Coppa Davis, qui Argentina: Baez suona la carica, Coria studia le mosse anti Italia
Don’t cry for me, Argentina. E’ quello che ci auguriamo di dire ai nostri prossimi avversari di Coppa Davis nel tentativo di consolarli dalla sconfitta, verificatasi per mano dei ragazzi di Filippo Volandri. Scaramanzia a parte, la competizione a squadre è ai nastri di partenza, con la Spagna padrona di casa che bagnerà il suo esordio martedì 19 novembre contro l’Olanda. Il quarto di finale che ci riguarda da vicino, è in programma giovedì 21 novembre quando l’Italia troverà sulla sua strada l’albiceleste capitanata da Guillermo Coria. L’ex numero numero 3 al mondo, che aveva evidenziato una disparità di trattamento tra il suo caso e quello di Sinner inerente al doping, è alla prese con dei dubbi di formazione soprattutto per quanto riguarda chi avrà l’onore, o l’onere, di frapporsi in singolare proprio al fresco vincitore delle ATP Finals di Torino.
E’ proprio dal capoluogo piemontese che il Mago ha visto partire in direzione Malaga i suoi specialisti in doppio, con Maximo Gonzalez e Andres Molteni presenti alle ATP Finals come riserve. A completare la rosa ci sono in ordine crescente del ranking Tomas Etcheverry, Francisco Cerundolo e Sebastian Baez. Proprio “El Pollito” sarebbe il maggior indiziato per incrociare le racchette con Jannik Sinner. Una sfida che, come dichiarato a Infobae, stuzzica particolarmente il numero 27 al mondo che mostra tutto il suo orgoglio nell’indossare la maglia albiceleste: “Mi è sempre piaciuto rappresentare il mio Paese però farlo in Coppa Davis, in un quarto di finale e in un’ipotetica sfida con il numero 1 al mondo, è qualcosa che ti carica di motivazioni, di felicità, di tutto. Giocare contro i migliori è fantastico, non parliamo di farlo contro il numero 1”
Il ranking imporrebbe questo primo incontro nel singolare, ma Coria ancora non ha sciolto le riserve su chi giocherà contro Sinner, ma quel che sarà la decisione del suo capitano sembra non turbare Baez: “Panchina? Può succedere tranquillamente perché siamo una squadra. Se il capitano ritiene che io debba stare in campo, bene. Se considera Cerundolo o Etcheverry come scelte migliori, va bene lo stesso. Siamo tutti uniti e navighiamo nella stessa direzione. Che l’Argentina possa vincere e andare avanti, è quello che ci importa maggiormente”
Alle parole di Baez, fanno eco quelle del suo capitano con Coria che sentenzia: “Deciderò martedì notte, così mercoledì mattina parlerò con i giocatori”. Per cercare di schiarirsi le idee, il capitano dell’albiceleste ha preso confidenza con il “Palacio de los Deportes José María Martín” di Malaga, con l’opportunità di studiarlo nelle sue caratteristiche: “E’ un campo con una superficie un po’ più rapida rispetto a quella di Manchester, è cemento con la vernice”. L’ex giocatore, oltre a sondare il terreno di gioco, ha avuto modo di “spiare” l’allenamento degli azzurri Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, due papabili avversari in singolare: “Credo siano più forti e credo siano maggiormente abituati a superfici più lente, ma non per questo credo abbassino il loro livello dato che si adatteranno bene. E’ stato importante vederli giocare qualche punto, e non sono sorpreso dal loro livello, tirano forte e cercano punti non lunghi”. I nostri sono avvisati, l’Argentina è pronta a dare battaglia.