Il tennis torna in Russia per un’esibizione: Bautista guida i Lions alla vittoria, presenti Bublik e Khachanov
Il grande tennis non si disputa in Russia da ormai tre anni, ma c’è una tanto discussa eccezione: nelle ultime tre stagioni, tra fine novembre e inizio dicembre, si è giocata un’esibizione di tre giorni sul modello della Laver Cup alla Ksk Arena di San Pietroburgo. L’esclusione dalla disputa e dall’organizzazione di competizioni ufficiali internazionali è dovuta al conflitto bellico ed è a tempo indeterminato, ma sul sintetico allestito nella località che nel recente passato ospitava tornei ATP e WTA ha avuto luogo il North Palmyra Trophy con la presenza di alcuni nomi interessanti del panorama globale.
Lo spagnolo Roberto Bautista Agut, l’australiano Thanasi Kokkinakis, il serbo Dusan Lajovic e lo spagnolo Pedro Martinez sono stati i nomi più in auge, oltre al celebre “giocoliere” Mansour Bahrami e ad atleti del panorama russofono come Karen Khachanov, Alexander Bublik, Diana Shnaider, Yulia Putintseva, Anastasia Potapova, Nikolay Davydenko, Anastasia Myskina, Elena Vesnina. Spazio a un’esibizione in un’arena sold-out e a una competizione a squadre miste vinta dai Lions di Potapova, Khachanov, Tomova, Lajovic e Bautista Agut contro gli Sphinxes di Bublik, Putintseva, Shnaider, Kokkinakis e Martinez.
Punteggio finale di 116-111, frutto della somma di undici incontri (otto singolari e tre doppi). La sfida più interessante si è rivelata quella tra Bautista Agut e Bublik (11-10), Khachanov ha regolato Kokkinakis per 12-9, ma l’australiano e il kazako si sono rifatti in doppio sugli stessi rivali (12-9). Va puntualizzato che l’esibizione era gentilmente ben retribuita dal colosso energetico Gazprom e che ha trovato spazio nel mese di pausa tra la conclusione della stagione e l’inizio della nuova annata agonistica.