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ATP Brisbane, Thompson: “Non mi capacito di come la stagione 2025 possa già iniziare nel 2024”

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Vincente, ma piuttosto avvelenato. Jordan Thompson ha giocato un’ottima partita di primo turno al Brisbane International, sconfiggendo in tre set Matteo Berrettini. In conferenza stampa, però, non si è risparmiato con le critiche sulla tanto discussa off-season, a detta di tutti i tennisti troppo corta. Specialmente per chi, come lui e il compagno di doppio Max Purcell – sospeso dall’ITIA per doping e subito difeso a spada tratta dall’amico Jordan -, abita in Australia e fatica molto durante l’anno a compiere anche solo un breve ritorno a casa per qualche giorno. Di seguito, lo sfogo del numero 26 ATP in conferenza stampa a Brisbane.

D: Come valuti il tuo livello di gioco e quello di Berrettini?

Thompson: “È la prima settimana dell’anno, primo match in stagione. La nostra off-season è uno scherzo: iniziamo la stagione 2025 nel 2024. Verrebbe quasi da dire che entrambi abbiamo avuto un periodo di riposo dalle competizioni, ma in realtà non è così. È una sensazione strana dover già giocare così presto. Entrambi abbiamo disputato la Coppa Davis solamente un mese fa. Sia io che lui siamo un po’ arrugginiti qua e là. Allo stesso tempo, non penso che sia passato così tanto tempo “a riposo” da poter dire che siamo fuori forma”.

D: Dopo dieci anni che sei nel circuito, approcciandoti a questa stagione c’è qualcosa che senti di aver cambiato che ti permette di essere così costante?

Thompson: “Negli ultimi anni direi la mentalità. Pensare di dover solo essere positivo, colpire palline, contare sulle mie gambe e sulle mie rotelle per vincere i punti e competere. Ora, sto cercando di essere un po’ più aggressivo e prendere il controllo del gioco un po’ di più. Credo che anche questo contribuisca molto”.

D: La vittoria contro Nadal lo scorso anno ha contribuito poi al modo in cui il tuo 2024 è proseguito?

Thompson: “Sicuramente. Sconfiggere Nadal in Australia, ai quarti di finale di uno dei tornei di casa, è incredibile. Specialmente quando si pensa che lui è uno di quelli che ho sempre idolatrato durante la mia crescita. È speciale già solo condividere il campo con lui. Sconfiggerlo, però, diventa tutta un’altra cosa. La mia fiducia è salita di molto. Non importava la sua classifica, perché lui compete sempre qualunque cosa accada. Diciamo che quello è stato il calcio di inizio della mia stagione.

D: Come eviti il burnout, dato che la off season è praticamente inesistente?

Thompson: “Mi è sembrato che sia durata circa due secondi (sorride, ndr). È un aspetto abbastanza insidioso, specialmente per noi australiani. In sostanza, noi partiamo dopo l’Australian Open e torniamo a casa non prima che la Coppa Davis sia finita. La stagione è veramente lunga. Torniamo nel nostro paese solo alla fine di novembre, quindi siamo via per circa 10-11 mesi ogni anno. Praticamente, se giochiamo la Davis ci rimangono solo tre settimane di stop. Si spinge sempre per iniziare presto la stagione successiva. Non mi capacito di come la stagione 2025 possa iniziare già nel 2024. Dovremmo tornare in campo la settimana dopo. Al momento ci sono molte cose nel nostro sport che richiedono un po’ di pulizia”.

D: C’è qualcosa che fai che ti permette di essere fresco mentalmente? Oppure è piuttosto impossibile?

Thompson: “Personalmente, quando torno a casa voglio solo sdraiarmi sulla spiaggia e rilassarmi, lasciando stare le racchette per un paio di settimane. Ma bisogna comunque svolgere molta preparazione fisica per rimanere in forma. Hai solo tre settimane e poi riecco i tornei. Non ti puoi permettere errori con quel poco tempo “libero” che hai”.

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