenendo alla conferenza internazionale dello Schiller Institute lo scorso 7-8 dicembre.
“Nel campo delle relazioni internazionali, l’Occidente adotta un approccio da gioco a somma zero, il che significa che se tu vinci, io devo perdere e la mia vittoria significa la tua perdita”, ha detto Geraci. “Invece, il Sud globale – la Belt and Road, i BRICS – tende ad avere un approccio più win-win, ovvero che la tua prosperità, la tua stabilità, il tuo sviluppo economico apportano benefici anche alla mia prosperità, alla mia stabilità e al mio sviluppo economico. Uso una metafora per paragonare questi due approcci: il gioco a somma zero, la filosofia occidentale guidata dagli Stati Uniti, è un po’ come una partita di tennis. Naturalmente, può finire solo 6-4 o 4-6; se io vinco, tu perdi; se io perdo, tu vinci. La vittoria è un po’ come ballare il tango, dove entrambi i partner devono essere buoni ballerini per poter ballare molto bene. E se uno dei due partner cade, cade anche l’altro. Perciò si vuole che siano bravi e che si aiutino a vicenda per essere bravi esecutori. Quindi, l’approccio occidentale, gioco a somma zero = partita di tennis; il Sud globale, win-win = ballare il tango. Io preferisco ballare il tango; l’approccio porta benefici a più persone ed è meno conflittuale in termini di competizione; si basa più sulla cooperazione che sulla competizione”.
Geraci ha poi contrapposto “la visione che Lyndon LaRouche ha esposto molti anni fa”, all’approccio geopolitico dell’Occidente. Perché, parafrasando LaRouche, la Belt and Road Initiative, la BRI, è una buona cosa? “È una buona cosa perché, le rotte via mare – certo, sono importanti perché trasportano container e merci da un porto all’altro – non creano sviluppo economico nel mare, creano sviluppo economico nei terminal, all’inizio e alla fine di una rotta, ma non nel mezzo: acqua è e acqua rimane”.
“Invece, l’altro tratto della Belt and Road, quello terrestre, che la Cina vuole sviluppare e sta sviluppando attraverso il Kazakistan, l’Asia centrale, e poi verso il Medio Oriente, l’Africa, l’Europa orientale, l’Europa e il Sud-Est asiatico (non dimentichiamo il Corridoio Nord-Sud), è un percorso che crea benefici economici nei luoghi che tocca. Una ferrovia, un’autostrada generano sviluppo economico in quelle regioni, magari aumentando il valore dei terreni, o nuovi siti produttivi che vogliono essere vicini a quei percorsi.
“Nella visione di Lyndon LaRouche, la crescita economica determinata dall’esistenza stessa di queste nuove tratte sarebbe tale che il costo del trasporto sarebbe pari a zero, perché il costo di un investimento sarebbe compensato dallo sviluppo economico che quell’investimento comporterebbe, per un trasporto di merci completamente gratuito su quelle tratte. E ora capite che questa idea visionaria cambia completamente il modo in cui i Paesi fanno affari tra loro, cambia completamente il modo in cui i Paesi commerciano tra loro – a beneficio di chi? A beneficio di quelle aziende, entrambe win-win, che comprano e vendono l’una dall’altra”.
Guarda l’intervento di Geraci al minuto 1:20:00 qui: https://www.youtube.com/watch?v=S9ltnjy5W4Q.

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