ATP Finals, Sinner: “Ferrara farà un ottimo lavoro con Berrettini. Ho raggiunto molto più di ciò che pensavo”
Il Gruppo Ilie Nastase ha un padrone incontrastato di nome Jannik Sinner. Il numero uno al mondo chiude con tre vittorie in altrettanti incontri, senza mai perdere un set e concedendo solamente due break. Dopo aver battuto Alex De Minaur e Taylor Fritz, l’altro qualificato del raggruppamento, Jannik ha battuto e dunque eliminato Daniil Medvedev. Queste le parole dell’altoatesino in conferenza stampa al termine della gara che domani attenderà di scoprire chi sarà il suo avversario in semifinale.
Domanda: “Complimenti per la vittoria del Gruppo Ilie Nastase senza perdere nemmeno un set. Quanto sei soddisfatto della tua prestazione finora?”
Sinner: “Sono soddisfatto della prestazione e di come ho concluso la fase a gironi, sono contento di essere di nuovo in semifinale. Ora vediamo cosa succederà”
Domanda: “Provi una sensazione diversa quest’anno rispetto all’anno scorso, considerando quello che hai ottenuto nel 2024?”
Sinner: “Sì, certo, provo sempre una sensazione diversa. Non importa come arrivi o meno ad un torneo, è sempre bello essere di nuovo in semifinale qui. È un anno diverso, sono un giocatore diverso, come tutti gli altri: siamo tutti migliorati molto in un anno. È bello essere di nuovo nella posizione di poter giocarmi un posto in finale”
Domanda: “L’inizio dell’anno prossimo arriverà la sentenza definitiva sul tuo caso, ti stressa in qualche modo o non ci pensi affatto?”
Sinner: “No, mi sono già trovato in questa posizione tre volte. Certamente non è una posizione in cui mi piace stare, ma lavorerò insieme a tutti come ho fatto prima, poi vedremo cosa ne verrà fuori. Sono molto ottimista su come andrà”
Domanda: “Medvedev ha detto che sia tu che Alcaraz siate gli unici a spingere bene la pallina mentre a lui perde velocità in aria. Avverti anche tu questa cosa? Hai parlato di questo con i tuoi colleghi?”
Sinner: “Fuori dal campo non parliamo di queste cose, almeno finora non ne abbiamo parlato. Le palline sono sempre state una discussione anche quando giochiamo certi tornei, come Indian Wells, Montecarlo, Barcellona, Roma, Parigi e via dicendo. Spesso si cambiano, poi ovviamente dipende dalle superficie, dipende da troppi fattori. Io non mi faccio tanti problemi perché è una cosa che puoi cambiare a torneo in corso quindi ti devi adattare. Però sicuramente ne parleremo in futuro”
Domanda: “Hai parlato con Umberto Ferrara e Matteo Berrettini della loro prossima collaborazione?”
Sinner: “Ho visto entrambi l’ultimo giorno a Montecarlo, l’unica cosa che ti posso dire è che Umberto è un bravo preparatore, sicuramente farà un ottimo lavoro con Matteo. Ha avuto tanti problemi fisici in passato e credo che Umberto farà un ottimo lavoro”
Domanda: “Quattro anni fa vincevi il tuo primo titolo ATP a Sofia, quest’oggi sei il numero uno al mondo. Quel ragazzo del 2020 ha raggiunto tutti i suoi sogni? Quali sono i prossimi obiettivi e ambizioni?”
Sinner: “Ho raggiunto fin troppo rispetto a ciò che pensavo, non avevo mai pensato di arrivare a questo punto così velocemente. Quest’anno è passato in fretta, ora sono in una posizione totalmente diversa, sono molto felice ma come dico sempre il lavoro non finisce mai, spero che in futuro possa migliorare ulteriormente. Vedremo se ci riuscirò, nessuno potrà dirlo con certezza oggi, ma ci sono tanti piccoli step: prima vincere il torneo, poi la top 10 e via dicendo”
Domanda: “Avessi l’opportunità oggi di incontrare il te di quando avevi 11 anni cosa ti diresti?”
Sinner: “Io ho scelto il tennis perché mi sento più a mio agio come persona, qua abbiamo dei bravissimi ragazzi molto giovani che possono entrare con noi in campo, un momento molto breve ma molto emozionante, io non ho mai seguito il tennis quando ero piccolo. Ogni volta che un ragazzino o una ragazzina mi tiene per la mano mi piace molto condividere l’esperienza con loro”
Domanda: “Che sensazione si prova a dominare un giocatore che ti ha battuto sei volte di prima anni fa?”
Sinner: “È molto difficile parlare di quello che sta succedendo in un anno o due, le cose possono cambiare nel giro di poco tempo. Basta una partita e può iniziare un altro ciclo dove Daniil batte me, non possiamo guardare solo le scorse partite, dobbiamo guardare avanti per capire come alcuni giocatori possono cambiare. Ad alto livello i dettagli fanno la differenza. Per questo dico sempre che il lavoro non finisce mai, ogni volta dobbiamo imparare cose nuove. Ci sono tanti metodi per migliorare ed è sicuramente divertente vedere come ci sviluppiamo”