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ATP Finals, Sinner colpisce ancora: a Fritz non basta il coraggio, l’azzurro fa due su due

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J. Sinner b. T. Fritz 6-4 6-4

Jannik Sinner risponde presente anche al secondo appuntamento di queste Nitto ATP Finals battendo Taylor Fritz. L’americano non sfigura affatto nell’appuntamento serale di questo martedì, ma a tratti (specie nei punti più importanti) Sinner risulta semplicemente ingiocabile. Altra vittoria nel girone quindi dopo quella con de Minaur di domenica sera, ma la qualificazione non è ancora matematica (qui la situazione con tutti gli scenari).

Così Jannik nell’intervista a caldo in campo, più volte interrotta dai cori del pubblico (in visibilio) dell’Inalpi Arena: “Normalmente parlo prima dell’avversario, ma qui devo partire dal pubblico… grazie mille, davvero. Sulla partita, potevo servire meglio ma abbiamo giocato molto bene entrambi da fondo. Quando mi serviva il servizio, però, ho servito bene. Ora siamo più vicini alla semifinale che era il primo obiettivo di questa settimana“.

1° set: Sinner c’è, l’azzurro chiude in dieci game

Un inizio di partita molto godibile a Torino con Fritz perfettamente a suo agio, in fiducia anche per via della vittoria all’esordio alle Nitto ATP Finals contro Daniil Medvedev. L’americano si sta dimostrando molto solido nelle risposte mentre Sinner leggermente impreciso nonostante riesca con relativa calma ad amministrare anche le situazioni più complicate come il 30-30 del terzo game o 15-30 del quinto. Sicuramente la dinamica più difficile da sbrigare arriva al settimo gioco quando Sinner ha dovuto fronteggiare anche una palla break, a dimostrazione dell’ottima prova di Fritz. Jannik però resta concentrato, la salva e si porta a casa un hold vitale. Come spesso capita con Fritz, il game dopo aver vanificato un breakpoint è sempre tra i più difficili da affrontare per l’americano che si ritrova addirittura 0-40. Sinner però le spreca tutte e tre di fila, tirando una volta oltre la riga di fondo e una volta a rete, non proprio eccelso nello scambio in questo frangente. Da sottolineare comunque la bravura di Fritz nell’infilare cinque punti di fila, un’iniezione di fiducia non da poco. Sinner riesce comunque a guadagnarsi il set point al decimo game, conquistando il punto del 40-15 con un’autentica magia, una palla corta strepitosa che fin lì non aveva funzionato al meglio. Dopo un punto del genere, Jannik non poteva che chiudere portando a casa il set.

2° set: Jannik sale in cattedra a Torino

Taylor non si disunisce e affronta i primi turni di battuta alla pari con l’altoatesino. Come accaduto nel primo set, talvolta Sinner “zoppica” sui suoi turni di battuta, concedendo un 15 di vantaggio all’americano, ma è sempre con enorme classe ad uscirne. Ad esempio al quinto gioco, sulla situazione di 15-30, dove riesce a ribaltare il game con punti di qualità. Sebbene valgano tanto quanto gli altri, è normale che quando ti riesce tutto con più tranquillità, alcuni punti mentalmente ti danno parecchia sicurezza. Non è un caso che Fritz si ritrovi a fronteggiare un breakpoint, salvo poi allontanare i fantasmi del primo set e prolungare in parità sul 3-3. Il momento clou del secondo set arriva all’undicesimo game, esattamente come nel set precedente, Sinner si conquista il match point e dopo un scambio intenso trova il modo per chiudere la pratica Fritz: game, set and match per il numero uno al mondo.

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