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Il mondo del tennis piange Lea Pericoli: si è spenta all’età di 89 anni

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La notizia che nessuno avrebbe voluto leggere purtroppo è arrivata. A 89 anni, questa mattina, è venuta a mancare Lea Pericoli. La Signora del tennis italiano ha dominato il tennis del nostro paese per quasi vent’anni, grazie a un talento unico per il gioco della racchetta, del quale è stata un’autentica icona. Italiana e mondiale. ‘La Divina’, come usava chiamarla Gianni Clerici, ha infatti vinto ventisette campionati italiani tra singolare, doppio e misto. Chiaramente, un record tutt’ora imbattuto.

Per ben sette volte si è spinta sino agli ottavi di finale a livello Slam nel singolare: quattro volte al Roland Garros, tre a Wimbledon. A Parigi, le soddisfazioni più grandi. Le semifinali raggiunte nel 1960 in coppia con Antonio Palafox e quella del 1964 affiancata da Silvana Lazzarino. Con quest’ultima riuscì anche a entrare tra le migliori otto coppie nello Slam londinese, nel 1960. Nel suo palmares figurano tredici titoli in singolare, lo stesso numero in doppio e quattro nel misto.

Più dei trofei, di Lea Pericoli hanno per anni stupito la grazia dei gesti nel rettangolo da gioco, la grinta e gli elegantissimi abiti che sfoggiava catturando costantemente l’attenzione dei tifosi. Non ho vinto tanto a tennis, ma ero tignosa aveva detto a Gaia Piccardi a inizio 2023 in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Non si guadagnava una lira ai miei tempi con il tennis. Anzi, era pure vietato. Il tennis mi ha dato tutto, tranne il denaro”.

“Quando morirò sarò molto infelice, amo la vita in modo assurdo e tutto quello che mi è successo di negativo me lo sono fatta scivolare addosso” – le parole di Pericoli, che in passato ha sofferto di cancro, e lo ha paragonato a una partita di tennis: “Per batterlo preferisci avere tutto il pubblico che tifa per te”. Anche fuori dal campo, quindi, la Divina ha dimostrato nel corso degli anni un’enorme grinta e una voglia estrema di vivere. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, mi sono riempita l’anima di positività– nonostante la sua storia travagliata.

L’infanzia trascorsa tra Etiopia ed Eritrea tra guerre e bombardamenti, il padre imprigionato in un campo di concentramento (poi fu liberato) e la giovinezza trascorsa a studiare in un collegio di suore in Kenya. Poi il rientro in Italia e, finalmente, l’inizio della carriera. Terminata quella di giocatrice di tennis, Pericoli per decenni ha commentato partite del suo sport più amato, scrivendo anche su Il Giornale, presentando trasmissioni su Telemontecarlo e sulla RAI e infine dando un immenso aiuto, sia come direttrice del torneo che come intervistatrice, agli Internazionali d’Italia di tennis. Successo ebbe pure il suolibro intitolato ‘C’era una volta il tennis’ – sport per cui non ha mai smesso di provare un’immensa gratitudine e amore.

“Sinner è unico, non mi ricorda nessuno del passato” aveva detto a inizio anno dopo la vittoria di Jannik all’Australian Open. Ciò significa che questa disciplina è sempre stata presente nel corso della sua vita. E in questo 2024 avrà potuto goderne appieno, con un movimento italiano diventato oramai tra i primi del mondo. Confidiamo quindi, che dall’alto, Lea possa ancora gioire dei prossimi successi azzurri. E se non avvenissero come ci si aspetta, basta vedere il bicchiere mezzo pieno.

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