Del Potro e l’omaggio a Djokovic: “Sei un campione anche nella vita, la nostra amicizia è eterna”
Domenica 1° dicembre è stata una giornata che verrà ricordata come una delle più emozionanti nella storia moderna del tennis. Juan Martin del Potro, al termine di una carriera martoriata dagli infortuni ma costellata anche di grandi successi, ha detto addio al tennis in un match d’esibizione nella sua Buenos Aires. Uno degli atleti più amati in tutto il mondo, il gigante buono di Tandil è stato molto più di un semplice giocatore di tennis: oltre a possedere uno dei dritti più devastanti della storia, il campione dello US Open 2009 è stato uno straordinario esempio di resilienza e la sua carriera ha insegnato a tutti noi quanto fragili possiamo essere al cospetto delle intemperie della nostra vita.
Ad accompagnarlo nel suo ultimo match niente meno che Novak Djokovic, il tennista più vincente della storia, che con del Potro ha sempre avuto un rapporto molto speciale. Il 24 volte campione Slam si è dimostrato la spalla perfetta per la serata finale della carriera dell’argentino, essendo stato in grado di pronunciare un commovente discorso e avendo fatto divertire ed emozionare – emozionandosi a suo volta – per tutto il corso di un evento che è stato un successone.
Tramite un post condiviso sui propri canali social, del Potro ha voluto ringraziare Djokovic per quanto fatto e per aver contribuito a rendere il momento del suo ritiro incredibilmente speciale. “Novak, le parole non sarebbero sufficienti, ma voglio ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me da quella cena a Miami, quando hai accettato di imbatterti nella grande follia di far parte del mio match di addio in Argentina, e l’hai fatto nonostante la tua stagione sia stata molto complicata – ha esordito l’ex numero 3 del mondo –. Da quel momento, e fino al giorno in cui hai lasciato il mio Paese, hai dimostrato una generosità che non dimenticherò mai”.
“Sono eternamente grato a te e a tutto il tuo team per essere stati disponibili in ogni dettaglio, in ogni esigenza. Hai capito e compreso la situazione in cui mi trovavo e sei stato il miglior partner possibile, dentro e fuori dal campo, per realizzare un addio che non avrei immaginato nemmeno nei miei sogni più sfrenati. La tua presenza non solo ha reso questo evento indimenticabile per me e la mia famiglia, ha proprio trasceso il tennis. Un intero Paese ha potuto divertirsi ed emozionarsi con te: hai dimostrato di non essere solo il più grande della storia di questo sport, ma di essere un campione anche nella vita. L’Argentina ti ama e ti saremo eternamente grati per lo spettacolo, la generosità e la dedizione che hai profuso per rendere perfetto questo giorno. Sento che da tutto questo è nato qualcosa di molto speciale: un’amicizia sincera che durerà per sempre”, ha concluso l’argentino.
Parole bellissime e sentite nei confronti di un amico, nonché uno dei più grandi rivali della sua carriera. Del Potro e Djokovic, infatti, si sono affrontati ben 20 volte e alcune di queste sono giunte in occasioni molto importanti. Si ricordi la finale dello US Open 2018, quando il serbo ebbe la meglio e, accortosi delle lacrime del suo rivale, corse a consolarlo in panchina prima della cerimonia di premiazione. Famose inoltre le sfide olimpiche tra i due: la finale per il bronzo a Londra 2012 e il primo turno di Rio de Janeiro 2016, entrambe vinte dal tennista sudamericano. Epiche anche le vittorie di Djokovic nel 2013, quando sia in semifinale a Wimbledon che in finale al Masters 1000 di Shanghai venne a capo di due autentiche maratone. I due hanno disputato, infine, un incontro palpitante agli Internazionali d’Italia nel 2019, quando l’ex numero 1 del mondo vinse annullando match point: fu quella l’ultima grande apparizione di del Potro, che da quel momento in poi ha potuto giocare solo altre sei partite prima di essere costretto al ritiro.