ATP Finals, Medvedev: “Se avessi perso non mi sarebbe importato troppo. Calendario? Servono più tornei importanti”
Daniil Medvedev vince e convince nel secondo match delle sue Nitto ATP Finals. A farne le spese è Alex De Minaur che mette così a referto la sua seconda sconfitta consecutiva dopo quella con Jannik Sinner. Per Medvedev invece si tratta della prima vittoria dopo il ko con Taylor Fritz. Una conferenza stampa divertente, senza peli sulla lingua, come d’altronde Medvedev ci ha spesso abituato. Ecco i punti salienti della conferenza stampa del russo, prossimo avversario di Jannik Sinner:
D. Come ti senti a livello di gioco?
Medvedev: “È stata un’ottima partita, sono contento del mio livello. Sto andando avanti nel torneo senza aspettarmi niente, ma in maniera positiva. Faccio quello che posso: se va bene, va bene. Altrimenti va bene lo stesso”
D. Cosa ne pensi del discorso relativo alle palline?
Medvedev: “Ho paura che sarà la conferenza stampa più lunga della mia vita (sorride). Per quanto riguarda le palline credo che dovrebbe esserci varietà perché alcuni giocatori trarranno beneficio da queste palline, e per me va bene così. Il problema ora è Penn, Wilson, Head, ho sentito dire che le Tecnifibre sono buone, ma si sono usate solo a Rotterdam, quindi quest’anno non ho potuto giocarci. Certo sono diverse, ma muoiono tutte in aria. Non c’è una sola palla che abbia giocato quest’anno che non sia morta in aria: alle Olimpiadi, e mi sono piaciute molto. Eppure ho perso, non ho vinto il torneo. Dovrei essere qui a lamentarmi delle palline, ma per quanto abbia perso mi piacevano. Eppure penso che debba esserci varietà. Alcune palline non muoiono in aria, altre sì. Alcuni tornei non mi piaceranno, altri dovrebbero piacermi. Riguardo al calendario? Ho ricevuto questa domanda non molto tempo fa. Credo di aver trovato una buona risposta da parte mia. Quest’anno ho cercato di giocare solo tornei importanti. Credo di aver giocato solo tre 500: uno di preparazione a Wimbledon, uno a Dubai, che è stato qualche tempo dopo l’Australian Open, e uno è stato Pechino, nell’ambito dello swing di Shanghai, quindi è un buon torneo da giocare.
Penso che in qualche modo ci dovrebbero essere più tornei importanti e più grandi, che dovrebbero essere del tipo: “Ok, questi sono i tornei in cui definiamo chi sarà top 10, come i Masters 1000”. Il programma dovrebbe essere in qualche modo incentrato sui tornei principali, ad esempio non dovrebbe esserci un 250 dopo Parigi Bercy in cui Casper, Andrey e Alex devono andare lì e poi ritirarsi o qualcosa del genere. Ricordo che una volta Rafa ha detto questo. La stagione dovrebbe finire prima, poi si dovrebbero mettere tutti i 250 dopo per coloro che vogliono continuare a giocare. Se si è abbastanza bravi, si finisce la stagione in qualsiasi momento, ad esempio ad ottobre, e poi si gioca il Masters. Se si ritiene di aver bisogno di più punti per l’Australian Open o di più partite, lo si fa più tardi. Penso che sia una cosa da considerare, perché Carlos l’ha detto ieri. Il primo match mi ha distrutto, perché di solito in ogni partita che gioco ho la volontà di lottare fino alla fine per vincere. Quando le cose non vanno per il verso giusto, a volte mi sento frustrato. Questo match è stato praticamente un “me ne frego”. Per me va bene, ho vinto. Ma se avessi perso con lo stesso punteggio, non avreste visto un’emozione sul mio volto. Sarei qui a parlare di qualsiasi cosa e giovedì sarei tornato a casa”
D. Affronterai Sinner dopo aver perso diverse partite con lui nell’ultimo periodo. Cambierai modo di giocare?
Medvedev: “Può sembrare strano, perché ho perso molte partite con lui, ma tecnicamente so cosa devo fare. C’è solo un problema: gioca davvero bene, quindi puoi fare il miglior gioco possibile, ma puoi perdere lo stesso. È la realtà e non è facile. Come ho detto prima però sono pronto, scenderò in campo per giocare il mio tennis. Se perdo facilmente, va bene. Se vinco facilmente, perfetto. Se perdo difficilmente, va bene. Se vinco difficilmente, è perfetto. Vedrò come va, cercherò di prepararmi bene tecnicamente e andrò avanti”
D. Mi puoi spiegare il significato dell’esultanza con le dita nelle orecchie? Cosa significa?
Medvedev: “Serve per bloccare il rumore, da me stesso, da altre persone, dalle persone intorno a me, da quelle su social media quindi ho deciso di replicarla ogni volta che devo imparare a silenziare tutto. Lo fanno anche alcuni calciatore, credo che Memphis Depay sia stato il primo quindi amo questa esultanza in generale ed è per questo che ho deciso di farla, mi aiuta”