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Matteo tira dritto (Crivelli). Matteo, sollievo e vittoria (Bertellino). Jannik tra i fenomeni (Giammò)

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Matteo tira dritto (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Ci voleva un salace riferimento al cielo per esorcizzare un`altra settimana di dubbi atroci. E così, dopo il successo al primo turno di Shanghai contro l`australiano O`Connell, Matteo Berrettini esprimerà il suo stato d`animo attraverso il «Mamm` do Carmine» scritto come da tradizione sulla telecamera. Un`espressione napoletana entrata ormai nell`uso comune che sta ad indicare meraviglia e stupore per una situazione inattesa: e d`altronde venerdì scorso, conquistato il primo set, il Martello si ritirava dal torneo di Pechino contro Fils (poi vincitore del torneo) per il solito fastidio agli addominali, un possibile, nuovo viaggio nell`incubo del dolore. E invece si era trattato solo di una precauzione, perché ormai la conoscenza delle proprie sensazioni è un elemento fondamentale per l’uomo e il giocatore Berrettini: «L`importante per me era riuscire a giocare, ci sono riuscito nonostante abbia avuto alti e bassi. A Tokyo non era stato semplice fermarsi durante un match che stavo giocando bene, che stavo vincendo, ma ho dovuto dare ascolto al mio corpo. Fermarsi e ripartire ogni volta non è mai facile, soprattutto per l`aspetto mentale: nella mia carriera mi è accaduto davvero tante volte». Certamente non è facile convivere con la minaccia costante di un tradimento del fisico, ma quando può liberare il braccio e la mente su un campo da tennis, Berretto rimane un campione sopraffino, perché una finale di Wimbledon e il numero 6 del mondo non mentono. Perciò gli 11 ace e soprattutto i due fantascientifici tie-break, vinti il primo rimontando da 6-1 (e con due set point annullati) e il secondo dopo un avvio con miníbreak contro, sono la fotografia più convincente della fiducia e della forza dell`attuale numero 44 del mondo: «Stavolta ho cercato di ricaricarmi mentalmente perché è difficile pensare ogni volta come colpire diritto, rovescio, servizio senza farmi male. Dopo Tokyo abbiamo deciso con il mio team di provarci, anche se dopo il ritiro per un paio di giorni non ho voluto parlare con nessuno. Del resto l`anno scorso è stato uno dei peggiori della mia carriera nonché della mia vita perché si soffre sempre quando non si è in grado di fare il proprio lavoro. Per questo adesso mi godo ogni momento». Ostinazione e convinzione: «Ero consapevole di poter avere di nuovo il livello per dire la mia. Il problema semmai era capire se fossi riuscito a trovare la costanza e l`integrità fisica necessarie per poterlo dimostrare. Ho dovuto saltare alcuni tornei, ma tre titoli più una finale a Stoccarda sono risultati che dimostrano che se sto bene posso stare qui». E affrontare senza paura il secondo turno di domani contro Rune, con cui è sotto 2-1: «Ha giocato bene la scorsa settimana e ci siamo sfidati qualche mese fa a Cincinnati (vinse il danese, ndr). Mi aspetto una bella battaglia, ma so di avere la fiducia per scendere in campo e poter vincere. Sarebbe bello chiudere l’anno tra i primi 32 del mondo così da essere testa di serie in Australia, ma la cosa più importante per me è continuare a restare integro, poi spero che tra gli appuntamenti di quest`anno possa esserci anche la Davis». […]

Matteo, sollievo e vittoria. In regalo il duello con Rune (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Vale tanto la vittoria conquistata da Matteo Berrettini nel 1° turno del Masters 1000 di Shanghai contro l`australiano numero 71 Atp Christopher O`Connell, 30enne di Sydney che nelle ultime due stagioni è entrato stabilmente tra i top 100. Per il valore dell`avversario, ma anche perché l`azzurro ha allontanato i dubbi sollevati dal ritiro forzato la scorsa settimana nel 2° turno del 500 Atp di Tokyo, causa l`ennesimo problema agli addominali. Allarme rientrato perché il romano dopo un avvio un po` contratto si è sciolto, ha alzato il rendimento al servizio e vinto la prima frazione al tie-break, dopo aver annullato a O`Connell due set point non consecutivi. Nella seconda si è portato avanti di un break ma quando è andato a servire per il match sul 5-4 ha avuto un passaggio a vuoto e anche in questo caso ha dovuto ricorrere al tie-break per chiudere la contesa. […] Nel 2° turno Berrettini se la vedrà con il danese Holger Rune, numero 12 del seeding che ha dato segnali di ripresa a Tokyo e comanda 2-1 nei confronti diretti. Matteo, che ha sottolineato di non aver parlato con nessuno per due giorni dopo lo spavento di Tokyo, ha fiducia e non lo ha nascosto in conferenza stampa al termine del match contro O`Connell: «Sono trascorsi cinque anni, il tempo vola. Il 2023 è stato uno dei peggiori della mia carriera e della mia vita perché si soffre sempre quando non si è in grado di fare il proprio lavoro. Per questo ora mi godo ogni momento trascorso in campo cercando sempre di dare il meglio». L’ex numero 6 del mondo, oggi numero 44, ha ritrovato caparbietà e convinzione: «Quella di avere il livello per poter tornare a dire la mia. Il problema semmai era capire se sarei riuscito a trovare la costanza e l`integrità fisica necessaria per poterlo dimostrare. Il tennis non è solo un torneo, e la stagione è molto lunga». […]

Jannik tra i fenomeni. Nole, caccia al 100° (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Così diversi e così uguali. Complimenti, bene, bravo. E appuntamento alla prossima sfida. Rivali sì, ma con stile. Gladiatori, eppure gentiluomini. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno confermato a Pechino che la loro sarà la rivalità che caratterizzerà la prossima decade del circuito ATP. Il China Open è stata solo l`ennesima vetrina di un confronto che giunto al suo decimo episodio nel circuito maggiore continua a mantenere, rinnovandole, quelle che erano state le premesse con cui quattro anni fa era stato annunciato. Oltre tre ore di tennis stellare, ingiocabile ai più, una sfida a viso aperto, senza sconti ma all`insegna di un bon-ton e di un galateo sportivo cui raramente si era assistito quando in passato due caratteri e due visioni del tennis così diverse erano entrate in collisione. Equilibrio, maturità, saggezza. Ognuno scelga la sua definizione. Nadal e Federer solo in piena maturità compresero quanto le differenze che li dividevano fossero invece facce della stessa medaglia. Prima, era stato solo “odio” sportivo ad alimentare la loro rivalità. Una condizione che sembra estranea a questa nuova dicotomia, tanto nelle dichiarazioni quanto nei gesti. Ultimo, le strette di mano e gli abbracci tra i rispettivi staff a fine torneo e la condivisione del volo che da Pechino li ha portati a Shanghai, sede del loro prossimo probabile confronto. «È bello avere sempre qualcuno che ti spinge a fare meglio», aveva detto Sinner, amareggiato eppure lucido nel dare il giusto valore alla sconfitta appena rimediata. «Ci rispettiamo tanto, sia come giocatori che come persone. Magari capita di non parlare spesso quando siamo impegnati nei tornei, ma abbiamo un`ottima relazione», ha risposto Carlos nella sua prima conferenza dal Rolex Masters. Godranno di un giorno in più di riposo, prima di scendere in campo. Intanto si sciolgono le tensioni e a beneficiarne è il tennis, benedetto nell`ora del tramonto dei Big3 da questa nuova coppia di amici-rivali. Tanto che anche il Time se ne è accorto, inserendo il nome di Sinner – unico tennista – tra quelli delle 100 persone emergenti più importanti del 2024, categoria “fenomeni”, va da sé. Resta solo una cosa da fare adesso per prendersi quel po` di luce che ancora manca ad illuminare la loro scena: sbarazzarsi definitivamente del passato. E quel passato si chiama ancora Novak Djokovic. A secco di titoli ma appagato da quello che più a lungo andava cercando – l`oro olimpico -, svuotato d`energie e smarrito per “un futuro che per la prima volta non prevede progetti a lungo termine”, il serbo è sbarcato in Cina con l`obiettivo di conquistare il 100° trofeo della carriera. […]

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