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Sinner, ostacolo Medvedev (Crivelli, Ercoli). Tiafoe-Tsitsipas “cattivi ragazzi” (Nizegorodcew)

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Sinner implacabile, aspetta Medvedev. «Sono pronto a tutte le sfide» (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

Il riposo del guerriero ritempra lo spirito e affina l’istinto da formidabile predatore. Beneficiato di un giorno in più di relax grazie alla pioggia che ha ritardato il programma, Sinner torna in campo a Shanghai, maneggia la comprensibile stanchezza di un’annata lunghissima (per meriti suoi) e cancella l’ombra dei cattivi ricordi […] Se all’Università insegnassero come si vincono le partite da numero uno del mondo, quella di ieri andrebbe infilata in una tesi di laurea. Bum Bum Ben, nei primi quattro turni di servizio, non concede neppure un punto […] Ma non appena il braccio del numero 16 del mondo tentenna, la Volpe Rossa lo azzanna: break per il 5-4 e servizio tenuto a zero per il 6-4 contro un avversario che nel primo parziale ha servito una sola seconda. A proposito di freddezza nei momenti che contano. Nel secondo set Sinner sale di livello in battuta ed è meno falloso da fondo, ma le palle break arrivano solo per il mancino di Atlanta, nel sesto e nell’ottavo gioco. Una fenomenale palla corta dopo uno scambio durissimo e due ace consecutivi all’incrocio della T sono alcune delle perle con cui il più forte giocatore del mondo si salva, prima della consueta lezione impartita nel tiebreak che vale un altro successo marchiato da talento, carisma e personalità: «Sono contento di come ho gestito la situazione, se non avessi giocato bene i punti importanti, avrei perso in due set». E invece può festeggiare l’approdo ai quarti di finale per la 14a volta in 14 tornei giocati nel 2024, una continuità da extraterrestre. Nell’Era Open, alla sua età, solo in tre erano riusciti a raggiungere almeno 14 quarti di finale nello stesso anno: Connors nel 1974, Vilas nel 1976 e McEnroe nel 1982. Fenomeno tra i fenomeni: «La costanza è importante, sto cercando di accettare ogni sfida, di essere pronto ogni giorno. Ci saranno sempre momenti duri in campo e devi essere pronto mentalmente ad affrontarli, ed è quello che sto cercando di fare. Naturalmente non è facile arrivare sempre ai quarti in ogni torneo, ma è da questo punto che le cose si fanno interessanti». Mantenere questa solidità anche al tramonto della
stagione significa che Jannik ha gestito alla perfezione i delicati
equilibri del suo fisico: «Sono contento del livello che ho raggiunto, nonostante tutto quello che è successo (chiaro riferimento alla questione della positività, ndr). Ho lavorato molto sul recupero, in passato facevo più fatica ad essere fresco verso la fine dell’ anno ma la mia programmazione è stata davvero molto buona. Ho lavorato tanto anche fuori dal campo per essere pronto in ogni partita» […] E se il tabellone rispetterà i pronostici, lo attende un trittico da brividi: quarti con Medvedev, semifinale con Alcaraz e finale con Djokovic. L’unica certezza, per ora, è la sfida con l’Orso russo, stamattina non prima delle 9 (diretta Sky), ormai una classica. Sarà il 14° confronto diretto tra i due, Daniil è avanti 7-6 ma Jannik ha vinto tre dei quattro match giocati quest’anno (perdendo solo a Wimbledon): «Sarà una partita dura — analizza il n.1 — perché ci conosciamo benissimo, sappiamo più o meno cosa aspettarci l’uno dall’altro. Ma naturalmente Daniil cambierà un paio di cose e io farò lo stesso […]». Medvedev, che ha sconfitto uno Tsitsipas sempre più in crisi di identità, è sintonizzato sulle stesse lunghezze: «Non ho affrontato nessuno più di Sinner quest’anno, e almeno tre sfide sono state molto dure. Ma so di poter giocare bene contro di lui, al momento è il più forte al mondo e avrò bisogno di servire bene e giocare al meglio, perché fisicamente sarà tosta». Le scintille delle sciabole.

Sinner, quarti di qualità (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Se tre indizi fanno una prova, al quarto potrebbe esserci la sentenza.
Dopo aver già riscattato la sconfitta nel primo precedente con Ben Shelton, Jannik Sinner la rivincita se l’è presa anche nel luogo del delitto e così per la quarta volta in carriera ha avuto la meglio sulla promessa americana. Dopo due giorni di riposo l’azzurro ha ottenuto le risposte che si aspettava, avanzando così nel Masters 1000 di Shanghai con il successo ai danni di Shelton per 6-4 7-6(1). Il numero 1 del mondo, apparso meglio sul piano della condizione atletica dopo le difficoltà con Etcheverry, ha raggiunto il 14° quarto di finale stagionale in altrettanti tornei disputati senza mai trovarsi a rincorrere nello score […] Sulla partita secca Ben può già essere un’insidia per chiunque, specialmente se interpreta la sfida nel modo giusto. È ciò che è riuscito a fare contro Sinner: ottenendo il massimo dal servizio, colpo che più di tutti è pronto a un tennis di vertice, tenendo alto il ritmo dello scambio e muovendolo per il campo. In 1 ora e 28 minuti si sono giocati 124 punti (68-56 Sinner), ma alla fine solo pochi di questi decidono per davvero le sorti dei match importanti. Ed ecco che le palle break hanno svelato le due facce della medaglia: con Shelton incapace di convertire le sette occasioni avute nell’arco della partita, cinque di queste nel secondo set e ben tre in una situazione di 0-40 nell’ottavo game. Il merito è anche di Sinner, che ormai da un anno a questa parte riesce ad attivare una modalità sopravvivenza che, con una percentuale complessiva del 73.2%, lo ha portato ad essere il giocatore con la più alta percentuale di palle break salvate nelle ultime 52 settimane [..] Oggi è già sfida per un posto in semifinale e per l’occasione torna un grande classico della stagione: Sinner-Medvedev. Il russo è l’avversario affrontato più volte da Jannik quest’anno e quello odierno sarà il quinto atto del 2024 («Ci conosciamo bene, cambieremo qualcosa», ha detto Jannik); complessivamente sarà il quattordicesimo scontro diretto, con un bilancio a favore di Medvedev per 7-6, anche se il trend è tutto dalla parte dell’azzurro che, dopo aver superato il moscovita a Pechino lo scorso anno per la prima volta dopo sei ko consecutivi, in poco più di un anno ha praticamente colmato il gap perdendo solo la partita nei quarti di finale di Wimbledon. Il match più significativo resta la finale dell’Australian Open, un grande “se” nella stagione senza acuti di Medvedev, che in quell’occasione ha vanificato due set di vantaggio. Ad ogni sfida, tante novità tattiche e su entrambi i fronti un approccio diverso: la prova di come due campioni siano in grado di fare la differenza sui dettagli […]

Tiafoe-Tsitsipas “cattivi ragazzi” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Nervi tesi. Tesissimi. I tennisti (e alcuni giudici di sedia), a Shanghai, stanno perdendo la bussola […] Nel tennis non è inusuale, ma nei
tornei di fine stagione, con l’enorme stanchezza fisica e mentale accumulata nei mesi, è più frequente assistere a scene non
edificanti. Frances Tiafoe e Stefanos Tsitsipas, in particolare, hanno mostrato il loro lato peggiore. La regola (modificata leggermente alcuni mesi fa) è semplice: al termine di ogni punto – e non dopo che l’arbitro chiama il punteggio, come in passato – parte in automatico uno “shot clock” di 25 secondi; il giocatore è chiamato a iniziare il movimento del servizio entro quel lasso di tempo […] Le parole utilizzate sono chiare, lampanti: “time violation, second serve“. Frances Tiafoe, nel match contro Safiullin, ha subito il “warning” in un momento delicatissimo, quando si trovava 5-5 nel tie-break del terzo set. Lo statunitense ha inizialmente protestato in maniera pacata, sottolineando come il movimento del servizio fosse già iniziato (non era vero), per poi, a fine match (perso), inveire in maniera volgare contro l’arbitro: “fuck you, fuck you man“, per poi proseguire con “finirai sulla mia lista nera. Mai, mai più nei miei match“. Poi le scuse social. Ieri anche Stefanos Tsitsipas ha palesato, in una stagione avara di soddisfazioni, stanchezza e frustrazione. Il greco, nel match contro Daniil Medvedev vinto in due set dal russo, si era trovato avanti di un break all’inizio del secondo parziale; qui, però un “time violation” identico a quello di Tiafoe ha scatenato le ire di Stefanos […] «La regola è questa – ha ribattuto l’arbitro – l’orologio è automatico». «Mi sembra che tu non abbia la minima idea di cosa sia il tennis – ha proseguito il greco – questo è uno sport di fatica, non stiamo qui a tirare freccette». Stefanos ha ottenuto di parlare anche con il supervisor ma la decisione (ovviamente) non è cambiata. Gli errori sono arrivati anche dai giudici di sedia. Ha fatto rumore il punteggio sbagliato chiamato da Carlos Bernardes […] La stagione è alle fasi finali, la stanchezza è al livello massimo; perdere le staffe, o la concentrazione, è (purtroppo) normale e naturale.

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