ATP Challenger Rovereto: Maestrelli prova a raddrizzare in extremis una stagione non entusiasmante
Il Challenger 100 di Rovereto è entrato quest’anno in calendario in sostituzione di quello di Bergamo, sfrattato dallo storico PalaAgnelli e in attesa della costruzione del nuovo Palasport. Ma lo slittamento dell’inizio dei lavori per la struttura di via Pizzo Presolana rende incerta la data per l’inaugurazione, al momento prevista per la seconda metà del 2026. Nel frattempo il Circolo Tennis Baldresca di Rovereto si è attrezzato al meglio, tirando a lucido la struttura e aggiungendo tribune supplementari.
E proprio da Rovereto giungono finalmente buone notizie per Francesco Maestrelli, in tabellone con una wild card, che si qualifica per i quarti battendo 7-6(10) 6-7(5) 6-2 il qualificato irlandese Michael Agwi (n.423 ATP), dopo che all’esordio si era sbarazzato di Pierre-Hugues Herbert. Due vittorie di un certo spessore perché il francese, a 33 anni compiuti, continua ad essere un avversario molto pericoloso e Agwi un prospetto di sicuro interesse. Ma di questo 21enne con sangue ucraino e nigeriano nelle vene, ma con passaporto irlandese, parleremo in un altro momento perché merita senz’altro un’attenzione non occasionale. Dicevamo di Maestrelli e di un risultato che nel 2022 sarebbe rientrato nella normalità, se non fosse che da allora Francesco ha inanellato una serie di risultati piuttosto deludenti, che l’hanno fatto scivolare in classifica. Lo ammette senza remore lo stesso tennista: “Le mie ultime due stagioni sono state sicuramente inferiori alle aspettative. Adesso ho smesso di pormi obiettivi a lunga scadenza e ho capito che guardare troppo i numeri mi distrae dal lavoro quotidiano. In parte ci sono riuscito, ma ho avuto diversi periodi in cui non sono riuscito a mantenere l’atteggiamento giusto per crescere. Ma è inutile piangere sul latte versato, non mi resta che continuare a lavorare. Intanto il mio nuovo coach (da quasi un anno lo segue Giovanni Galuppo) mi dato alcuni ottimi consigli, soprattutto quello di mettere tutta la forza che ho in ogni partita, senza guardare il risultato. Io devo lavorare su ogni punto e poi si tireranno le somme. Così non ho esitato nelle ultime settimane a giocare degli ITF per ritrovare fiducia (finale a Monastir e semifinale a Santa Margherita di Pula). Un circuito dove ci sono molti meno comfort e che mi ha ricordato come giocare ad alti livelli sia molto meglio, credetemi. Sono comunque contento del mio finale di stagione e voglio che non sia una casualità. Anzi, voglio che uscire dalle difficoltà diventi un mio punto di forza. Complimenti comunque ad Agwi (battuto 7-6(10) 6-7(5) 6-2 dopo oltre due ore e mezza di partita) che credo crescerà molto”. Venerdì Maestrelli sfiderà il croato Dino Prizmic (n.319), di due anni più giovane di lui. E sarà un’ottima chance per giocare una partita di alto livello.
Ai quarti anche Luca Nardi che in questo finale di stagione sembra aver ritrovato la giusta forma. La sua vittoria contro il tedesco Max Rehberg, che a noi piace molto, è stata convincente (6-2 6-2) e il quarto di finale contro l’ucraino Oleg Prihodko (n.341) lo vede chiaramente favorito…ed è proprio questo a preoccuparci perché i favori del pronostico tendono talvolta a far rilassare il tennista pesarese. Che invece avrebbe proprio bisogno di questi punti per guadagnarsi l’accesso diretto al tabellone principale degli AO, visto che l’attuale posizione (n.110 ATP) non lo lascia certo tranquillo.
Non è bastato nemmeno il simpatico striscione con scritto “Curva Oradini” a spingere Giovanni Oradini, che qui è di casa, al successo contro Alexey Vatutin. Il russo non ha un tennis appariscente, ma sa mettere l’avversario in condizione di sbagliare. È così che si spiega il 6-2 6-4 che manda a casa Oradini al primo turno, anche se l’azzurro può recriminare su qualche episodio. Il roveretano ha perso anche in doppio, in coppia con quel Geoffrey Blancaneux che, nei quarti in singolo, è suo compagno di squadra in Serie A1, con i colori dell’ATA Battisti Trento. I due saranno impegnati domenica a Roma per una delicata gara di ritorno dei play-out dopo il 3-3 di domenica scorsa. Prosegue invece la corsa di Martin Landaluce, sempre più protagonista del torneo. Il madrileno ha superato 6-2 7-5 il francese Kyrian Jacquet. Con questo successo, lo spagnolo mantiene vive le speranze di qualificarsi in extremis per le Next Gen Finals di Jeddah: in questo momento è in nona posizione, con una ventina di punti di svantaggio rispetto all’americano Nishesh Basavareddy, che da parte sua non è certo fermo sui pedali e al Challenger di Puerto Vallarta ha a sua volta raggiunto di quarti di finale. Termina al secondo turno la corsa di Federico Arnaboldi, evidentemente esausto dopo una lunghissima stagione. Lo si è visto contro il coriaceo danese August Holmgren che ha 26 anni ma in realtà tennisticamente è molto più giovane perché ha studiato in USA dove riuscì a diventare n.1 nella classifica dei College. Il tennista comasco comunque aveva illuso portandosi avanti 3-1 per poi scoprire come il proprio serbatoio fosse desolatamente vuoto, subendo un parziale di 11 giochi a 1.
Al Challenger 75 di Montemar (terra battuta) c’erano tre italiani in tabellone: Fabio Fognini, prima testa di serie, Francesco Passaro e Andrea Pellegrino. Dura poco il torneo di Passaro, eliminato 7-6(4) 4-6 6-0 dal 18enne danese Nicolai Budkov Kjaer (n.663), e ancor meno quello di Pellegrino che è stato costretto al ritiro per un problema fisico mentre era 1-1 nel match che lo vedeva opposto al giordano Abdullah Shelbayh, il ragazzo che ha messo il proprio paese sulla carta geografica del tennis. Ci si aggrappa così ancora una volta a Fognini che prima batte con una qualche fatica lo spagnolo Daniel Rincon (n.162) prevalendo al tie-break del terzo set. Più facile il turno successivo nel quale il qualificato russo Svyatoslav Gulin (n.505) oppone ben poca resistenza e cede 6-3 6-2. Nei quarti il tennista ligure affronterà il kazako Denis Yevseyev (n.212) nel tentativo di blindare la classifica, che ora lo vede al n.106, in vista dei prossimi AO.
In Giappone a Yokohama (Challenger 75, cemento outdoor) termina in fretta contro Tung-Lin Wu (n.241) l’avventura di Mattia Bellucci (83 partite) che quest’anno ha giocato molto e spesso bene. La buona notizia è che il tennista di Busto Arsizio da lunedì dovrebbe festeggiare l’ingresso in top 100 (al n.99 per la precisione), obiettivo più che maturo e fin troppo a lungo rimandato.