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Vamos Rafa: il dietro le quinte di una carriera leggendaria

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Il libro “Vamos Rafa” di Alejandro Ciriza non è un’autobiografia. O meglio non lo è nella classica definizione del termine, né gronda esclusivamente di interventi del protagonista o di stralci di interviste svolte con lui, come vediamo nell’imponente e meraviglioso “Roger Federer, il Maestro” di Christopher Clarey. Ma è qualcosa di più ampio, più particolare, e che per questo può puntare a rimanere nel cuore degli appassionati, di chi legge il libro cercando qualcosa, volendo strappare un ricordo alle 200 e poco più pagine che lo compongono. Dunque sconsigliamo la lettura a chi si aspetta un infinito elenco dei tanti record di Nadal, un elogio continuo della sua vita e carriera dalla vittoria a Les Petits As nel 2000 al Roland Garros 2022: questo libro esplora l’uomo e il giocatore Rafa sin dagli albori, assolutamente, ma in un modo “inconsueto”.

Il volume è perfetto per chi sia desideroso di capire come sia stata possibile una tale longevità con tutti i problemi fisici per Rafa, e l’importanza di tante piccole cose che separano i grandi giocatori dalle leggende. Un compito arduo che non solo una buona penna, capace di essere concisa e diretta nello sviluppo dei concetti, ma soprattutto un profondo conoscitore del ragazzo prima e dell’uomo poi, oltreché del suo team, poteva svolgere in maniera egregia. E Alejandro Ciriza, firma del tennis per El Paìs, non ha mancato l’appuntamento con la storia.

La particolarità dell’opera sta proprio nel modo di raccontare gli eventi. Per quanto infatti venga seguito comunque un ordine tendenzialmente cronologico, il principale intento dell’autore è poter fornire a chi legge un punto di vista inedito, un dietro le quinte introvabile altrove. Ad esempio la finale di Wimbledon 2008, l’epica vittoria contro Federer non viene raccontata analizzando il match o i suoi punti principali in maniera schematica, da telecronaca, ma raccontando il prima e il dopo. Entrando nella sfera personale del Nadal allora 22enne per analizzarne la rivalità/amicizia con Roger e l’avvicinamento, poi la reazione, alla partita più bella della storia del tennis. E così per tanti altri importanti incontri: non tanto il mancino grintoso, furibondo e inscalfibile da fondo, quanto il ragazzo umile e l’uomo lungimirante che hanno fatto in modo che Rafael diventasse Nadal.

La chicca delle tante testimonianze di grandi personaggi dello sport spagnolo e non solo, da Pau Gasol ad Andrés Iniesta, sono un valore aggiunto che oltre a dare un’idea del peso e dell’aura del maiorchino, ben contribuisce a definire anche il tasso di lavoro svolto dall’autore. Ciriza non si limita alle proprie opinioni, o a vecchie interviste trite e ritrite, ma dà voce a varie personalità capaci di tratteggiare l’importanza in tutti i campi della vita, soprattutto in Spagna, di Nadal. Intermezzi come queste testimonianze alleggeriscono la lettura e permettono di entrare in presa diretta in un mondo apparentemente distante anni luce come quello della quotidianità di un pluricampione Slam. Tessuta nei suoi fili più profondi con arguzia e conoscenza da una penna lucida e non banale.

Perché, un altro punto a favore dell’autore, in un mondo che corre veloce come quello in cui viviamo, è la lunghezza: 224 pagine, compresi prefazione (di Toni Nadal) e postfazione. Questo traccia l’identikit di una lettura non pesante né eccessivamente impegnativa, e soprattutto di un volume maneggevole e di conseguenza fruibile in qualsiasi momento. Ciò è di sicuro un “aiuto” per i giovani, sempre più impazienti, e per dar loro il modo di conoscere più profondamente chi è stato Rafa Nadal dentro e fuori dal campo. Da appena ragazzino, con il sacrificio e la forza di volontà di giocare da sinistra pur essendo destrorso, a quasi quarantenne, zoppicante all’indomani dell’ultimo trionfo al Roland Garros.

La qualità più apprezzabile, infine, è la prosa scelta. Il libro sembra un lungo articolo, c’è un filo conduttore che tiene per mano il lettore dall’inizio alla fine, con pochissimi tempi morti e continui spunti a ravvivare l’attenzione. Non mancano belle citazioni, né ricordi difficilmente rintracciabili altrove, dalle conferenze in piena notte alle interviste condivise nei posti più assurdi. Ma non c’è traccia di mitizzazione né di eccessivo romanticismo: scrittura lineare, qualche frase epica qua e là ma senza mai esagerare. Come ben si addice allo stile del Re della terra, del diablo di Manacor, di uno dei giocatori più forti (se non proprio il più forte) di sempre: umile, dotato di un talento fuori dalla norma ma votato al sacrificio per arrivare in alto. Cercando sempre di lasciare agli altri la prima pagina, tenendo per sé la propria vita privata (citata con giuste dosi, senza mai travalicare ben precisi limiti, anche nel libro) e lasciando ai gemiti, ai tic, il ruolo di parlare e descriverne le proprie qualità. A quei “Vamos” che hanno spalancato per tantissimi la passione per il tennis. E che, inevitabilmente, già ci mancano. Questo libro è un sontuoso saluto al Re della terra, all’ultimo gladiatore. Un elegante ricordo per un campione eterno.

Il libro “Vamos, Rafa!” è acquistabile a 18 euro sul sito di Giunti

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